Gente, abbiamo una banca
di Alessandro Robecchi
Ma che razza di gente frequenta Umberto Bossi? Gente che gli chiede di  “prendersi le banche”. E lui, naturalmente risponde che “lo faremo”. La  nuova politica legata al territorio non è male, ma la vecchia politica  legata allo sportello è sempre meglio. Del resto, dopo che le banche  sono state in mano a Fiorani (per dire) e Fazio (con rispetto parlando),  può essere che possano fare di meglio persino le mucche frisone delle  campagne padane. Si potrà obiettare che l’unica volta che la Lega ha  incontrato la Finanza e ha cercato di farsi una sua banca, la  CreditEuroNord, ha fatto più danni dello tsunami, bruciando almeno 70  miliardi di poveri padani che ci erano cascati con tutte le scarpe  (grosse) e il cervello (fino). Fu un disastro, ma non una catastrofe. Li  salvò proprio Fiorani, quello che fregava monetine dai conti correnti e  che andava a villa Certosa con un cactus in dono, così scomodo da  trasportare che alla fine sembrava un puntaspilli, e che in seguito  divenne ballerino chez Lele Mora. Ora si alza il tiro: siccome la gente  glielo chiede, parte la campagna padana di conquista su Intesa e  Unicredit, montagne da scalare sul versante delle Fondazioni. Auguri.  L’obiettivo è il credito su base etnica, finanziamenti e mutui ai fedeli  del dio Po. E pensare che c’è gente che per essersi incautamente detta  al telefono “abbiamo una banca” è stata sbertucciata per anni. Forse  perché glielo chiedeva D’Alema, e non la gente. In ogni caso, resta una  suggestione vintage: con il 12 per cento su scala nazionale prendersi le  banche e ambire a Palazzo Chigi non suona un po’ craxiano? Dopo tante  battaglie, ecco finalmente una trama avvincente: Bettino Bossi, bancario  padano.
dal sito http://www.alessandrorobecchi.it/ 


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