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La ribellione della "orchestra" del TG1

Le grida “scodinzolini, scodinzolini” rivolte dagli aquilani al funzionario della propaganda di regime, hanno risuonato a lungo fra quello che rimane di un centro storico, come quello dell’Aquila, ancora oggi sfigurato dalle macerie e dalle crepe di edifici secolari.
“ Quello che posso dire è che io sono qui per fare il mio lavoro onestamente e non posso rispondere, ovviamente dell’informazione a livello generale che il TG1 ha fatto nel corso di questi dieci mesi dal terremoto”, ha affermato la giornalista del TG1 in risposta alle contestazioni degli aquilani che esprimevano il loro dissenso sul modo in cui il TG di Minzolini ha trattato i fatti del terremoto aquilano. Eh no! L’ho già affermato una volta e voglio ripeterlo, questa scusa non regge. Qui non stiamo parlando di qualche servizio fatto per ingraziarsi amici potenti o di una melina che renda meno pesante l’impatto della realtà sulle sorti del governo. Qui si tratta di un apparato di propaganda sistematico e ben orchestrato, che nasconde le notizie, deforma la realtà ed esalta fantasmagoriche imprese del regime. Il TG di Minzolini è lo specchio deformante di una realtà in cui e maschere del regime riflettono i loro volti beffardi.
Se ai giornalisti dei vari CDA RAI rimane un minimo di decenza e di dignità, hanno il dovere di ribellarsi con tutti i mezzi necessari alla strage giornaliera di verità da parte dei media “ufficiali”. In tutto il mondo reporter coraggiosi muoiono per affermare verità scomode. Non si pretende un tale sacrificio dalla signora Busi e i suoi colleghi, ma almeno qualche iniziativa concreta che ponga in risalto, senza ambiguità, la contrarietà di giornalisti seri alla manipolazione dei fatti e allo stravolgimento della realtà a scopi chiaramente propagandistici.
Chi opera nel campo dell'informazione ha una responsabilità enorme: lo sfascio che il regime berlusconiano ha prodotto, scardinando ogni meccanismo di controllo democratico e compenetrando ogni ganglio del sistema è frutto anche della complicità e dell’asservimento dei media di maggiore impatto sulla popolazione.
L’affermazione e il consolidamento di un regime, lo sanno anche i sassi, passa attraverso la propaganda e il controllo dell’informazione. Dico cose scontate, ma non sento nessuno della cosiddetta opposizione, aldilà di qualche mugugno fuori onda, che affermi chiaramente queste cose.
I giornalisti del TG1 ci hanno anche provato a sfiduciare il loro direttore, ma si sono fermati lì. Ci vuole più coraggio e più determinazione. Facciano come l’orchestra di Sanremo: buttino in aria gli spartiti con le note stonate di Galeazzo Ciano Minzolini, in diretta, davanti a milioni di spettatori. Diventeranno i nostri eroi e l’Italia sarà salva.

Fonte articolo: http://doppiocieco.splinder.com

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