S'ale?
di Debora Billi
Torna il blog di Aspo Italia sull'eterna querelle del prezzo. Questa la giusta osservazione di Terenzio:
come mai, quando è scoppiata la crisi finanziaria, il calo dei prezzi sia stato attribuito al crollo della domanda mondiale, invece ora che le quotazioni risalgono, non venga attribuita ai fondamentali del mercato ma alla speculazione. Non mi pare molto logico pensare a mercati che si comportino in maniera diversa a seconda delle situazioni.
Proprio oggi mi ponevo di nuovo, dopo un paio d'anni, la fatidica domanda "S'ale?" (citazione da Andrea Pazienza: notte, dalla trincea s'ale un canto). Ossia, siamo finalmente al fatidico punto in cui il prezzo comincia a salire, con lentezza ma seriamente e definitivamente? Questo stillicidio di centesimi che dura oramai da mesi, è The Big One, ovvero quello destinato a non fermarsi più? Probabilmente sì. Sicuramente vedremo altre discese, come da manuale nel periodo del plateau, ma il prezzo a 40 dollari resterà un ricordo definitivamente archiviato.
O almeno, questo è ciò che mi ronzava in testa in questo sabato prima di Pasqua, durante la prima delle abbuffate e con la mente un pochino annebbiata. E intorno alla tavola, al secondo bicchiere, tutti si sono affrettati a prendermi sul serio e ad avviare progetti. Per rifugiarsi in campagna? Per comprare pannelli solari? Per scavare un pozzo?
Niente affatto. Il progetto era molto più semplice: aprire un conto titoli esteri e comprare barili di carta, insomma mettiamo duemila euro per uno e facciamoci ricchi con le azioni sul petrolio.
Allora mi chiedo: ma se neanche i parenti stretti hanno ancora capito nulla, come possiamo immaginare che capiscano i nostri politici?
Buona Pasqua a tutti...
dal sito http://petrolio.blogosfere.it/


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