La mafia È il governo
di Rita Pani
Che c’è di strano, se  Totò Riina inizia a pensare alla grazia? In un paese serio la notizia si  sarebbe trovata sulla rubrica “Forse non tutti sanno che …” della  Settimana Enigmistica, come un fatto curioso, ma in Italia campeggia su  ogni quotidiano, infarcita di “si dice” e “parrebbe che”. È questo  infatti, il modo con cui di solito,  si inizia a sussurrare  qualcosa che accadrà, un lento e progressivo ciarlare erosivo delle  coscienze, che quando il fatto sarà compiuto, non avranno più nulla da  dire se non un laconico: “Che schifo!” 
Non riesco a trovarci  nulla di incompatibile, in questa richiesta, con l’attuale situazione  italiana. La mafia, governa l’Italia. 
Anche questa frase ha praticato l’erosione  delle coscienze. Non so se ci avete fatto caso, ma la ripetiamo così  spesso, che ormai equivale a dire “Piove. Governo ladro!” quasi una  sorta di modo di dire. Sono anni che conosciamo l’evoluzione di quella  che un tempo – al tempo di Lima e Andreotti, per intenderci – era una  “semplice” collusione tra stato e mafia. È sotto gli occhi di tutti, con  i processi, con i pentiti, con la guerra alla magistratura, con le  dichiarazioni istituzionali di un tizio contro Saviano. 
Tutti i giorni, almeno  una volta al giorno, leggendo i giornali possiamo scontrarci contro la  realtà, eppure? Piove! Governo ladro. E si passa ad altro, magari senza  astenerci dal firmare questo o quell’appello “contro o a favore di …”  che ci fa sentire partecipi.
Quando un governo si appresta a varare l’ennesimo condono  edilizio, ad hoc per la Campania, terra martoriata dalla camorra, ci si  dovrebbero attendere prese di posizione dure, ribellioni, lotte. Quel  che invece passa la propaganda del governo della mafia, è la voce di una  signora che ci ricorda come “la casa dia dignità” alla persona. Quando  un governo si appresta a sanare l’abusivismo edilizio di un territorio  massacrato dalla mafia o dalla camorra, ci si dovrebbe ricordare dei  morti di Messina, delle promesse della protezione civile, dei soldi  sperperati, di quei cittadini offesi per essere stati trattati da  alluvionati di serie b. La signora, non avrà mai il sospetto che nessuna  casa potrà mai darle una dignità che evidentemente, non ha mai avuto o  ha perso votando per la mafia.
Quando lo stato fa un favore alla camorra, ci  si dovrebbe ricordare che la camorra renderà un favore allo stato,  magari facendo sparire l’immondezza dalle strade di Napoli per andarle a  depositare nei parchi nazionali, o lasciando che i roghi perenni  intossichino più di quanto già non sia, la terra intorno. E gli esempi  sarebbero davvero troppi da elencare.
Tornando al principio, quindi, perché oggi  dovrei stupirmi sapendo che Riina vuol uscire di galera? In fondo ha già  pagato, no? Ha dovuto cedere lo scettro.
Rita Pani (APOLIDE)


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