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Fisco, la lista Falciani fa tremare i grandi evasori

di Alessandro D'Amato

I movimenti bancari di settemila conti svizzeri presto saranno esaminati dalla procura di Torino. E le sorprese non mancheranno.

E ora ci sarà da aver paura. Anche se non è già in mano della Guardia di Finanza la cosiddetta Lista Falciani, quella che prende il nome dall’ex dipendente della HSBC di Ginevra nel frattempo fuggito a Beirut e ritornato in Francia, e contiene i nomi di oltre settemila correntisti italiani sospettati di evasione fiscale, è solo questione di tempo. Il procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier, sta lavorando “all’estrazione di dati informatici” relativi ai correntisti italiani della banca HSBC in Svizzera, su richiesta dei magistrati di Torino. “Quando questi dati saranno pronti, nei prossimi giorni o nelle prossime settimane – ha spiegato all’ANSA de Montgolfier - li trasmetterò alla Procura di Torino. Non si tratta di liste ma di dati informatici su conti detenuti da italiani in Svizzera fino al 2006-2007. Non si tratta di conti attuali”.

FALCIANI STORY – La storia è nota: Hervé Falciani, italo-francese con doppia cittadinanza e gestore del sistema informatico della HSBC, a gennaio viene arrestato da de Montgolfier e nel suo computer gli inquirenti trovano quasi 130 mila conti bancari, nomi di sospetti evasori, i loro movimenti e indirizzi. Il 37enne Falciani era partito per il Libano la valigetta dei dati per venderli alla concorrenza prima, al fisco tedesco poi. Infine, ormai braccato, era fuggito presso i suoi familiari in Costa Azzurra, è finito nelle mani degli inquirenti.

LA PROCEDURA – Le Fiamme gialle prenderanno in consegna il faldone a Parigi e lo porteranno in Italia. La lista con i nomi dei presunti evasori italiani sarà consegnata dal procuratore di Nizza al ministro della Giustizia francese, e poi presa in consegna dagli uomini della Guardia di Finanza. Analoga procedura ha riguardato le liste di correntisti americani, inglesi e tedeschi, che saranno consegnate alle autorità dei rispettivi Paesi. Alla lista di nomi italiani si è interessato per primo il Procuratore di Torino, Giancarlo Caselli, che ne ha fatto richiesta al suo collega de Montgolfier per valutarne gli eventuali profili penali. Sarà poi l’Agenzia delle Entrate, a prescindere dagli aspetti giudiziari, a procedere ad un’analisi approfondita sui soggetti da cui può nascere un eventuale accertamento fiscale.

IL PRECEDENTE – Ma la procedura non sarà indolore, specialmente per i rapporti tra Italia e Svizzera. A dicembre scorso Hans-Rudolf Merz, presidente svizzero, ha fatto sapere che avrebbe sospeso l’ accordo di cooperazione fiscale con la Francia per protesta per l’ uso di dati rubati da parte di Parigi. Fra i due Paesi è calato il gelo, che persiste. E che ovviamente finirà per colpire anche il nostro paese, se accadrà la stessa cosa da noi.

LA LISTA – Ma, in tempi di liste e listini come quelli di Anemone, ciò che più interessa ed allarma è la domanda più ovvia: chi ci può stare nella lista? Negli Stati Uniti, l’ex manager dell’UBS Bradley Birkenfeld, che per anni aveva aiutato alcuni ricchi americani ad evadere le tasse, ha suo permesso al fisco statunitense di far riemergere i capitali nascosti all’estero di oltre 20mila persone. Le autorità olandesi hanno chiesto alla Germania una copia dei dati bancari, per esaminare se tra i nominativi figurano quelli di cittadini dei Paesi Bassi. Altrettanto hanno fatto l’Austria e il Belgio.Visti gli interessi in gioco, è verosimile pensare che nei prossimi tempi altri documenti simili faranno la loro apparizione. La revisione degli accordi di doppia imposizione, che permetterà di richiedere l’assistenza amministrativa alle autorità svizzere anche in casi di evasione fiscale e non più solo di frode, non dovrebbe cambiare la situazione. Essendo HSBC una grande banca, le ipotesi su chi finirà nella possibile retata sono molteplici. C’è chi parla di imprenditori e rentiers, chi si spinge fino a ipotizzare la presenza anche di personalità del mondo della cultura e della politica. Difficile dirlo oggi. Di certo c’è che l’analisi dei movimenti bancari è più interessante della semplice lista, visto che può portare alla scoperta di molti reati. Non solo, quindi, l’evasione fiscale.

dal sito www.giornalettismo.com

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