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Il figlio di Briatore non è tranquillo senza yacht? Le battute sul web

di Donato De Sena

Gli utenti di Facebook non hanno preso molto bene le dichiarazioni di Elisabetta Gregoraci che ha definito “non più sereno” il piccolo Falco Nathan che con lei viveva fin dalla nascita sulla lussuosissima imbarcazione sequestrata. Ironia e indignazione nei gruppi del social network.

Le dichiarazioni di Elisabetta Gregoraci alla rivista Diva e Donna hanno scatenato la reazione indignata del web. Su Facebook sono in tanti ad ironizzare sulle affermazioni della moglie di Flavio Briatore che ha manifestato il disagio della sia famiglia dovuto al recente sequestro del loro lussuosissimo yacht.

LE DICHIARAZIONI – “Da quando siamo stati costretti ad abbandonare il nostro yacht il piccolo Nathan Falco piange spesso, non è più tranquillo e sereno come prima”, aveva fatto sapere la Gregoraci. Il figlio piccolo di due mesi che viveva con lei sullo yacht fin dalla sua nascita, stando a quanto fa sapere la madre, sta vivendo un vero e proprio “incubo”: “Il nostro bambino è quello che ha risentito di più di questa situazione, di questo brusco cambiamento – ha rivelato l’ex showgirl - Da quando siamo usciti dalla clinica di Nizza dove ho partorito, ha vissuto a bordo dello yacht: ora non è più tranquillo e sereno come prima, sente la mancanza della sua cameretta bianca, dei suoi spazi, che lo hanno protetto fin dai primi giorni”.

TRAGEDIA COME L’AQUILA – L’elenco delle battute degli internauti è lungo. Diversi gruppi creati per solidarizzare col piccolo Falco. “Io ho un box non riscaldato nell’hinterland milanese, se può servire lo voglio mettere a disposizione della famiglia Briatore e del piccolo Falco Nathan, ormai costretti a una vita precaria di spostamenti come una famiglia di nomadi istinti”, ha scritto Roberta sulla bacheca di Aiutiamo Falco Nathan. “Potrei ospitarlo nella mia barca – ha proposto invece Angelica Testa – ops… mi so scordata che non ne possiedo una!”. Pungente anche l’utente Carlo: “L’aquila e’ vicino alla famiglia Briatore: “Il nostro dramma davanti al vostro è niente“. “Ma è scandaloso! – esclama invece Stefano - Nessuna raccolta fondi? Qualcuno ha un numero di conto corrente a cui sia possibile versare qualcosa per comprargliene un altro?”. Mentre Lorenza Valentini ostenta la sua indignazione: “Non si trattano così i bambini! E’ una vergogna, in che paese viviamo?

ADESSO IN HOTEL – Anche sulla bacheca di Facciamo una colletta per il piccolo Nathan Falco! l’ironia abbonda. Dice Cristiana: “Intanto l’amica Naomi può ospitarli sullo yacht del fidanzato russo. Il piccolo Nathan Falco tornerebbe a essere cullato dalle onde. Mi si stringe il cuore a pensarlo così angosciato…”. Poi è il turno di Stefano, che chiede: “Come si può lasciare un bambino lontano dal suo Yacht? Come si può essere così insensibili da sequestrare l’imbarcazione di un uomo in grosse difficoltà finanziarie, con il figlioletto a bordo e costringere la povera creatura a traslocare in quello schifo di Hotel Imperiale di Forte dei Marmi? Per favore, aiutatelo!”.

TRAGICA NOTIZIA – “Povero bambino! – grida Giuliana nella pagina intitolata …povero Nathan Falco…ha dovuto abbandonare lo yacht - E i genitori ? Poveri, poveri, poveri! Che cattiveria e pensare che c’è gente che ha perso il lavoro sta per diventare padre e pure lei finita la maternità a casa…”. E’ sulla stessa lunghezza d’onda pure Barbara: “Povero piccino… che grandi problemi che gli fanno passare… e adesso come farà a ritrovare il sonno… ma per favore… queste cose sono allucinanti… e quello che scrivo non comprende tutte le offese che mi son passate per la testa quando i troiai dei nostri tg hanno dato questa tragica notizia”.

COLLETTA PER BRIATORE – Dulcis in fundo, una soluzione per mettere tutti d’accordo: ricompriamo uno yacht a Flavio Briatore. “Forza diamoci da fare…”, scrive qualcuno. “Si! Aiutiamolo poverino…”, aggiunge un altro navigatore. E’ convinto dell’iniziativa anche Luca, che attraverso la bacheca di Solidarietà per Nathan Falco Briatore propone: “Il 2 giugno diserta la parata militare e devolvi anche tu una parte dei tuoi guadagni per salvare il bimbo dalla depressione. Fai finalmente qualcosa di utile nella vita invece delle solite adozioni a distanza, aiuta un bimbo italiano!”.

dal sito http://www.giornalettismo.com/

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