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Fortuna che il vulcano e' uno solo, pensate se si sveglia il Vesuvio altro che migliaia di voli fermi, migliaia di morti.

di Slasch16

Un vulcano paralizza mezza Europa, anche se ogni volta che succede qualcosa negli aeroporti mi chiedo dove cazzo debba andare tutta questa gente, e questa volta non si puo' fare niente.
Possiamo dire che l'uomo e' innocente, la natura fa il suo corso.
Ma se si svegliasse il Vesuvio? E se fossero tre?
Ho visto un documentario su Sky dove gli scienziati dicono che e' piu' che provabile il risveglio del Vesuvio e, nel caso, sarebbe una strage altro che Ercolano e Pompei.
Manca solo che costruiscano con vista cratere, tutto il resto o quasi, e' stato cementato.
L'ultima eruzione del Vesuvio e' stata nel 1944.



  • 26 persone morte nell'area interessata da ricaduta di ceneri a causa dei crolli dei tetti delle abitazioni;
  • 2 centri abitati in parte distrutti dalle colate laviche;
  • 3 anni di raccolti persi nelle aree interessate da ricaduta di ceneri.
Oggi sarebbe una strage e gli scienziati nazionali ed internazionali sono concordi nel ritenere certa la ripresa dell'attivita' del Vesuvio, mancano solo le date, la previsione di quando sara'.
Eppure continuiamo a calpestare e distruggere la natura, capita poi che un vulcano, da solo, blocchi tutta Europa e ricordi all'essere umano la sua impotenza.
Sara' un danno economico, ormai pare sia l'unica cosa che conti, quanto ci perderanno le compagnie aeree?
Il vero problema e' questo, forse i fautori del dio profitto avrebbero preferito qualche migliaio di morti, piuttosto che sospendere qualche migliaio di voli.
Sui morti ci si puo' fare una speculazione mediatica, articoli sui giornali, edizioni speciali del tg, insomma sale il fatturato dell'informazione e si salva il fatturato dei voli.
Avrebbero salvato capra e cavoli e dato un bell'impulso all'economia con la vendita di fiori e di bare.
In momenti di crisi certe cose aiutano.
Prima della seconda guerra mondiale le spinte all'economia venivano sempre dalle guerre, la distruzione prodotta dalle guerre dava la spinta al pil con la ricostruzione.
La seconda guerra mondiale ha frenato, fortunatamente, questo metodo di uscire dalla crisi, la pace e' diventata, a parole, un valore primario.
Ma per costruire, guadagnare, bisogna distruggere, devastare. Fortunatamente la natura ci viene incontro con terremoti, eruzioni, frane, allagamenti, tutti danni causati dalla nostra insipienza e leggerezza. Solo noi, o quasi, costruiamo nel greto dei fiumi.
Ma ci pensa la natura, a riportarci con i piedi per terra, ed il pil si impenna, il profitto sale e chi ha speculato con le costruzioni abusiva specula anche sulla ricostruzione.
E' cosi' che l'economia trionfa.
Tra l'altro che succeda in Italia, Brasile, o in qualunque parte del mondo, fateci caso che ci vanno di mezzo sempre i poveri. Che sia il modo capitalistico di combattere la poverta'?
Se non sono la Favelas sono case di poveri, qualche villetta abusiva, ma le ville ed i palazzi dei borghesi non ci vanno mai di mezzo.
Loro sanno dove costruirsi le case.


dal sito http://slasch16.splinder.com/

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