Pages

Cosi' parlo' il verbo, scusate. Volevo dire la trota, intervista a Vanity Fair. Renzo Bossi.

di Slasch16


Tralascio il fatto che non tifera' Italia ai mondiali, mi sono gia' espresso, scrivendo: fantastico, cosi non ti dobbiamo spiegare tutto.
Lasciamo perdere la faccenda del tricolore, marchio di famiglia ed utile per fare un po' di cagnara, come piace alla lega.
Lasciamo perdere il giochino, idiota, sull'immigrato
C'è una frase che mi ha interessato parecchio ed è questa:
La decisione di scendere in campo, maturata sapendo di dover «dimostrare il doppio proprio per il cognome»
Questo e' preoccupante, pensate se in un momento di distrazione dimostrasse quello che è veramente, la meta' di quello che vediamo e sentiamo, sarebbe ancora piu' pirla di quello che abbiamo pensato sino adesso, o la meta'?
Forse anche quando ha dato la maturita' ha dimostrato il doppio ed avendo dei professori terroni è stato respinto.
Dobbiamo ringraziarlo per il suo impegno, la sua voglia di dimostrare il doppio, deve essere questo che lo porta a strafare, quello che dispiace è che, nonostante tutto questo impegno, non raggiunga ancora le vette di Gentilini, Borghezio o Salvini.
Spero non gli venga l'ernia per lo sforzo, anche se rispetto ai suoi colleghi piu' affermati, ha una marcia in piu, il nepotismo.
Si faccia spiegare da qualcuno che cosa vuol dire.
Alla domanda: Mai provato droghe? «Nella vita penso si debba provare tutto tranne due cose: i culattoni e la droga».
Almeno una certezza l'ho ricavata, è rincoglionito ma non è dovuto alle canne o alla coca. E' dna.
Pensate solo a chi se lo trovera', tra le palle, per una quarantina di anni.

dal sito http://slasch16.splinder.com/

btemplates

0 commenti:

Posta un commento