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J’accuse: lettera aperta a Silvio Berlusconi - di Axel

dal sito www.iltafano.typepad.com/

Egregio presidente del consiglio,

fin dal suo cosiddetto “contratto con gli Italiani” il sottoscritto, ricordando qualche corso di marketing seguito all’estero, la considera poco più che un venditore di saponette, oltretutto decisamente poco capace nell’arte di intraprendere. Onestamente.

Si ricorda, immagino, che senza la collaborazione di un signore che risponde al nome di Massimo D’Alema il fallimento delle sue aziende nel settore della TV sarebbe stato inevitabile, tanto è vero che il suo fedele Confalonieri aveva già deciso di dichiarare il fallimento di Mediaset, scampato non già grazie alla sua capacità di gestione, ma alla sfacciata collaborazione di una parte della politica che le aveva garantito che “…le sue TV non le avremmo toccate…”.

Oggi, con lei presidente del consiglio intento esclusivamente a gestire le beghe giudiziarie che la sua strafottente metodologia di corruzione e di malaffare le hanno garantito, si ritrova nella spiacevole condizione di osservare che i suoi tirapiedi oltre che servirla prendono la palla al balzo e sfruttano biecamente la loro posizione per esclusivo vantaggio personale.

L’incapacità endemica che su questo blog è stata immediatamente evidenziata in occasione del terremoto in Abruzzo oggi esplode clamorosamente in una storia di malaffare che investe la protezione civile ed i ministeri tutti come uno tsunami di guano.

Questa sporcizia insozza tutti i volontari che, nella civile assistenza dei bisognosi, evidenzia uno spirito umanitario rispettoso dell’altrui difficoltà e uno spirito di unità che caratterizza la nostra nazione: sporcizia e malaffare che divengono oltretutto offensive quando i personaggi che lei ha scelto quali ministri in luogo di farsi processare deridono i cittadini Italiani ergendosi a vittime perseguitate.

Si sa che lei, signor presidente, ha amaramente preso atto che “… qui rubano tutti.”

Il rispetto che porto alle istituzioni mi impedisce di degenerare in invettive che colpirebbero chi, nell’evidenza dei fatti, si barrica dietro a frasi di questo tipo dimenticando che queste persone sono state scelte dal presidente del consiglio.

Persone che, si sottolinea, sono state in precedenza già toccate da procedimenti giudiziari e che non sono esattamente lo specchio della trasparenza: che dire infatti di un ministro che si fabbrica un volo Albenga-Roma a spese degli azionisti Alitalia ?

O forse dobbiamo parlare di un signore che grazie a terremoti e sciagure varie ha dissanguato le casse statali ? e che mi dice di un ministro che è stato inquisito per una brutta storia di concussione nel settore della sanità? O di uno beccato con le mani nel sacco con una bustarella in mano? O magari di un ministro che ha cavalcato la paura dell’influenza aviaria ed ha una moglie che se ne è avvantaggiata direttamente? O di un ministro implicato in una truffa ai danni della comunità europea?

Vede, signor presidente del consiglio, a casa mia se faccio entrare i ladri mi devo aspettare che questi mi derubino: e a maggior ragione se io faccio il guardiano di una casa non devo lasciare entrare nessuno, in quanto io ho la responsabilità che in un luogo che mi stato affidato nulla possa accadere.

Lei, signor presidente, non solo ha spalancato la porta ai ladri, ma ha anche dato loro l’elenco dei beni disponibili, oltre che una lettera in cui lo stesso governo che li vede come rappresentanti li perdona automaticamente per qualunque comportamento possano tenere.

E questo, signor “imprenditore”, per salvare solo sé stesso.

Egregio signor presidente del consiglio, legga le informative dalla guardia di Finanza: ci troverà una serie di nomi che rappresentano il gotha della politica e del malaffare in Italia. Che si sono approfittati di un sistema che scarica sui cittadini Italiani il costo di una impalcatura rivoltante di favori e contro favori con costo esorbitante per le finanze pubbliche.

Si ricordi, signor presidente, che il responsabile di tutto questo non è il sistema. Il "sistema" che lei vede è stato creato proprio da lei e da una massa di criminali che lei stesso ha contribuito a far prosperare.

Egregio presidente, dimostri una volta tanto che quella massa di cialtroni che ha scelto sono tali: li faccia sparire, approvando un decreto legge che mandi direttamente i concussori in galera per un minimo di dieci anni.

E magari, visto che straparla di “orgoglio nazionale”, sia una volta tanto coerente con le cose che dice: ci restituisca il nostro orgoglio rimettendo al presidente della repubblica il suo mandato, atteso che il gruppo di banditi che lei comanda sono poco più che rubagalline ed è lei che li ha scelti. E di solito chi si somiglia si piglia.

Axel
http://iltafano.typepad.com/

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