Pages

Trombati di lusso

di Antonio Leone

Il ministro più “rumoroso” del governo Berlusconi ha fatto il “botto” più rumoroso d’Italia. L’apirante Sindaco “fantuttone”  di Venezia  (Brunetta 21 gennaio 2010) non ha fatto il conto con l’intelligenza dei Veneziani.

"Brunetta fa un gioco mediatico", gli contestava Bonanni della CISL (27 luglio 2008), ma Brunetta andava avanti con le “sparate” mediatiche aggredendo con il suo linguaggio becero e populista persone, avversari, ma anche intere categorie di lavoratori, e facendo sempre di ogni erba un fascio. Così, come quando Brunetta  parlando a Neveazzurra, la kermesse politica invernale del Pdl che si tiene a Roccaraso, affermava che "Il tornitore alla Ferrari ha il sorriso e la dignità di dire al figlio che cosa fa, l'impiegato al catasto, i professori, i burocrati no". Il Brunetta moralizzatore parte con la lancia in resta anche nei confronti del più grande Sindacato Italiano la Cgil: "E' il mio grande nemico: non ha detto un solo sì". La replica della CGIL: "E' passato dalla megalomania alla paranoia".
L’elenco dei nemici, e di quelle che lo stesso Ministro Brunetta fa passare mediaticamente  come le sue  “Missions Impossible” è ancora lungo, e li cita sempre in grandi occasioni, con grande impatto mediatico:
Bamboccioni, Brunetta insiste "Padri ipergarantiti dall'art. 18"   (3 febbraio 2010);
"Vada a morire ammazzata la sinistra che prepara il colpo di Stato"   (19 settembre 2009);
Brunetta contro i poliziotti "Troppi panzoni". Poi ci ripensa   (28 maggio 2009);
"Meno soldi alle pensioni di anzianità". Brunetta lancia i "bonus anti-bamboccioni"  (24 gennaio 2010);
Brunetta contro le statali. La Carfagna: "Solo provocazioni"    (2 aprile 2009);
Parte l'operazione trasparenza Statali, online assenze e stipendi   (25 maggio 2008);
Brunetta attacca i giornalisti Rai "I programmi indichino i compensi"  (4 ottobre 2009);

Accanto alle leggi e ai numeri degli uffici, aveva inserito sul sito del ministero per la Pubblica Amministrazione anche il suo angolo della satira, raccoglieva tutte le vignette che i giornali stavano dedicando all'azione del ministro Renato Brunetta contro gli impiegati statali fannulloni e altre categorie. Le vignette visibili  davano un'immagine positiva del ministro pseudo-moralizzatore, negativa invece del dipendente pubblico.
Ma la risposta al “tribuno” Brunetta l’hanno data i Cittadini di Venezia, una città cosmopolita, una delle più importanti città del mondo in quanto a politica, cultura, arte ed economia, una delle città più amate del mondo e non beceramente “provinciale” come lo sconfitto Ministro di Berlusconi.
Cittadini normali, in una città normale, hanno dato la giusta risposta a colui il quale sull’onda di una facile e falsa illusione populista si era candidato a Sindaco di Venezia. Ma la sua città lo ha bocciato ed ha scaricato colui il quale  si riteneva (a torto) il cittadino più importante. E, forse saggiamente, i cittadini di Venezia scegliendo Giorgio Orsoni aiuteranno lo stesso Brunetta a scendere, senza farsi male, dal piedistallo di cartone che si era autocostruito.
Venezia gemellata con Lecco è una proposta che ci sentiamo di proporre e di condividere, perché lo schiaffo dei Veneziani a Brunetta si è sentito fin lassù in montagna, nella città di Lecco (prateria leghista) dove si svolgevano le elezioni amministrative e dove c'è stato un'altro  “trombato” alla Brunetta, ossia l’ex Ministro (leghista) Castelli che, arcisicuro della vittoria e dell'elezione a Sindaco di questa città, stava già stappando la bottiglia di spumante per la sua elezione nella città dei “luoghi manzoniani”. Peccato per il retrogusto amaro.

btemplates

0 commenti:

Posta un commento