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Minacce di morte al portavoce No-Tav: vi scanniamo

«Brutto figlio di puttana, le stalle che abbiamo bruciato erano solo un avvertimento. Ora passeremo ai cristiani: vi veniamo a prendere mentre dormite, vi scanniamo come maiali e vi squagliamo nell’acido». Questo il contenuto della lettera anonima recapitata nei giorni scorsi ad Alberto Perino, leader popolare del movimento No-Tav della valle di Susa. Una minaccia «di chiaro stampo mafioso», da parte di chi si attribuisce anche la paternità dei roghi notturni che hanno devastato i “presidi” No-Tav di Bruzolo e Borgone, simbolo della resistenza civile della valle contro la contestatissima linea ferroviaria veloce.

La lettera, anonima, «sgrammaticata e piena di altri errori» nonché di (marcatissime) espressioni dialettali del Sud, è scritta in stampatello con il tratto delle lettere punteggiato. La missiva è stata spedita il 20 febbraio da Torino ed è arrivata quattro giorni dopo in valle di Susa a Condove, dove abita Perino, che ha sporto immediata denuncia ai carabinieri. L’anonimo avverte il portavoce della protesta valsusina che sta «scassando la minchia», insieme a «’sti sucaminchia dei No-Tav».

Un’intimidazione, secondo il movimento No-Tav, rivolta non solo alla popolazione della valle di Susa, «ma a tutta la società civile». I No-Tav si aspettavano pertanto «un attestato concreto e visibile di solidarietà da parte delle forze politiche e delle istituzioni quali Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino». Il movimento che si oppone alla Torino-Lione ricorda la pressione che è costretto a subire da mesi, di cui i misteriosi incendi che hanno distrutto i “presidi” No-Tav, uno dei quali firmato “Sì-Tav”, rappresentano un’inquietante precedente.

E mentre due militanti, un giovane e una signora, sono rimasti seriamente feriti dalle cariche della polizia il 17 febbraio a Coldimosso, vicino a Susa, durante l’ennesimo “assedio” alle trivelle in azione per i sondaggi propedeutici al progetto per l’alta velocità ferroviaria fra Italia e Francia, il 21 febbraio l’europarlamentare irlandese Joe Higgins ha concluso con soddisfazione la sua visita in valle di Susa: a Bruxelles porterà nuovi elementi per contestare la Torino-Lione, «un progetto non necessario, che avrebbe conseguenze catastrofiche per l’ambiente e la comunità e che è fortemente avversato dalla resistenza della popolazione».

Higgings annuncia che presenterà una domanda dettagliata alla Commissione Europea per ottenere per il movimento un’informazione aggiornata e per mettere sotto pressione l’amministrazione europea «affinchè questa ritiri il finaziamento europeo all’opera». Higgings inoltre utilizzerà il suo ruolo istituzionale per pubblicizzare il movimento della valle di Susa e «guadagnare solidarietà internazionale», a maggior ragione se lungo la valle della Torino-Lione torna ad affacciarsi lo spettro delle cosche, come ai tempi in cui – nel 1995 – fu disciolto per infiltrazioni mafiose il Consiglio comunale di Bardonecchia.

Fonte articolo: http://www.libreidee.org

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IL GOVERNO DELL' (AF)FARE

Oggi partiremo da un dato: 2.138.000.

E' il numero dei disoccupati italiani aggiornato agli ultimi mesi.

E poi analizzeremo una frase:"Fare della Bielorussia una nuova Romania e di Brest una futura Timisoara".

Cosa potrebbe collegare i 2.138.000 disoccupati italiani con la Romania o la Bielorussia? Un treno. Anzi, più treni. Dal 9 marzo partiranno i primi treni da Portogruaro direzione Brest.

Quel dato, quel numeretto di 7 cifre con due puntini nessuno lo tocca. Nessuno lo commenta, nessuno lo sfiora. Perchè? C'è una piccola parolina di 5 lettere che ha convinto un pò tutti, imprenditori e lavoratori, disoccupati e precari. Quella parolina è: CRISI.

La parola CRISI è diventata un ottimo antidoto, una buona risposta a tutto, per tutti.

Cassa Integrazione? No, c'è CRISI.
Ammortizzatori Sociali? No, c'è CRISI.
Inflazione, PIL, Deficit Pubblico? No, c'è CRISI.

Ora, siccome io giuro che non ho votato per questa maggioranza che è attualmente al Governo, vi prego di chiedere a chi l'ha fatto che cosa ha fatto REALMENTE questo Governo per risolvere il problema della disoccupazione.

Chi come me e la mia famiglia, ma anche come i miei tantissimi amici precari o disoccupati da tanto tempo, sa di cosa parlo. Pensate, ho appena letto che al Sud è da 12 anni che i disoccupati non diminuiscono.

Ma comunque, io c'ho provato a chiederlo un pò in giro, ed ogni volta mi ritrovo sempre le solite risposte: "Eh vabbè, il Governo ha tolto la monnezza da Napoli, sta costruendo le case a L'Aquila, e poi comunque, con questa CRISI...".

Ora, siccome a me le chiacchiere non piacciono, proviamo a raccontare cos'ha fatto, e cosa sta facendo, il Governo del (af)Fare per risolvere il grave problema della disoccupazione.

La frase "Fare della Bielorussia una nuova Romania e di Brest una futura Timisoara" l'ha pronunciata nientepopòdimeno che il Sottosegretario al Commercio Estero Adolfo Urso.

Di Timisoara me ne occupai in tempi a dir poco sospetti.
Era il 27 giugno del 2008.

All'epoca non facevo altro che commentare quest'articolo di alcuni anni fa di Mihaela Iordache dell'Osservatorio sui Balcani. Vi assicuro che tante persone da quel giorno sono arrivate al mio blog tramite quel post da google: per un periodo bastava digitare "Timisoara sesso e puttane" oppure "Timisoara pompini e poi vomito (!??)", e vi assicuro che l'algoritmo di Google mi dava sempre per primo (uhm, chissà perchè ...) .

In breve: Timisoara, città ad ovest della Romania, da più di 10 anni è considerata una vera e propria provincia veneta. Ai 750.000 abitanti di Timisoara si aggiungono 10.000 italiani, un terzo di questi provenienti dal Veneto. Secondo la giornalista, al 2004 le aziende a Timisoara erano 13.000, ben 1200 di queste a capitale italiano.

La tecnica è sempre la stessa, credo che sia anche abbastanza nota: camicia prodotta in Romania, bottoni in Italia e quindi marchiata Made in Italy. Unico particolare: un operaio rumeno costa 100 euro al mese, e questo basta a spiegare quanto il gioco valga la candela.

Ora il Governo del (af)Fare ha deciso di esportare quest'ottima esperienza anche in Bielorussia. Dal 9 marzo il treno "Marco Polo Express" porterà in 3 giorni tanta bella roba da Portogruaro a Brest. Pensate che la manodopera qualificata a Brest costa 250 euro al mese. Il primo ministro bielorusso Sidorski ha assicurato anche esenzioni fiscali per cinque anni, e facilitazioni doganali su import export anche verso la Russia.

Per le imprese che hanno intenzione di investire a Brest, Mediobanca ha preparato una linea di credito di 70 milioni di euro, a cui si aggiungono i 55 di Intesa e i 40 di Unicredit e di Sace.

Il 30 novembre del 2009 il Premier del (AF)Fare Silvio Berlusconi, in visita al dittatore bielorusso Lukashenko, gli disse: "Il popolo ti ama".

Dal 9 marzo anche tanti piccoli e medi imprenditori italiani saranno disposti ad amare la Bielorussia, in soli 3 giorni la loro merce sarà da Portogruaro a Brest.

Che dire: di sicuro è un bel calcio in culo (ammortizzato socialmente) agli operai dell'Alcoa, ai precari dell'Ispra ed ai futuri disoccupati di Termini Imerese. Anzi, è un bel messaggio subliminale: Invece di rompere le palle voi e questi scioperi del cazzo, scendete da questi tetti.

Anzi invece di scendere volate, volate per sempre.
Direzione BREST.
Solo andata, senza ritorno.
E' un (AF)fare.

Fonte articolo: http://www.cogitoergovomito.blogspot.com/

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Mozione di senatori del Pdl chiede che l’Italia esca dall’accordo europeo sulle energie rinnovabili

Non ho parole!

Ignoranza? Incompetenza? Interessi innominabili?

Non ho idea di come sia potuta nascere una iniziativa del genere, ma dico che bisognerebbe segnarsi i nome di questi senatori (Antonio D’Ali, Guido Possa, Andrea Fluttero, Guido Viceconte, Cosimo Izzo, Cosimo Sibilla, Vincenzo Nespoli, Sergio Vetrella, Valerio Carrara) e proporli per il premio "Minchiata dell'anno"!

Finchè abbiamo certa gente in parlamento non c'è speranza per il nostro futuro.


Questa è la notizia dal sito http://www.blogeko.it

Un gruppo di senatori del Pdl ha presentato una mozione che chiede al Governo italiano di dichiarare decaduto l’accordo europeo detto 20-20-20.

E’ quello che appunto impegna i Paesi membri ad usare entro il 2020 il 20% di energie rinnovabili, e a migliorare del 20% l’efficienza energetica.

Ovvero: visto che l’Italia costruirà le centrali nucleari, dovranno pur servire a qualcosa. Per amore o per forza. Ma c’è anche altro, nella mozione.

La mozione porta la firma dei senatori senatori Antonio D’Ali, Guido Possa, Andrea Fluttero, Guido Viceconte, Cosimo Izzo, Cosimo Sibilla, Vincenzo Nespoli, Sergio Vetrella, Valerio Carrara.

E’ dello stesso tenore di quella, approvata il primo aprile scorso (ma non era un pesce d’aprile, purtroppo) che voleva abolire l’effetto serra tramite voto parlamentare.

Se la prende con l’Icpp, il gruppo di scienziati Onu che valuta l’effetto delle attività umane sui cambiamenti climatici e che ha vinto nel 2007 il Nobel per la pace insieme ad Al Gore. Dice che ha fornito dati inesatti. Nientepopodimeno: questi parlamentari italiani ne sapranno più degli scienziati.

Chiede all’Italia di adoperarsi per cambiare la politica dell’Unione Europea che, cercando di dare (limitata) attuazione alle indicazioni dell’Ipcc, mira a ridurre le emissioni di gas serra aumentando l’uso delle energie rinnovabili e pulite. E che infine l’Italia, sfruttando la cosiddetta “clausola Berlusconi”, l’Italia dichiari decaduto l’accordo 20-20-20.

Questa mozione si colloca, come dire?, in netta controtendenza sia rispetto alle convinzioni consivise dalla stragrande maggioranza degli scienziati a proposito di effetto serra sia rispetto alle politiche perseguite con successo dai maggiori Paesi europei.

Infatti l’Unione Europea raggiungerà e addirittura supererà l’obiettivo di utilizzare entro il 2020 il 20% di energia rinnovabile. L’Italia no, non ci riuscirà. E’ fanalino di coda. Una palla al piede, per andare oltre i termini educati utilizzati dal rapporto dell’Ewea, European Wind Energy Association.

Secondo i dati dell’Ewea, l’obiettivo europeo del 20% di rinnovabili entro il 2020 sarà raggiunto da 21 Paesi, otto dei quali andranno ben oltre, così da trascinare l’intera Unione Europea al di là della meta prefissata e da compensare gli scarsissimi sforzi di sei Stati membri.

Gli otto virtuosi sono Spagna, Germania, Estonia, Grecia, Irlanda, Polonia, Slovacchia e Svezia. I sei ritardatari invece sono Belgio, Lussemburgo, Malta, Bulgaria, Danimarca e Italia, ultima degli ultimi.

Link: http://www.blogeko.it/2010/mozione-di-senatori-del-pdl-chiede-che-litalia-esca-dallaccordo-europeo-sulle-energie-rinnovabili/

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talebani


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LA NUOVA CARTA DELLA REPUBBLICA MEDIATICA

Art. 1

L'Italia era una Repubblica democratica, e ora è fondata sulla PRESCRIZIONE, sulle TANGENTI, sul TELEVOTO e il MALAFFARE.

La sovranità appartiene alla TELEVISIONE, che la esercita nelle forme che vuole e SENZA LIMITI.

Art. 2

La Repubblica Mediatica riconosce e garantisce i diritti del TELECITTADINO ad avere palinsesti pieni, con trasmissioni rilassanti, comiche ma non irriverenti. La Repubblica Mediatica richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di individualismo ed EGOISMO PRIVATO.

Art. 3

Tutti i cittadini saranno giudicati a seconda del volere di chi li giudica, della loro storia, delle loro idee con enormi distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica garantire gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, stanno alla base di ogni TELECRAZIA EREDITARIA. Ogni tentativo di sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese sarà visto come attentato al bene della Repubblica Mediatica

Art. 4

La Repubblica riconosce ai cittadini DI BUONA CONDOTTA il diritto al lavoro decidendo per ogni singolo caso le condizioni economiche.

Ogni cittadino ha il dovere concorrere al progresso materiale della Repubblica Mediatica e dei suoi palinsesti.

Art. 5

La Repubblica Mediatica è composta da Principati, Ducati, Califfati, Sultanati e Villette.

Art. 6

La Repubblica Mediatica non tutela le minoranze linguistiche, vietando l'uso in ogni luogo di espressioni diverse dalla MADRE LINGUA.

Art.7

Lo Stato è Chiesa cattolica e sono sovrani delle coscienze altrui.

Art. 8

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica non esistono.

Art. 9

La Repubblica Mediatica detesta e vieta la cultura, tranne quella dei talk show e dei talent show.

La Repubblica Mediativa tutela l'edilizia selvaggia e i condoni.

Art. 10

L'ordinamento giuridico italiano si conforma allo statuto Mediaset.

La condizione giuridica dello straniero è nulla.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche, non ha diritto d'asilo.

Art. 11

L'Italia ripudia l'ODIO e persegue l'AMORE che si può raggiungere solo con la guerra come strumento di offesa.

Art. 12

La bandiera della Repubblica sarà decisa nei prossimamente con il TELEVOTO.

dal sito http://idiaridelloscooter.blogspot.com/

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La dignità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini.

Al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti
Lorenzo Del Boca
e p.c.
al Direttore tg1 Augusto Minzolini
e al Presidente della Rai Paolo Garimberti

Oggetto: segnalazione grave violazione deontologia professionale.

Caro Presidente, ti scrivo a nome mio e credo di tutti i cittadini che hanno a cuore la verità e la dignità della professione giornalistica in questo Paese. Premetto subito che qui non si tratta di destra o sinistra, della legittimità o meno del direttore del Tg1 di esporre la sua linea editoriale (personalmente credo che il direttore di un tg abbia il diritto di dire il suo pensiero, la sua opinione). Qui si tratta di deontologia professionale e della funzione fondamentale del giornalismo. Ieri il tg1 delle 13.30 come sai ha dato una notizia falsa. Ecco credo che nessuno di noi può e deve accettare questo. Mi aspetto quindi una reazione esemplare dell’Ordine rispetto a un episodio che umilia la professione giornalistica e i cittadini.

Certo che per dire in un tigì, o scrivere su un giornale, che “Mills è stato assolto”, spacciando la prescrizione di un reato accertato per “assoluzione”, bisogna essere dei bei mascalzoni. Non dico faziosi, o manipolatori, o servi, dico proprio mascalzoni perché per un giornalista manomettere la verità è un crimine, tal quale per un fornaio sputare nel pane che vende. Qui non si tratta di opinioni, di interpretazioni, di passione politica. è proprio una frode, una lurida frode che non descrive più l’aspra dialettica di un paese spaccato, descrive qualcosa di molto peggiore: l’impunità conclamata di chi mente con dolo, con metodo, con intenzione, sicuro di non doverne rispondere ad alcuno (all’Ordine dei giornalisti? è più realistico sperare che intervenga Batman).
Per altro in un Paese di impuniti, perché proprio i giornalisti dovrebbero essere esentati dal privilegio di poter sparare bugie e ingannare la pubblica opinione senza conseguenze? Molti dei loro padroni e dei loro referenti politici negli ultimi vent’anni hanno perseguito con ogni mezzo, e ampiamente sperimentato, il piacere dell’impunità. Se ne sentono partecipi anche i loro impiegati

(Michele Serra)

Fa male anche a voi come a me questa riflessione? Ecco caro Presidente Del Boca io come cittadina mi aspetto da parte dell’Ordine un provvedimento nei confronti di quel giornalista che ha palesemente violato il principio deontologico per eccellenza: raccontare la verità. Mi aspetto caro Presidente Garimberti e caro Direttore Minzolini le scuse del tg1 e la rettifica.

Sicura di una vostra risposta, vi auguro una felice giornata.
Arianna Ciccone

Qui il gruppo su Facebook, che contiene l’elenco dei firmatari. Per aggiungere il vostro nome e cognome in calce all’appello basta iscriversi.

dal sito http://ilnichilista.wordpress.com

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Te lo do io il talebano !!

Nessuno mai era andato oltre i limiti della decenza nei confronti di un'istituzione statale. E' grave che a farlo sia stato proprio il presidente del consiglio ...

dal sito http://www.enteroclisma.blogspot.com/

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PIU' DI SANTORO, GRILLO, TRAVAGLIO, DI PIETRO E BERSANI MESSI INSIEME: SIMONE CRISTICCHI!

Chi ha visto la puntata di AnnoZero di ieri, ed in particolare ha ascoltato l'intervista iniziale ad Antonello Venditti già sa di cosa parlo.

Sto ancora ridendo pensando alla faccia che potrebbe fare (o che ha fatto?) Carla Bruni, se avesse ascoltato ieri Venditti o se ora potesse leggere questo post.

Infatti Carla Bruni alla fine del mese scorso diede forfait al Festival di Sanremo: sebbene la premiére dame l'abbia smentito, Giletti a Domenica In disse che la Bruni probabilmente aveva deciso di non partecipare alla famosa manifestazione canora perchè all'Eliseo aveva infastidito non poco la canzone di Simone Cristicchi "Meno Male", il cui ritornello recita: "Ma meno male che c'è Carla Bruni! Siamo fatti così, Sarkonò, Sarkosi... se si parla di te il problema non c'è!"

Ebbene, secondo Antonello Venditti, nel testo della canzone di Cristicchi "Carla Bruni" non è altro che l'anagramma di "Berlusconi": ad ascoltare bene la canzone, ed a rileggere lentamente il testo della canzone, come dargli torto!

La gente non ha voglia di pensare cose negative
La gente vuol godersi in pace le vacanze estive
Ci siamo rotti il pacco di sentire che va tutto male
Della valanga di brutte notizie al telegiornale
C' è l’Italia paese di Santi pochi idraulici e troppe badanti
C'è l’Italia paese della Libertè Egalitè e del Gioca Giuè!
C'è l’Italia s’è desta ma C'è dipende dai punti di vista
C’è la crisi mondiale che avanza e i terremotati ancora in vacanza

Ma meno male che c’è Carla Bruni
Siamo fatti così
Sarkonò Sarkosì
Che bella Carla Bruni
Se si parla di te il problema non c’è

Io rido… io rido…
Ambaraba ciccicoccò soldi e coca sul comò!
C’è l’Italia dei video ricatti
C’è la nonna coi seni rifatti
E vissero tutti felici e contenti
Ma disinformati sui fatti
Osama è ancora latitante
L’ho visto ieri al ristorante!
Lo so che voi non mi credete
Se sbaglio mi corriggerete

Ma meno male che c’è Carla Bruni
Siamo fatti così
Sarkonò Sarkosì
Che bella Carla Bruni
Se si parla di te il problema non c’è

Io rido… io rido…
La verità è come il vetro
Che è trasparente se non è appannato
Per nascondere quello che c’è dietro
Basta aprire bocca e dargli fiato!

…Carla Bruni… Carla Bruni…
Ma meno male che c’è
Carla Bruni
Siamo fatti così
Sarkonò Sarkosì
Che bella Carla Bruni
Se si parla di te il problema non c’è

Io me la prendo con qualcuno
Tu te la prendi con qualcuno
Lui se la prendi con qualcuno
E sbatte la testa contro il muro
Io me la prendo con qualcuno
Tu te la prendi con qualcuno
Lui se la prendi con qualcuno
Noi ce la prendiamo…

Già il titolo avrebbe potuto farci riflettere: MENO MALE, simile al titolo del famoso inno del PDL . Ma poi ci sono una lunga serie di sottili scimmiottamenti del Berlusconismo puro: i terremotati ancora in vacanza, soldi e coca sul comò, l'Italia che non ha voglia di pensare alle cose negative, la nonna con i seni rifatti, e vissero tutti felici e contenti ma disinformati sui fatti!

E poi vi lascio all'ultima chicca che ho appena scoperto, guardando i video della sua partecipazione a Sanremo: riguardateli attentamente.... notate soprattutto come è vestito.

Fonte articolo: http://cogitoergovomito.blogspot.com

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Più merda per tutti. Fatto


Mazzette, scandali, fondi neri, appalti truccati, fatture false, riciclaggio denaro sporco, cricche di avvoltoi sui terremoti, catastrofi e su tutte le sfighe d’Italia.
Dal “sistema gelatinoso”, al “sistema ricicloso”, dopo la mafia, la camorra, per par condicio entra in scena nel parlamento anche l ‘Ndrangheta.
Credevate che fosse finita? Thiè!
In questi giorni, in queste ore ci servono pure il "sistema Lambro merdoso”. Un affare da mezzo miliardo di euro, sembra la causa di questo disastro ambiente.
Un progetto faraonico da 187mila metri quadrati su un terreno di 309mila, previsto proprio sui terreni della Lombarda Petroli, l´ex raffineria di Villasanta a Monza da cui qualcuno, nella notte tra lunedì e martedì, ha fatto uscire gli ottomila metri cubi di petrolio che hanno avvelenato il Lambro per poi riversarsi a smerdare il Po.
Un irresistibile mare di magmatica merda rischia di travolgere tutto. Il governo del fare: Più merda per tutti. Fatto.

Fonte articolo: http://ilseniomormora.blogspot.com

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La frutta.

Gli Italiani si sono accorti che non ce la fanno, non ce la possono fare, ma nonostante tutto vanno avanti imperterriti, non arretrano di un passo. Fino a qualche tempo fa erano abituati ad avere tutto a credito, macchine, vacanze, televisori al "plasmon" anelli e arredamenti, e anche se adesso le banche piangono eccome se piangono, gli Italiani sono ormai abituati da decenni al falso benessere e perciò non stanno capiti.
I supermercati mettono sconti sulla merce che arrivano anche al 50% e oltre, ma niente da fare, se non c'è il becchime c'è poco da abbassare, l'unica è regalare.
La tv nel frattempo cala l'asso nella manica e i TG invece di presentare agli Italiani le reali informazioni si soffermano continuamente su menzogne dopo menzogne, e continuano imperterriti in un gioco al massacro mediatico pensando che la massa continui a credere a tutto quello che gli viene propinato sotto forma di tortino avariato e perciò puzzelente.
Un reato viene considerato commesso e consumato ma per motivi di astuzia giudiziaria cade in prescrizione, i TG ci dicono che non è vero e che il reo è andato assolto, menzogna. Il terremoto catastrofico dell'Aquila ha lasciato decine di migliaia di persone senza tetto, molte delle quali sono ancora ospiti in hotel o a casa di parenti e amici dopo un anno dal sisma, però i TG ci dicono che tutto è risolto e che gli Aquilani ringraziano il governo, menzogna. La crisi economica non è affatto passata, le fabbriche cadono come le mosche e i disoccupati aumentano vertiginosamente, ma vige il silenzio, i TG ci dicono che c'è una forte ripresa, menzogna.
Siamo all'inizio, figuriamoci tra 4/5 mesi cosa diranno. Si perchè non è più come la canzone "chi non lavora non fa l'amore". Qui dell'amore non gli interessa più un cacchio a nessuno, oggi chi non lavora non paga l'affitto, il mutuo, le bollette, il cibo, il carburante ecc. e non può sopravvivere.
accendere la tv e vedersi davanti giornalisti che invece di raccontare i fatti reali continuano serenamente a raccontare un mare di stronzate non è rincuoarante, tanto più che i cittadini si guardano intorno e capiscono, anche quelli che non hanno studiato alla Bocconi.
Non siamo esperti di economia, ma per quello che stiamo vedendo in giro non serve un eperto per capire che il mosto è in fermentazione e il tappo sta per saltare. Staremo a vedere chi è che brinderà e chi porterà i tarallucci alla festa che ci sarà, perchè la festa è certo che a qualcuno gliela fanno priam o poi, ed è molto più vicino il prima che il poi, ma il punto è: se ne rendono conto?

Fonte articolo: http://www.diciamolatutta.tv

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Il "Paese Normale" - di don Aldo Antonelli

“Che schifo”!... “E’ una vergogna”!... “Ma che sta succedendo?”

Questo ed altro. Una serie di esclamativi e di interrogativi che esprimono lo sdegno, la rabbia, lo scandalo, la sorpresa, la vergogna, tutto ciò ed altro ancora. Ed io sto qui a scandalizzarmi dello scandalo e a vergognarmi della vergogna!...

Sono uscito da casa a piedi, senza giornale, per pensare e riflettere, senza la distrazione della carta stampata e lontano dalle parole gridate, anche se, purtroppo, invaso dai faccioni della propaganda politica che ti occhieggiano da maximanifesti bugiardi e prepotenti: tutti di Destra.

Ma perché meravigliarsi? Mi chiedo. La volgarità mediatica che da anni ci invade, e che ha fagocitato non solo il commercio ma anche la politica, il costume, la chiesa e quant’altro, cosa vi aspettavate che producesse? E normale, tremendamente normale!

Hanno cominciato dagli anni ottanta, le sirene del tuttofare e dell’affare, a inneggiare alla caduta delle ideologie, a spalancare le porte e le coscienze al “libero mercato”, a dare il benvenuto agli istrioni del consumismo e a stendere tappeti di accoglienza ai picconatori dello Stato Sociale fino al punto da introneggiare sugli scranni del comando il ladro per antonomasia, il corrotto-corruttore, la piovra befaniera. Cosa volete che sortisse una miscela tossica di siffatta specie?

E’ tutto tristemente normale! E’ da anni che la corruzione viene predicata e praticata, perdonata e condonata, premiata e incoraggiata.
E’ da anni che si è impiantato nell’organismo vivo della società italiana questo litotritore di ogni valore e di ogni regola che impazza dal Grande Fratello alle Grandi Opere e agli Affari tuoi e alle lotterie milionarie e ai Talk Show: distributori a dosi massicce di anestetizzanti sogni evasivi e deresponsabilizzanti che sortiscono una specie di eutanasia di massa: il soldo facile e il colpo di fortuna. Di qui bustarelle e donnine, prestazioni date e ricevute, promozioni e prostituzioni.

Tutto tremendamente e maledettamente normale!

E non vengano a farmi prediche i chierici delle riverenze e dell’adulazione: monsignori o cardinali, Ruini o Bertone, responsabili in primis, anche loro, di questa morte infernale.

Aldo
Fonte articolo: http://iltafano.typepad.com

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Venduti! Venduti! Venduti!

David Mills non è stato assolto. Mills è stato condannato in primo e secondo grado. Ieri la cassazione si è trovata costretta a prescrivere il reato contestato, per un ritardo di soli 60 giorni sui tempi massimi di prescrizione, accorciati da 15 a 10 anni dall'ennesima legge adpersonam: la Legge Cirielli, promulgata nel 2005. Tanto non è innocente, il legale inglese corrotto dall'illegale italiano, che deve corrispondere un indennizzo di 250.000€ alla Presidenza del Consiglio, presieduta indovinate da chi? Dal corruttore! Il corrotto che deve risarcire il corruttore. Che paese è mai questo? I padri costituenti si stanno rivoltando nella tomba: presto la notte dei morti viventi di Romero diverrà una tragica realtà. Fate scorta di viveri.

Il TG1 è il massimo organo di informazione pubblica. Ha l'obbligo di ricollegare il servizio pubblico radiotelevisivo "alle esigenze democratiche, sociali e culturali della società", e il canone televisivo si giustifica solo ai fini dell'adempimento di tali obblighi, come è sancito dal Trattato di Amsterdam, siglato il 2 ottobre 1997 dagli stati membri della Comunità Europea, Italia compresa. inoltre, il servizio pubblico è obbligato a svolgere "una funzione specifica per il miglior soddisfacimento del diritto dei cittadini all’informazione e alla diffusione della cultura" [sentenza n.284 del 26 giugno 2002 della Suprema Corte Costituzionale].

Quando il TG1 parla di assoluzione di Mills, non commette solo un falso dal punto di vista giuridico, né si limita a compiere un atto di servilismo di regime degno della Libia di Gheddafi, né si macchia unicamente di un esecrabile delitto perpetrato nei confronti dell'intima essenza, del cuore stesso del concetto di democrazia, ma infrange direttamente un trattato internazionale.

I giornalisti che hanno parlato di sentenza di assoluzione devono dimettersi. Il direttore del TG1, che ha avallato il lancio di questi titoli, deve dimettersi. Le redazioni che hanno usato lo stesso tesserino che un giorno fu di Montanelli e di Biagi come uno stuoino steso sotto al deretano del potere, devono recuperare una parvenza di dignità, devono tornare a dare un senso alla locuzione deontologia professionale, e poi devono dimettersi.

La rete accoglierà come un figliol prodigo chiunque di loro sceglierà di tornare ad essere un uomo. Per tutti gli altri, non resta che un unico appellativo...

Venduti! Venduti! Venduti!

Il numero di telefono della redazione del TG1 è: 0633173744. Quello della segretaria di Minzolini è: 0633179803. Fatene l'uso che ritenete più opportuno.

Fonte articolo : http://www.byoblu.com

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Obi Wan Berluska


Ci siamo: Berlusconi lancia l'Esercito del Bene, capitanato nientepopodimeno che dal Ministro del Turismo (quale profilo, del resto, sarebbe più adatto?), con la missione precipua di contrastare e sconfiggere l'Esercito del Male, a sua volta rappresentato dalle sinistre (rigorosamente al plurale), dagli anti-italiani, dai disfattisti e dai burocrati.

Insomma, una specie di incrocio tra la marcia su Roma e Guerre Stellari, nel quale a Berlusconi spetta di diritto il ruolo di Obi Wan Kenobi, a Michela Vittoria Brambilla quello della principessa Layla, a Sandro Bondi e a Paolo Bonaiuti le parti di Luke Skywalker e Jan Solo, e a Pier Luigi Bersani (sic) quella del perfido Darth Fener.

Si tratta solo di stabilire chi fa Ciubecca e poi siamo a posto.

dal sito http://metilparaben.blogspot.com

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Deutsche Bank starebbe per salvare la Grecia

Dall'inizio dell'anno girano rumors stravaganti e paradossali sull'eventualità di un bailout della Grecia.
Ma sapete cosa c'è di divertente?
Ormai la situazione è talmente farsesca ed assurda che anche lo spettegolezzo più surreale potrebbe essere verosimile....
Eccovi l'ultimo rumor fresco fresco di oggi.

Visto che non sono ancora intervenuti l'FMI, la BCE, la UE, la Germania, la Francia, Superman ed il 7° Cavalleggeri...oggi si vocifera che Deutsche Bank starebbe per fare il bailout della Grecia con un bel prestito da 15 miliardi...

Il rumors di salvataggio viene dedotto dal fatto che il CEO di DB Josef Ackermann è in visita in Grecia per incontrare alcuni funzionari governativi.
...The Chief Executive of Germany's Deutsche Bank AG (DB) Josef Ackermann is in Greece to meet with Greek government officials, the bank confirmed Friday. The meeting with Greek officials is part of a normal business trip to the country, the bank said.
Deutsche Bank wouldn't provide details on the nature of the discussions.......
Come reazione al rumor gli spreads della Grecia sono migliorati di botto.

Sarebbe veramente un salvataggio da Teatro dell'Assurdo che nemmeno Ionesco sarebbe riuscito a concepire: per prevenire un Rischio Sistemico non sarebbe la Germania ad intervenire ma piuttosto la sua principale banca nazionale che rappresenta essa stessa il Rischio Sistemico per eccellenza con un leverage bancario ancora oggi stellare e con un totale di passività pari all'80% del PIL dell'intera Germania...
Vedi cosa scrivevo ad ottobre 2009 in Ipnosi di Massa:
..........Io ero rimasto fermo ad un articolo shock di ottobre 2008 (da leggere) che aveva fatto il giro del mondo ed aveva aperto gli occhi a molti, anche perchè l'analisi proveniva da fonti molto affidabili e competenti. Solo un annetto fa secondo il sopracitato articolo:
...le passività di Deutsche Bank, pari a 2000 miliardi di euro, sono pari all’80% del PIL tedesco. La banca ha una leva finanziaria (definita come rapporto tra capitale azionario e attivi totali) che si approssima all’impressionante valore di 50.
Quello di banche europee troppo grandi per fallire è un tema che impone una profonda riflessione alla Ue
.... (Leggi anche QUI)..........
Nota: semplificando, leverage bancario (capitale/assets totali) 1:50 vuol dire che contro 1 euro fisico effettivamente detenuto dalla banca sono stati fatti investimenti per 50 euro (!). Pensate cosa succederebbe se una fetta cospicua dei clienti di quella banca decidesse di ritirare i propri risparmi...
Deutsche Bank senza una pezza dello Stato avrebbe rischiato di fare una brutta fine...
Ed adesso si vociferca che sarebbe DB stessa a mettere una pezza ad uno Stato...
Spettacolare, surreale....Assurdo.
Ionesco era un principiante a confronto...

Naturalmente l'interessato ovvero Josef Ackermann ha negato con energia qualunque progetto di bailout.
Ed anche un portavoce del Ministro delle Finanze Greco ha già smentito:
Greek FinMin Dismisses Speculation That DB May Buy 15 Bl Euro of Greek Debt
L'episodio è comunque significativo per capire CHE ARIA TIRA....

Nel frattempo la Grecia continua a temporeggiare sulla prossima ed importante asta di titoli di stato decennali: la data non è stata ancora definita ma dovrebbe essere la prossima settimana.
E li posso anche capire...considerando l'ultima ramazzata dell'agenzia di rating S&P che non getta certo una luce rassicuranete sulle prossime aste:
Grecia: S&P, Possibile Nuovo Abbassamento Rating a Breve mercoledì, 24 febbraio 2010 Standard & Poor's manterra' il CreditWatch con implicazioni negative sul rating del debito sovrano della Grecia, gia' declassato a BBB+.
Cio' significa che un ulteriore abbassamento e' ipotizzabile a tempi brevi.
Un comunicato dell'agenzia internazionale di valutazione spiega che "un ulteriore downgrade di uno o due 'tacche' e' possibile entro un mese"...

Pertanto è naturale che i Greci temporeggino fino a quando non sarà stato contrattato con certezza l'intervento della Manina UE in fase di asta...
Leggi nel mio Blog: Grecia: operazione Rimozione & Salvataggio (con discrezione)

Fonte articolo: http://lagrandecrisi2009.blogspot.com

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I Promotori della Libertà della Brambilla e Silvio Saddam

di Alessandro D'Amato

Un regolamento sobrio, aperto e per nulla dedito al culto della personalità, quello che hanno scelto i cosiddetti “Promotori della Libertà“, che sicuramente raccoglierà consensi anche in quella parte del globo che sembra ancora refrattaria ai valori occidentali, come le frange talebane in Afghanistan o gli ex componenti della guardia armata di Saddam Hussein. Basta leggerlo, per rendersi conto che l’invincibile armata messa sotto il comando del luogotenente Michela Vittoria Brambilla non è per nulla pericolosa ed è pronta a muoversi con democristiana imparzialità per salvare il paese dagli attacchi comunisti. Leggiamo qualche estratto dal regolamento per convincercene.

Articolo 1: I Promotori della Libertà dipendono direttamente dal Presidente Silvio Berlusconi, che li coordina attraverso il responsabile nazionale del Settore Iniziative Movimentiste del Pdl.

Articolo 2: Queste le finalità principali che si propone l’organizzazione dei Promotori della Libertà: – sostenere il lavoro del Presidente Silvio Berlusconi, sia a livello di movimento di opinione sia con azioni concrete sul territorio che contribuiscano alla migliore conoscenza del suo operato sia diffondendo i valori di democrazia e libertà di cui è strenuo difensore.

Articolo 3: I Promotori della Libertà si riconoscono nel Presidente del Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi, e secondo le sue indicazioni sono coordinati a livello nazionale dal responsabile del Settore Iniziative Movimentiste, in raccordo con il Coordinamento Nazionale e con il responsabile del Settore Tesseramento.

Articolo 4: 1) I responsabili territoriali e tematici dei Promotori della Libertà sono nominati dal Presidente Silvio Berlusconi

Articolo 5: Art. 5- Entrata in vigore – Il presente Regolamento entra in vigore con l’approvazione del Presidente del Popolo della Libertà.

Veramente, non si capisce proprio cosa abbia da straparlare chi accusa i Promotori di somigliare a qualcosa che poteva pensare solo Kim Il Sung o Kim Yong Il. E adesso tutti in coro salutiamo il presidente: “Eia, eia, alalà!”

Fonte articolo: http://www.giornalettismo.com

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Mi hai rotto le palle, Silvié!

Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Un po’ come dire: le mafie ti eleggono ma poi ti sfruttano. Papponi e puttane, ‘ndrangheta e politici: le stesse geometrie.
Il senatore Nicola Di Girolamo (PdL) è stato eletto con i voti della ‘ndrangheta, grazie all’imprenditore romano Gennaro Mobkel. Se avete ancora un solo dubbio su come e per conto di quali interessi legifera un politico ricattabile, date un’occhiata a queste intercettazioni.

Mobkel: "Se t'è venuta la "candidite", se t'è venuta la "senatorite" è un problema tuo, però stai attento... ultimamente io sò stato zitto, ma oggi mi hai riempito proprio le palle Nicò, capito?" .
Di Girolamo: "Comunque, guarda, mi dispiace...".
Mobkel: "Devo aprì bocca Nicò? devo aprì a bocca mia? Io quando apro a bocca faccio male, a secondo del male che si fa, Nicò, hai capito? Vuoi che parlo io?".
[Di Girolamo è impaurito]
Di Girolamo: "Io ieri ho sbagliato".
Mobkel: "Non me ne frega un cazzo, a me di quello che dici tu, per me Nicò puoi diventà pure presidente della Repubblica, per me sei sempre il portiere mio, cioè nel mio cranio sei sempre il portiere, non nel senso che tu sei uno schiavo mio, per me conti come il portiere, capito Nicò? Ricordati che io per le sfumature mi faccio ammazzà e faccio del male".
Mobkel: "Oggi devo stare con la mia gente... sei una grandissima testa di cazzo... Nicò sei proprio sballato, sei una grande delusione lo sai Nicò, ha avuto comportamenti strani, fra te e "Pinocchio” [N.d.R.: Marco Toseroni socio di Mokbel e di Di Girolamo in alcune società] ..qui stiamo lavorando visto che siamo, nonostante tutto, soci...".
Mokbel: "Mò ricordati che devi pagà tutte le cambiali che so state aperte e in più devi pagà lo scotto sulla tua vita, Nicò perché tu una vita non ce l'avrai più.. ricordati che dovrai fare tutte le tue segreterie tutta la gente sul territorio, chi te segue le Commissioni, il porta borse, l'addetto stampa, il cazzo che se ne frega... ma come ti funziona sto cervello Nicò?".

Mobkel ha ragione. Chi sono gli elettori di Nicò? Sono i tesserati del Partito dei Lestofanti: la criminalità organizzata. Quando la base si incazza si incazza, e loro, a differenza nostra, quando un politico dice che abbassa le tasse, e poi non le abbassa, non si limitano a bloggare, o a perdere fiducia nella politica, macché! E non raccolgono neanche le firme per una proposta di legge popolare che mandi via i politici onesti dal Parlamento (con questi numeri, sarebbe una legge adpersonam), no: li vanno a prendere sotto casa.

Ora immaginate di vivere in un’Italia diversa, dove – mettiamo – il popolo elegge i suoi dipendenti sulla base del loro programma elettorale e, se poi non lo rispettano, li apostrofa così:

Italiani incazzati: “Se t’è venuta la premierite, se t’è venuta la lobbyte è un problema tuo, però stai attento… ultimamente siamo stati zitti, abbiamo guardato Minzolini e il Grande Fratello, ma oggi ci hai riempito proprio le palle Silvié, capito!?”
Silvié: “Comunque, guardate, mi dispiace…”
Italiani incazzati: “Dobbiamo aprire bocca, Silvié? Dobbiamo aprire à bocca nostra? Noi quando apriamo bocca facciamo male, a seconda del male che si fa, Silvié, hai capito? Vuoi che ti facciamo vedere?”
[Silvié è impaurito]
Silvié: “Lo so, ho sbagliato”
Italiani incazzati: “Non ce ne frega un cazzo, a noi di quello che dici tu. Per noi, Silvié, puoi diventare pure presidente della Repubblica, ma per noi resti sempre un nostro dipendente, cioè nel nostro cranio sei sempre uno che paghiamo, non nel senso che sei uno schiavo nostro, per noi conti come il portiere, capito Silvié? Ricordati che noi per le sfumature ci facciamo ammazzare e facciamo del male. Oggi noi italiani, i tuoi datori di lavoro, ci incontreremo per decidere… sei una grandissima testa di cazzo… Silvié sei proprio sballato, sei una grande delusione, lo sai Silvié? Mò ricordati che devi pagà tutte le cambiali che sò state aperte, devi rispettare tutte le promesse elettorali e in più devi pagà lo scotto della tua vita, Silvié, perché tu una vita non ce l’avrai più, se non fai i nostri interessi… Ricordati che dovrai far funzionare tutti gli ospedali per la gente, Silvié, dovrai abbassare la pressione fiscale, dovrai darci servizi che funzionano, dovrai fare gli interessi nostri, il cazzo che se ne frega… Ma come ti funziona sto cervello Silvié?”.

Avete immaginato? Bene! Ora aprite gli occhi e tornate davanti alla televisione.
Ma cominciate a metabolizzare...

Fonte articolo: http://www.byoblu.com/

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Il consumo del territorio

posted by Ugo Bardi

Tempo fa, mi ricordo di aver parlato con l'assessore all'urbanistica di un comune toscano. Gli ho detto "Ma non ti sembra che sia tempo di smettere di fare villette a schiera? Non lo vedi che il mercato immobiliare sta crollando?" Lui mi ha guardato con quel sorriso obliquo che, traslato in parole, vuol dire "io sono più furbo di te!" Poi mi ha risposto, "Lo hanno detto tante volte che il mercato immobiliare doveva crollare e poi è sempre salito."
Questo bravo assessore fa il paio con quello che, una volta, disse pubblicamente a Luca Mercalli che "non posso pensare a un mondo diverso dall'attuale."
Il caso della cementificazione del territorio è quello forse più evidente della nostra incapacità di guardare il futuro ad appena un centimetro più in la del nostro naso. In altri campi, magari si può anche capire che uno possa essere confuso: per il petrolio sono pochi quelli che seguono i dati della produzione e le stime delle riserve; per il clima ci manca la percezione diretta dei cambiamenti epocali che stanno accadendo su questo pianeta (in effetti, basterebbe un viaggetto a Courmayer per rendersi conto del ritiro dei ghiacciai, ma non tutti lo fanno).
Ma per quanto riguarda il consumo del territorio, ce lo abbiamo tutti davanti agli occhi: ci sono dappertutto capannoni vuoti, appartamenti sfitti, eppure si continua a costruire a ritmo forsennato: le periferie sono piene ovunque di gru e cantieri. Al massimo, c'è chi teorizza che dobbiamo metterci a costruire case "ecologiche". Ma com'è possibile che non ci si renda conto che il territorio non è infinito? Che stiamo distruggendo una risorsa limitata, il suolo fertile, che non sarà poi possibile ripristinare per migliaia di anni almeno?
Il futuro ha un suo modo di impadronirsi della realtà e - sfortunatamente per gli assessori all'urbanistica - il destino delle villette a schiera è segnato. Solo, dovremo sbatterci la testa contro prima di accorgerci che la realtà è molto più dura della fantasia. Per questo, ci vorrà ancora qualche tempo. Non so se si parla di mesi o di anni, ma in un paese in crollo economico verticale come siamo noi, l'industria edilizia deve prima o poi fare la fine di quella delle macchine a vapore e dei regoli calcolatori.
Tuttavia, c'è chi cerca di anticipare un po' le cose e di provare a vedere se si riesce a fermarsi - o perlomeno a rallentare - prima di andare a sbattere nel muro. Questo lo sta facendo Nicola dall'Olio, geologo e membro di ASPO-Italia, che ha diretto l'ottimo film "il suolo minacciato".
E' un film-denuncia che prende in considerazione principalmente la cosiddetta "food-valley", la zona dell'Emilia che produce alimentari di qualità e che, ciononostante, viene lo stesso ricoperta di capannoni. E' una visione che ti far venir voglia di gridare "Smettetela di fare capannoni, non lo vedete che state distruggendo la terra che ci da da mangiare?"
Quello che è stato distrutto, purtroppo, è stato distrutto. Ma forse c'è ancora tempo in Italia per una piccola rivoluzione culturale che ci porti a fermare, o perlomeno a rallentare questo disastro.
Il film è in distribuzione, per informazioni connettetevi al sito http://www.ilsuolominacciato.it/

Fonte articolo: http://www.aspoitalia.blogspot.com/

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Mills e il Male Minore

Nel TG1 di ieri sera ci è stata dedicata addirittura una frase in studio, notizia già di per sé, quindi forse starete esultando anche voi con i Pidiellini per la caduta in prescrizione del processo Mills, appena giunto in cassazione, dopo il rifiuto dell'appello. Il reato è stato confermato, ma è stato concesso il favor rei, dato il dubbio sulla data dell'effettiva ricezione dei 600 milioni di lire (fine 1999 o inizio 2000) e quindi concessa la prescrizione.
La Russa et al. esultano per la sentenza. Denis Verdini, coordinatore PdL: "È questo il prezzo che si deve pagare, anche a danno del contribuente, per l’incredibile persecuzione giudiziaria di cui è fatto oggetto il presidente del Consiglio. Per fortuna esiste una maggioranza silenziosa e autorevole della magistratura non militante che applica il diritto e non lo altera solo per sovvertire la volontà degli italiani". Il diritto è stato effettivamente applicato. Confermando la colpevolezza dell'indagato, anche la "silenziosa maggioranza" dei giusti, che evidentemente sono quelli che non mettono in galera Silvio, non importa come, ha implicitamente confermato anche la colpevolezza del Cavaliere, ma quello che evidentemente interessa a loro non è la sostanza (Silvio ha corrotto Mills secondo tutti e 3 i gradi di giudizio), ma il risultato (niente condanna).
L'aria è quindi un po' più serena per Silvio, perché si allontana sempre di più la prospettiva di una condanna definitiva. Tuttavia, a causa del Lodo Alfano e delle sacre ferite di guerra provocate da un pazzo maligno assatanato comunista sobillato da TravaglioDiPietroSantoro, i termini per la sua prescrizione sono slittati di un anno e 45 giorni, ed in ogni modo il suo procedimento è ancora al primo grado di giudizio, grazie agli impedimenti, alle scartoffie, ai cavilli e ai lodi, e quindi sarà impossibile che si giunga in cassazione. Il nostro eroe è quindi ancora una volta in una botte di ferro.
E poi tra poco più di una settimana arriva in senato l'attesissimo "Legittimo Impedimento", nuovo nome della legge salva-propaggine-inferiore-del-premier, che, seppur sospendendo essa stessa la prescrizione, bloccherebbe nuovamente i processi, allungando nuovamente i termini per giungere alla conclusione di anche solo qualcuno dei procedimenti in corso. Non vi sono dubbi che anche questa passerà, data la collaudata tecnica, già proposta in passato con il Lodo Alfano e il Blocca Processi, consistente nel promuovere una legge abominevole distruggi giustizia (in questo caso il Processo Breve), di cui beneficerebbe anche Silvio e contemporaneamente una leggina che lascerebbe tutto immutato, salvando solo il regal deretano del Sultano. E la voteranno tutti, ammaliati dal "Male Minore".

Fonte articolo: http://www.voglioresistere.blogspot.com/

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Lacrime di coccodrillo

di MARCELLO SORGI

Passeranno alla storia come le più classiche lacrime di coccodrillo, le dichiarazioni indignate con cui ieri il presidente del Senato Schifani si è impegnato ad espellere al più presto da Palazzo Madama, facendolo decadere dalla carica, il senatore Nicola Di Girolamo.

Parlava, appunto, come se il caso che riguarda il parlamentare truffatore - che, fingendo di aver residenza in Belgio, era riuscito ad essere inserito in lista con una raccomandazione del suo amico nazista Gennaro Mokbel, già in rapporti con la Banda della Magliana e con il potente clan calabrese Arena, e si era poi fatto eleggere come rappresentante degli italiani all’estero grazie a un’attiva collaborazione del ramo tedesco della ’ndrangheta -, non fosse già noto, nelle sue grandi linee, e rubricato dagli uffici del Senato da un anno e mezzo. Come se un altro esponente del Pdl, il senatore Augello, non avesse cercato, fin da agosto 2008, di convincere i suoi colleghi a intervenire. E come se la questione non fosse tornata all’ordine del giorno una seconda volta, quando appunto fu reiterata dal Senato la decisione di proteggere dalle sue ignominiose responsabilità il suddetto Di Girolamo.

Ora è tutto uno scaricabarile. Il presidente della Camera Fini, in aperta polemica con i senatori della sua stessa parte, dice che voterebbe per l’arresto di Di Girolamo. Il capogruppo Gasparri, che si è battuto per evitarlo, sostiene che la responsabilità è di chi accettò che un simile campione fosse messo in lista. E fa il nome di Marco Zacchera, pure lui ex An, che ha riconosciuto che la scelta fu sua.

Zacchera non è certo uno sconosciuto per Fini. E poi, andiamo, è possibile che il partito che più s’era battuto per concedere il diritto di voto agli emigrati italiani - una storica battaglia condotta per decenni, fin dall'epoca del Msi, da Mirko Tremaglia -, alla seconda occasione in cui questo genere di elezione veniva messa in pratica, non avesse un candidato migliore da proporre? Ed è credibile che un qualsiasi candidato, non solo quello da presentare all’estero, sia entrato in lista, con buone probabilità di essere eletto, senza che i leader del partito lo conoscessero e sapessero qualcosa delle ombre che si portava dietro?

Diciamo la verità, è impossibile crederlo. Ma anche ammesso che Di Girolamo, in buona o cattiva fede, fosse stato garantito al limone ai vertici del Pdl - o più precisamente dai vertici dell’ex An a Berlusconi -, con le carte che sono arrivate al Senato dopo la sua elezione, ce n’era abbastanza per capire che aveva voluto farsi eleggere per ragioni inconfessabili, forse proprio per evitare di finire in carcere. E di conseguenza, per sbatterlo fuori prima ancora che la sua vita da parlamentare cominciasse.

Invece, è andata come è andata, e adesso c'è la rincorsa a metterci una pezza. Sono tempi difficili per la Seconda Repubblica, non passa giorno che non salti fuori una storia di corruzione o di rapporti obliqui tra politici e criminalità organizzata. Combinazione, alla fine di questa settimana, dovranno anche essere presentate le liste per le regionali. Vediamo cosa s’inventano, stavolta, per convincerci che è impossibile che salti fuori un altro Di Girolamo.

Fonte articolo: http://www.lastampa.it

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Tg1, colpo di mano di Minzolini contro la Busi sul terremoto: ma lo sostengono solo 20 redattori

Maria Luisa Busi, volto noto del Tg1 delle 20, domenica mattina si reca a L'Aquila per firmare un servizio sulla situazione della ricostruzione e la sua troupe viene pesantemente contestata da un gruppo di cittadini, che accusano il notiziario di Rai uno di fare propaganda per il governo occultando scientificamente i tanti disagi e ritardi che stanno rendendo ogni giorno più difficile la vita di migliaia di sfollati.

La Busi, che evidentemente è una persona onesta e non se l'è sentita di negare quanto ha potuto toccare con mano, ha ammesso a titolo personale i limiti dell'informazione del suo telegiornale: «Quello che ho visto in questi giorni con i miei occhi è molto più grave di come talvolta è stato rappresentato. Migliaia di persone sono ancora in albergo, le case non bastano e la ricostruzione non è partita». Insomma, una situazione leggermente diversa dai miracoli del governo del fare capitanato dalla premiata ditta B&B (Berlusconi e Bertolaso) che in questi mesi ci ha raccontato la quasi totalità dell'informazione televisiva, Rai uno in primis con il duo M&V (Minzolini e Vespa).

Ovviamente Augusto Minzolini, come ogni leccapiedi che si preoccupa di salvare la faccia, non ci sta a fare la figura del cane da guardia del potere, di quello piazzato sulla poltrona importante per proteggere i padroni politici a discapito degli interessi dei cittadini, e meno che mai può accettare una critica tanto aperta da una collega che lavora sotto la sua direzione al telegiornale. Solo che c'è un piccolo problema: l'Emilio Fede del primo canale ha il grosso della redazione contro, e un richiamo alla Busi rischierebbe di rendere ancora più evidente questa imbarazzante situazione.

Allora come si procede? Si organizza un patetico colpo di mano, infilando un documento di sostegno alla linea editoriale del telegiornale al termine di una riunione il cui ordine del giorno prevedeva tutt'altri temi, quando la metà dei giornalisti se ne sono già andati, in modo che venti minzoliniani (su 130 redattori) riescano ad approvare poche righe di difesa d'ufficio del direttore.

Sul documento si legge: «Non è consentito a nessuno di offendere i giornalisti del Tg1 accusandoli di avere fatto e di fare un'informazione incompleta e faziosa per quanto riguarda la copertura del terremoto e del post-terremoto in Abruzzo». Sbagliato, in un paese libero, a chi paga il canone e a chi si ritrova ancora privo di un tetto senza che nessuno se ne accorga, è consentito protestare, criticare e anche offendere. Se Minzolini ha davvero qualcosa in contrario vada a discuterne, a telecamere accese, con quelli che non hanno ancora una casa. Siamo curiosi di assistere alla scena.

Fonte articolo: http://teleipnosi.blogosfere.it

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Che coincidenza, Mokbel si rivolse a Dell’Utri

Guarda caso, quando c’è la mafia di mezzo, spunta sempre Dell’Utri. Pare infatti che Mokbel, per far entrare in Senato la sua pedina Nicola Di Girolamo, prima di passare per Colosimo e quindi dalla ndrangheta calabrese, abbia fatto un tentativo con il braccio destro di Berlusconi: Marcello Dell’Utri.
Il povero Marcello ovviamente cade sempre dalle nuvole. Ignora puntualmente il profilo criminale della gentaglia di cui si circonda. Che ingenuo bonaccione.

Dell’affare si occupa Mokbel. Nella sua agenda pesca il nome del senatore Marcello Dell’Utri, lo chiama per proporgli la candidatura, ma lui si prende qualche giorno di tempo. Poi declina l’offerta. “Ricorda questa telefonata?”, chiediamo al senatore braccio destro di Berlusconi. “Conosco Mokbel, ma non ricordo di essermi mai occupato della candidatura di Di Girolamo. Mokbel sapendo che io sono un appassionato del pittore Fabio Clerici di cui lui è un collezionista mi ha cercato più volte… voleva fare una mostra, ma mi sembra che sia accaduto di recente”. Ma lei era al corrente dello spessore criminale di Mokbel? “Noooo… so che ha delle gallerie d’arte, ci siamo sentiti in varie occasioni, ma sempre in ragione dell’interesse comune… ”. In effetti Mokbel, a quanto risulta dai verbali di perquisizione nel giorno dell’arresto, possiede decine di quadri di enorme valore come De Chirico e Picasso. Ma le intercettazioni raccontano anche che Mokbel è un grosso trafficante di diamanti. Dopo il tentativo con Dell’Utri, Mokbel si rivolge all’amico avvocato Paolo Colosimo, che difende alcuni esponenti della famiglia Arena della ‘ndrangheta. La vicenda va a buon fine: Di Girolamo oggi è senatore del Pdl. (Il Fatto Quotidiano 25-02-2010)

Fonte articolo: http://www.byteliberi.com/2010/02/che-coincidenza-mokbel-si-rivolse-a-dellutri.html

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Tom Tom: seghe a destra

Chiesto il rinvio a giudizio per l’ex assessore Lavagetto PDL di Parma.
Secondo la Procura, all’epoca del suo incarico, l’ex assessore avrebbe utilizzato il cellulare fornitogli dall’Amministrazione comunale per collegarsi, 109.000 connessioni in 4 mesi, a siti a pagamento, tra cui molti siti pornografici.
Una maxibolletta di 90mila euro e rotti all’origine della vicenda che risale al settembre 2008 e gennaio 2009; attualmente il Lavagetto è candidato alle Regionali nella lista del Pdl.
Ultimi aggiornamenti da iamlocal.blogspot: Lavagetto: "Pdl mi conferma la fiducia".
Berlusconi: "Per forza: vedeste che fighe in quei siti!

"Crolla un mito, anche a destra si fanno le seghe.
La segnalazione del Tom Tom è chiara.

dal sito: http://ilseniomormora.blogspot.com/2010/02/tom-tom-seghe-destra.html

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Il paradosso dell'anti corruzione

di Lietta Tornabuoni

Lasciamo per una volta da parte la vecchia raccomandazione che suggeriva di non parlare di corda in casa dell’impiccato, e vediamo quante possibilità di successo potrebbe avere quel decreto anti-corruzione che il governo annuncia. Troppi violano la legge, e come rimedio si fa un’altra legge? Contro l’illegalità, si fa ricorso alla legalità? Se le violazioni di legge sono così numerose da rappresentare una caratteristica o una piaga italiana, se le azioni giudiziarie relative sono enormemente aumentate in un anno come ha indicato la Corte dei Conti, vuol dire che non si tratta di «casi personali isolati», secondo l’assicurazione d’una autorità politica che se ne intende quale Berlusconi, ma di una questione sociale: e si pensa di ovviare a un problema simile con un decreto legge? Oppure l’eventuale decreto legge è una toppa messa lì tanto per mostrare che si ha una qualche reazione, che si fa qualcosa?Se non si riesce a frenare l’illegalità, sarà per diversi motivi. Perché non ci sono mezzi, uomini, motivazioni e slancio sufficienti a esercitare i controlli necessari. Perché si tratta d’una battaglia che molti considerano inutile, perduta in partenza, e che nessuno vuole quindi combattere. Perché cane non mangia cane. Perché mancano al vertice esempi positivi. Perché non si può, sempre al vertice, insolentire e accusare per anni la magistratura, anche auspicandone la reclusione in manicomi inesistenti, senza delegittimarla insieme con il rispetto della legge che è chiamata a tutelare. Perché non ci sono soldi, e la gente li piglia dove riesce a trovarli. Perché a tutti piacciono le belle cose, la bella vita: e se nel Paese l’atmosfera è lassista e la cultura quattrinaia, difficile evitare il malaffare. Il decreto legge anti-illegalità serve a poco: se i ladri fossero così morali e intelligenti da pensare che rubare non paga, da temere le conseguenze delle proprie malefatte, non ci sarebbe bisogno di nulla. Altri rimedi non se ne conoscono, almeno nella situazione presente: ma noi non siamo il governo, per fortuna.

Fonte articolo: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=7022&ID_sezione=&sezione=

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fango


www.insertosatirico.com

E' ora di svegliarsi gente!
Come si fa a credere a uno che dice di voler combattere la corruzione e allo stesso tempo vuole mettere al bando le intercettazioni?
Sveglia, sveglia, sveglia!

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Vancouver: il Ddl contro la corruzione vince le Olimpiadi di slitta

di Alessandro Robecchi

Un grande successo italiano, un nuovo trepitoso traguardo raggiunto dal nostro governo, il governo del fare. Il disegno di legge contro la corruzione continua slittare così bene che ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi invernali di Vancouver. "E’ stata una gara appassionante - scrive oggi il Vancouver Post - il disegno di legge italiano contro ladri, corruttori e corrotti è slittato settimana scorsa da un consiglio dei ministri all’altro, nel successivo consiglio dei ministri è slittato ancora, e ieri è di nuovo slittato a data da destrinarsi, un vero record". La performance del governo Berlusconi è stata molto apprezzata da tutte le testate sportive del mondo. Gli organizzatori delle Olimpiadi canadesi hanno dovuto ammettere qualche problema organizzativo. "Di fronte allo slittamento pepetuo del ddl italiano sulla corruzione non c’è pista abbastanza lunga. Avevamo pensato di costruire una pista da Vancouver alla California, ma laggiù non c’è neve". Ha risposto in una nota il governo italiano: "Non preoccupatevi, il nostro disegno di legge contro la corruzione slitta benissimo anche senza neve, senza discese, senza spinta, è una cosa naturale". Per spiegare la strapotenza italiana nello slittamento delle norme più severe contro la corruzione, alcuni giornali americani hanno riletto i recenti avvenimenti italiani: "E’ una questione di allenamento, di applicazione, di talento: guardate come slittano i processi di Berlusconi!". Molti si chiedono ora dove slitterà la legge anti-corruzione, ma nessuno sa rispondere e tutti sono convinti che slitterà a dopo le elezioni regionali, e poi se lo dimenticheranno tutti, un vero peccato. Al momento a Palazzo Chigi si sta discutendo su chi debba andare a ritirare la medaglia d’oro, il prescelto potrebbe essere il senatore Nicola Di Girolamo, che non vede l’ora di slittare via anche lui.
Nella foto, il disegno di legge anti-corruzione del governo italiano: poche cose al mondo slittano come lui.

Link: http://www.alessandrorobecchi.it/index.php/201002/vancouver-il-ddl-contro-la-corruzione-vince-le-olimpiadi-di-slitta/

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Grande concorso! Quale dei due è un senatore PdL?


Un po’ di relax e divertimento. Un piccolo quiz per distendere i vostri nervi italiani. Guardate attentamente la foto qui sotto e votate. Quale dei due è un senatore del Popolo della Libertà (un tale Di Girolamo)? E quale dei due è un boss della ‘Ndrangheta (un tale Franco Pugliese?). Avete una sola risposta. Un piccolo aiutino? Eccolo! Dichiarazione del senatore Nicola Di Girolamo del 24 febbraio 2010: ""Non ho mai avuto contatti né con la mafia né con la ‘ndrangheta né con la camorra". Coraggio, votate! Giocare non costa niente e si vince un milione in fatture false.
(Si ringrazia l’Espresso per aver fornito la foto e Silvio Berlusconi per aver fornito il senatore)

di Alessandro Robecchi

link http://www.alessandrorobecchi.it/index.php/201002/grande-concorso-quale-dei-due-e-un-senatore-pdl/

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Fiorani al pm: "Ecco i politici che ho pagato"

di Gianni Barbacetto

Da Dell’Utri a Calderoli; da Brancher a Grillo: 100-200mila euro elargiti dal banchiere imputato a Milano nel processo Antonveneta

Il banchiere che nel 2005 diede l’assalto alla finanza italiana è rilassato, nel suo completo gessato grigio. Gianpiero Fiorani, allora amministratore delegato della Popolare di Lodi, oggi imputato nel processo Antonveneta, si è lasciato alle spalle l’euforia del banchiere vincente, ma anche la disperazione dello sconfitto che tenta due volte il suicidio. "Dopo le vicende che mi hanno coinvolto, si diventa come degli appestati. Prima ero centrale nel sistema, poi c’è la morte civile, tutti quelli che hanno avuto a che fare con me e che sono stati beneficiati da me sono spariti. Come fossi un lebbroso e avessero paura del contagio". Interrogato in aula, a Milano, dal pubblico ministero Eugenio Fusco, racconta la sua verità. Il legame fortissimo con il governatore di Bankitalia Antonio Fazio. I rapporti incrociati tra il suo assalto ad Antonveneta e l’assalto dell’Unipol di Giovanni Consorte a Bnl ("Io do una mano a te, tu dai una mano a me"). Ma soprattutto gli intrecci con la politica, con gli uomini dei partiti informati sulle scalate e "oliati" con i soldi della banca.

Il politico più interno all’operazione è il senatore di Forza Italia Luigi Grillo, vicinissimo a Fazio e ufficiale di collegamento tra il governatore e Fiorani. "Gli ho dato 100 mila euro, poi altri 200 mila, poi altro ancora. Su un conto aperto alla Popolare di Lodi per operazioni finanziarie sui derivati. Un aiuto per le sue spese elettorali". Una parte dei soldi finisce al senatore Marcello Dell’Utri. "Sì, 100 mila euro: Grillo me li chiese espressamente per il senatore". Ma poi, chiede Fusco, gli sono effettivamente arrivati? "Certamente, perché Dell’Utri mi ha ringraziato".

Altri soldi vanno al deputato di Forza Italia Aldo Brancher: "Mi chiese un contributo perché aveva perso dei soldi investiti in un’azienda. Gli diedi 100 mila euro, su un conto corrente intestato alla moglie. Altri 100 mila glieli diedi per Roberto Calderoli, l’esponente della Lega nord".

I soldi servivano a rinsaldare il trasversale "partito del governatore" contro i nemici di Fazio (Giulio Tremonti, Bruno Tabacci, Giorgio La Malfa...) che volevano far passare in Parlamento il mandato a termine per il governatore della Banca d’Italia. "Anche la Lega era acerrima nemica del governatore", ha ricordato Fiorani, "ma poi ha cambiato idea": dopo che Fazio e Fiorani portarono a termine il salvataggio di Credieuronord, la banca della Lega che era "sull’orlo del fallimento". Altri soldi, ricorda Fiorani, sono arrivati a un personaggio a cavallo tra la politica e la finanza: Fabrizio Palenzona, massiccio esponente della Margherita e banchiere di Unicredit: "Due bonifici, più versamenti in contanti. Sul conto Radetzky, presso la filiale di Montecarlo della Banca del Gottardo".

Fiorani prova a tirare le somme della sua esperienza: "Cosa non rifarei nella vicenda Antonveneta? Non ho nulla da rimproverarmi. Come si poteva rinunciare a un progetto così importante?". Il banchiere lo racconta come una grande operazione finanziaria compiuta sotto l’ala di Fazio, fautore dell’"italianità delle banche" da strappare ai compratori stranieri: "Gli ho sempre detto tutto, se mi avesse comunicato che c’erano problemi, avrei subito consegnato le azioni Antonveneta agli olandesi, realizzando una bella plusvalenza da 280 milioni di euro. Sarei diventato il banchiere con la più alta liquidità in Italia. Invece Fazio mi ha usato e adesso scarica tutte le responsabilità su di me". Informato di ogni passaggio, secondo il banchiere di Lodi, anche il presidente della Consob, l’agenzia di controllo della Borsa, Lamberto Cardia. E gli scalatori avevano dalla loro parte anche un giudice del Tar del Lazio, Pasquale De Lise.

Alleato prezioso, perché proprio il Tar doveva decidere su un esposto degli olandesi di Abn-Amro, che i “concorrenti” di Lodi volevano a ogni costo bloccare. A un certo punto, nell’estate 2005 tra gli scalatori si diffuse la paura di essere intercettati. Chi li avvisò che i telefoni erano sotto controllo? Segnali arrivarono a un alleato di Fiorani, Stefano Ricucci, "messo in allarme dal senatore Giuseppe Valentino", di An, ex sottosegretario alla Giustizia. Ma si allarmò anche la moglie di Fazio, Cristina Rosati. Racconta Fiorani: "Mi rivelò che il suo telefono era sotto controllo, e mi disse che gliel’aveva riferito Paolo Cirino Pomicino, che era in contatto in ambienti romani con esponenti dei servizi segreti".

Fonte articolo: http://antefatto.ilcannocchiale.it

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Lettera di un cittadino a De Magistris

Ho seguito il dibattito da Santoro…
Purtroppo è peggio di quanto fin qui intuito:la cultura dei soldi ha preso il sopravvento sulla cultura del lavoro: Berlusconi rappresenta esattamente il modello che la maggioranza degli italiani aspira ad essere o (magari in piccolo) è. La sua cialtroneria risponde allo stile di vita di chi, dai videopoker ai quiz televisivi, dall’abuso edilizio alla panchina spaccata a calci, non ha etica professionale, sociale e, meno che mai, l’onestà e il rispetto degli altri come valori fondamentali della vita.
La rinuncia alle ideologie ed a valori storici della sinistra, conseguente e scatenante l’invasione di soggetti spregiudicati e collusi con le mafie, ma bravi portatori di voti di scambio, rende necessario, per chi vuole fare politica onestamente, l’abbandono (finalmente) dei partiti “storici” al loro destino.
I leaders politici vengono consacrati dalla tv… la scelta è funzionale al potere: Berlusconi è attivo e passivo. È una logica ereditata dagli USA, ma da noi aggravata dalla mancanza di coscienza del diritto dei cittadini che in America è, invece, ben radicata e pone paletti insormontabili, anche per i Presidenti. Mediaticamente le regole (e soprattutto la dinamica) sono simili a quelle del poker: chi sa bleffare e chi ha più soldi vince. Polli eccellenti?..: Bertinotti vale per tutti.
Berlusconi compra tutto. Quello che non riesce a comprare viene svuotato di valori, ridicolizzato o “virtualizzato”: l’amore, l’amicizia, l’onestà, ecc. diventano argomenti esaltanti solo nelle fiction, nei salotti televisivi, ma sempre al pari dei loro contrari. Interesse personale , spregiudicatezza negli affari e nelle relazioni, spirito da puttaniere, furbizia e soldi risultano alla fine vincenti e si beffano di etica, giustizia e educazione civica. Strategie di marketing e persuasioni occulte applicate alla cultura, ai significati ed alla politica: scandalose foto in una quotidiana parata di culi; drogati di serie A, B e C sputtanati o perdonati; giudici, imputati, vittime e assassini, tutti nello stesso calderone, negli stessi partiti. E la gente compra e vota per vincere facendo vincere qualcuno, o meglio, puntando sul vincente. Cosa si vince?... la vittoria. L’alternativa è essere “perdenti”. Anni fa questo termine non esisteva.
In questo clima tutto diventa giustificabile. Il furto o l’appropriazione indebita, il millantatore e il porco. La ventata di omissioni che per anni hanno coperto mazzette, tangenti e assunzioni pilotate è ben più colpevole dei colpevoli. Un sistema dove, come a poker, se vuoi realizzare i tuoi sogni, devi accettare regole e giocatori. Conosco tante persone per bene costrette ad accettare queste regole per poter accedere a un finanziamento, ad un posto di lavoro, al riconoscimento di un’invalidità, ecc.… E non devi sputare nel piatto dove mangi.
Ho vissuto in prima persona, in tante occasioni, il mortificante avvilimento di valori così solidi nella mia famiglia e così ridicoli e inutili nei rapporti con gli enti pubblici.
Che fare?
Individuare forme di movimento che rimettano al centro delle rivendicazioni
il rispetto per l’altro
il riconoscimento delle capacità produttive e creative a prescindere dal loro valore di mercato
il diritto alla dignità, cioè ad un lavoro, ad una casa, alla salute ed all’istruzione.
Immagino un comitato civico nazionale contro il degrado dei valori. Una struttura con possibilità di controllo e denuncia, con possibilità di costituzione in giudizio e di rappresentatività sul territorio.
Un manifesto costitutivo che delinei finalità di partecipazione e controllo sulla gestione della pubblica amministrazione da parte di cittadini “per bene”.
Berlusconi dice che la magistratura ce l’ha con lui. In effetti, sembra quasi che i magistrati agiscano in nome proprio. L’unico modo per riaffermare il senso (ovviamente penso che la magistratura non l’abbia mai perso) dell’azione legale nei confronti di chi ci governa (e penso a maggioranza e opposizione) è quello di svincolare i soggetti dall’insieme istituzionale con denunce precise, da parte di cittadini liberi, di chi amministra nel malaffare.
Ecco… anche sulla crisi, il controllo dei cittadini liberi sui bilanci societari, sui finanziamenti e le agevolazioni, sulle violazioni del diritto al lavoro e sull’ecosostenibilità delle produzioni.
E, ancora, sul territorio, perseguendo quelli che dovevano badare che quella panchina non fosse presa a calci o che le ville a Ischia non fossero costruite.
I valori della vita: riportare senno negli atteggiamenti sociali, nei consumi, sia in senso di qualità che di salute, nell’educazione civica.
La dignità e il senso di umanità è in ognuno di noi. Tutto sta a svegliare da questo torpore gli italiani. Credo che esista una via di ricongiunzione di persone “per bene” e libere (dalle guerra per le poltrone e da interessi personali) per queste finalità. Ed è una linea trasversale alla società ed ai partiti.Riuscire ad immaginare un mondo diverso è l’unica possibilità di vincere il male.
È possibile parlarne senza pregiudizi?
È possibile essere finalmente veri nella politica?
Esistono persone disponibili a fare “il partito” e basta?
Credo di sì.
Io sono disponibile.

Ciao.Napoli, 5 febbraio 2010

dal sito http://www.eretici.blogspot.com/

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Siamo tutti figli...

di Moreno Corelli

Scappa da ridere, e il riso diventa amaro e si trasforma sempre più in un pianto dirotto che colpisce i giovani, ma anche i meno giovani. Cari amici, cosa faranno i vostri figli da grandi? Ma ancora peggio, diventeranno mai grandi?

Il 41% delle giovani coppie che si sono sposate negli ultimi 5 anni e che hanno acceso un mutuo bancario per l'acquisto della prima casa, senza l'aiuto economico dei genitori non potrebbero farcela, sarebbero tutti sul lastrico, tutti rovinati.
Il 23% delle giovani coppie che hanno chi un mutuo da pagare chi un affitto esoso, hanno perso il posto di lavoro negli ultimi 12 mesi.
Il 25% delle giovani coppie che hanno un mutuo o un affitto e in più le "solite spese" sono precari.
Molti dei giovani che fino a un anno fa lavoravano, oggi si trovano in cassa integrazione, la quale non potrà mantenerli per sempre.
Ma in tutto questo, non ci sono solo i giovani, perchè ci sono anche i quarantenni e i cinquantenni che si vedono sgretolare davanti agli occhi il loro futuro e quello dei loro figli, e vista l'età non è possibile per uno di questi ritrovare un lavoro, come faranno?
E come faranno i "benedetti" nonni a mantenersi e a mantenere i loro figli e i loro nipoti considerando che in pochi se ne sono accorti ma hanno abbassato in silenzio le pensioni?
Qualcosa è stato sbagliato nel concetto degli ammortizzatori sociali, qualcosa di veramente pericoloso, perchè se negli altri paesi Europei chi rimane senza lavoro ha comunque un sussidio dallo stato in attesa che le cose migliorino, in Italia invece, si continua a prendere per il culo la gente.
Il tempo scorre velocemente, e quando la gente non ha più nulla scorre ancora più veloce, ma questa classe politica sembra non essere troppo preoccupata dell'andamento, forse sono più importanti altri temi in vista delle elezioni regionali, e comincia la sfilata in passerella dei candidati sindaci di ogni città. Girano per le strade dei centri storici stringendo le mani ad amici e parenti ripresi dalle telecamere, sono sereni, ma soprattutto il loro unico pensiero è rivolto a non perdere la poltrona da sotto il culo.
La Grecia, che ha un debito pubblico pari ad un quarto del nostro, è in totale rivolta e alcuni componenti delle forze dell'ordine si stanno cominciando a schierare con i cittadini, poichè sanno che tra 5 mesi anch'essi non avranno più nè stipendio nè futuro.
Se sta arrivando un nubifragio e le previsioni del tempo mettono "cacca a randanella" non si riuscirà certo a proteggere la città dicendo che sarà una pioggerellina primaverile o che addirittura c'è uno spiraglio di sole o peggio ancora che il servizio meteo non funziona.
Se il servizio meteo si sbaglia sarai un eroe, ma siccome il nubifragio sta arrivando e arriverà con una violenza tale da fare danni seri, e dopo il nubifragio l'ondata di piena, che si farà?
Chiameremo la protezione civile con veline a seguito?
Quanti posti a sedere avete prenotato cari politici, sopra il razzo per la prossima partenza su marte?

Fonte articolo: http://www.diciamolatutta.tv/articolo/25022010-siamo-tutti-figli

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Debito pubblico e ricchezza privata

Uno dei tanti mantra dai quali, dall’inizio della crisi, gli italici sudditi sono bombardati è certamente quello del basso livello di indebitamento delle famiglie, immagine speculare di una solida ricchezza mobiliare ed immobiliare, oculatamente gestita nella maggior parte dei casi con l’intermediazione di banche che non parlano inglese. E fin qui tutto bene.

Lo slogan “noi ne usciremo meglio di altri” deriva proprio dalla mancata necessità di terremotare il bilancio pubblico per salvare le banche. Anche se poi, a dire il vero, ci è stato detto che anche in Italia le banche sono state salvate. Chissà, magari con i Tremonti Bond, che quasi nessuno ha emesso, salvo quelli che avevano necessità di raccogliere i punti-fedeltà del Tesoro e/o presentavano assetti proprietari sufficientemente fragili da impedire o sconsigliare ricapitalizzazioni. Tornando al punto, si è detto che il migliore posizionamento italiano, durante la crisi, deriverebbe dal fatto che la somma di debito pubblico e privato italiani è inferiore a quello di molti dei paesi con i quali ci confrontiamo. Il che sarebbe anche vero, in astratto. Se non fosse che, ai fini della solvibilità del paese, è il debito pubblico quello che conta.

Facciamo un esempio pratico. Ipotizzate di avere un paese con un elevato rapporto debito-Pil, diciamo intorno al 120 per cento. Questo paese da oltre un quindicennio cresce poco e nulla, per una serie di concause tra le quali possiamo citare un mercato del lavoro molto rigido, un quadro istituzionale avverso alla crescita, una spesa pubblica non solo incomprimibile ma pure in strisciante espansione, che costringe a continui aumenti della pressione fiscale. Ad un certo punto, e dopo una serie interminabile di condoni fiscali, necessari per tenere assieme i conti pubblici, i mercati iniziano ad alzare il sopracciglio, avanzando dubbi circa la capacità di rimborso del paese debitore.

Secondo voi, che può fare l’innominato paese del nostro esempio, considerato che circa metà del suo debito pubblico è detenuto da residenti, andando peraltro ad ingrossare il florido patrimonio privato? Idea: una bella patrimoniale, di quelle che compensano attività e passività. In fondo, questo misterioso paese ha molto debito pubblico ma robusta ricchezza privata, no? Naturalmente questa sarebbe una soluzione di breve termine, e finirebbe solo con il rinviare la resa dei conti, in perdurante assenza di crescita.

Morale della favola: debito pubblico e ricchezza privata sono grandezze patrimoniali, ma se non cresce la fondamentale grandezza economica, cioè il reddito, le famiglie rischiano di scoprire che avere un robusto patrimonio potrebbe essere una iattura.

Fonte articolo: http://phastidio.net

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Per Acerra un regalo nerofumo

di Marco Cedolin

Da ormai un anno giornali e TV hanno epurato dai propri rotocalchi l’argomento dei rifiuti in Campania, fatta eccezione per le esternazioni della premiata ditta Berlusconi & Bertolaso che quasi quotidianamente trova occasione per sottolineare la propria opera salvifica consistente nell’aver restituito dignità e pulizia a Napoli e alla Campania.

In realtà chiunque abbia studiato anche solo superficialmente il problema è a conoscenza del fatto che l’unico “miracolo” realizzato dal governo e dal suo Commissario è stato quello di ordinare ai compattatori di tornare nelle strade a raccogliere la spazzatura ed ai giornalisti di raccontare che l’emergenza era finita, grazie all’inaugurazione del forno inceneritore di Acerra e alla messa in cantiere di altri 4 inceneritori, il tutto finanziato con il denaro dei consumatori, tramite i contributi Cip6 che appesantiscono la bolletta elettrica e rendono ricche le grandi multiutility.

Ad Acerra, dove nel marzo dello scorso anno è stato inaugurato un megainceneritore che non aveva ancora (e non ha tuttora) superato i test di collaudo, costruito attraverso la militarizzazione dell'area per impedire le veementi proteste dei cittadini, di miracoli non se ne sono visti, mentre al contrario da allora nuovi problemi hanno iniziato a sommarsi a quelli già esistenti, determinati dalla diossina dispensata dal percolato delle discariche abusive e dagli scarichi degli impianti industriali.

Domenica 21 febbraio, intorno a mezzogiorno, i residenti, fra i quali alcuni contadini che lavoravano nei campi, hanno potuto vedere una grande nube nera innalzarsi dai camini dell’inceneritore e in breve oscurare il cielo delle aree limitrofe. Nonché apprezzare i miasmi venefici contenuti nell’aria dall’odore nauseabondo e dal sapore acre, mentre cadeva a terra cenere nera.
Il sindaco Tommaso Esposito, testimone anch’egli del fenomeno, dopo avere ricevuto in Municipio molti cittadini preoccupati, ha provveduto immediatamente ad inviare all’Arpac e al presidente dell’osservatorio sull’inceneritore, Coccolo, un fax nel quale domandava delucidazioni in merito all’accaduto.
Ma sono in molti a domandarsi perché fino ad oggi lo stesso Esposito non abbia preteso la chiusura dell’impianto, dal momento che già da alcune settimane si susseguono casi come quello di domenica, con emissioni di nubi tossiche e maleodoranti che rendono l’aria irrespirabile. Senza contare che l’inceneritore in meno di un anno dalla sua inaugurazione ha già sforato oltre 140 volte i limiti di legge in materia di emissioni di polveri sottili.
In attesa delle risposte dell’Arpac, notoriamente famosa per la propria correttezza e professionalità, non ci resta che augurarci una visita a breve dell’eroe nazionale Guido Bertolaso, di ritorno dal suo viaggio nei territori disastrati di Sicilia e Calabria, dove avrebbero dovuto essere investiti i soldi “buttati a mare” alla Maddalena e stanziati per il Ponte sullo Stretto di Messina.
Forse proprio lui, che aspira ad essere celebrato con una statua nei territori miracolati dal suo operato, sarà in grado di dare delle risposte ai cittadini costretti a respirare nerofumo a causa di un inceneritore presidiato dall’esercito.

Fonte articolo: http://ilcorrosivo.blogspot.com/