Conferenza stampa della cupola del consiglio
di Rita Pani
Parto dalla fine del  siparietto miserabile che doveva essere una conferenza stampa dopo il  consiglio dei ministri. 
Il ministro per il razzismo, maroni ha detto: "Un anno fa  Lampedusa bruciava e nel centro di accoglienza c'erano oltre 200  immigrati, che appiccavano il fuoco … Oggi i clandestini sono pari al  numero zero: non ce n'è uno”
Questo è il governo dei fatti e delle mistificazioni, che  dimentica di dire perché a Lampedusa non ci sono clandestini. È molto  semplice, perché ora a bruciare sono i migranti rispediti in Libia,  essiccati dal sole del deserto o chiusi nei lager costruiti in cambio di  un mutuo ventennale, che l’Italia ormai in mutande paga a Gheddafi.
Il tizio padrino del  consiglio insiste sulla mafia: "la mafia italiana risulterebbe essere la  sesta al mondo ma è quella più conosciuta" anche per i film e le  fiction che ne hanno parlato, come "le serie della Piovra"  e in generale "la letteratura, Gomorra  e tutto  il resto". 
Non  lo nomina nemmeno Roberto Saviano (al quale non perdono il fatto di aver  pubblicato proprio con Mondadori, e di aver contribuito all’ulteriore  arricchimento del tizio), proprio come farebbe un mafioso, proprio con  quel suo fare “superiore” da capo cosca.
Proprio oggi, giorno in  cui al processo d’appello per il senatore dell’utri, già condannato in  primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, sono stati  chiesti undici anni di galera. Sarebbe più facile, in caso di condanna,  spiegare al gregge che il senatore è colluso con un circolo privato di  discutibili figuri, non troppo pericolosi. Una birbanteria compiuta con  leggerezza.
Ma  che ci indigniamo a fare? Ieri ho seguito un’intervista di un  telegiornale a totò cuffaro, che festeggiò con i cannoli la sua condanna  in primo grado a soli cinque anni di gabbio. Come se  fosse una star del cinema, beccata ad uscire ubriaca da una discoteca,  ad una domanda sul suo nuovo processo – sempre per collusione mafiosa –  rispondeva, in pratica, che i suoi avvocati lo avrebbero difeso e  avrebbero vinto come l’altra volta. In effetti una bella  vittoria dimostrare di essere collusi con la mafia e non mafiosi famosi  come quelli nei film.
… Minacciano nuove elezioni, vogliono estirparsi quel poco che  resta persino di destra, io nemmeno lo scrivo come andrà a finire, tanto  in cuor nostro lo sappiamo già.
Rita Pani  (APOLIDE)


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