Nessuno crede più alla Grecia
di Superbonus
La Grecia non esiste più: non è considerata una nazione debitrice  credibile ed è stata cancellata dalle strategie d’investimento di fondi e  banche. Il premio di rendimento pagato dai titoli di Stato decennali  greci rispetto ai bund tedeschi, misura di quanto viene considerata  rischiosa la Grecia rispetto alla Germania, è volato a 452 punti base,  massimo almeno dal debutto dell’euro nel 1998. Segno che il piano  europeo da 30 miliardi più 15 del Fondo monetario internazionale (per  ora soltanto promessi) non è sufficiente a rassicurare gli investitori  sulla capacità di tenuta di Atene. E l’Europa sembra non esistere più  politicamente, come governo comunitario dell’economia, alla prima vera  grande crisi ha fallito ad intervenire. Il Portogallo è su una china  pericolosa e rischia in poche settimana di finire come la Grecia. Come  si è arrivati a questo punto e di chi sono le responsabilità? Dei greci  prima di tutto che hanno falsificato il loro bilancio pubblico per  almeno un decennio aiutati dalle grandi banche d’investimento con in  testa Goldman Sachs. La banca dei più bei nomi della  politica e dell’economia è accusata da Gordon Brown di  "bancarotta morale" e che ora è finita nel mirino della Sec, la  Consob americana, accusata di aver mentito ad alcuni suoi clienti  sulla rischiosità di titoli legati ai mutui sub-prime.
Negli Stati Uniti gli ex ministri del tesoro Bob Rubin e  Henry Paulson sono apertamente accusati di aver fatto  gli interessi della banca e non della collettività, lo stesso segretario  attuale Tim Geithner paga ora lo scotto di rapporti  troppo stretti con la banca d’affari mentre, da presidente della Federal  Reserve di New York, avrebbe dovuto controllarla. In Italia, Prodi,  Costamagna, Tononi, Gianni  Letta, Mario Monti e Draghi  sono i nomi più conosciuti di coloro i quali hanno avuto rapporti  d’impiego o di consulenza con la Goldman, e più recentemente Enrico  Vitali, storico socio di Giulio Tremonti nel suo studio di  consulenza fiscale. Così si originano, almeno potenzialmente, i mali da  un establishment in conflitto d’interessi permanente o almeno  potenziale. La "finanza creativa" di questi anni, necessaria a governi  irresponsabili e incoraggiata da banche d'affari come Goldman, non ha  creato valore. Lo ha distrutto e lo distrugge nel tempo rimandando al  futuro i conti da pagare che tornano con tutta la loro forza distruttiva  su governi e generazioni future. Spagna, Italia e Portogallo non sono  riusciti, per ora, a convincere la Germania a versare un aiuto diretto e  immediato. Hanno accettato un compromesso a ribasso su un prestito  troppo caro e mal strutturato che ha accelerato la crisi invece di  frenarla.
Il Fondo Monetario Internazionale non può fare molto: i 15 miliardi  promessi possono ritardare il disastro di qualche mese ma non evitarlo,  per questo i funzionari di Washington, da ieri in Grecia, chiedono  garanzie aggiuntive sul loro futuro credito. La Grecia al tracollo è lo  specchio del futuro dei Paesi troppo indebitati, con troppa evasione  fiscale e troppo poca credibilità. Il cosiddetto "bubble establishment",  la classe dirigente della bolla, si è così consolidato ai vertici delle  banche, dei governi e degli organismi di controllo passando impunemente  dalle une agli altri senza soluzione di continuità.
E’ salito con la bolla finanziaria, ne ha sfruttato il collaterale  effetto antidolorifico del debito, che non risolve i problemi ma attenua  le sofferenze e gli scontri sociali, per costruire un sistema che  sembrava perfetto dove tutto andava bene e tutti sorridevano come nelle  pubblicità dei biscotti. E' in grado questo establishment affrontare una  crisi che ha contribuito a provocare? Con quale credibilità si può ora  presentare alla pubblica opinione e dire che sono necessari “sangue  dolore e lacrime”? Semplicemente non lo può fare e non lo farà. Si  lascia affondare la Grecia per non guardarsi allo specchio sperando di  non essere le prossime vittime. Qualcuno ha detto che "l’aeroplano  dell’economia internazionale è guidato dagli stessi piloti che ci hanno  fatto schiantare" salireste su questo aereo ? La brutta notizia è che ci  siete già saliti.
Da il Fatto Quotidiano del 20 aprile
link: http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2476366&yy=2010&mm=04&dd=20&title=nessuno_crede_piu_alla_grecia 


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