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Squadristi e fottuti (da un branco di farabutti)

di Cloro Barbara


Fini ha mandato a fare in culo Bersani che già se lo vedeva alleato in questa triste corsa all’ “unica alternativa a Berlusconi”. Ma non perchè a Fini faccia epidermicamente schifo Bersani perchè lo ritiene “troppo comunista”…che nè Bersani nè il PD, di comunista non ci hanno piu’ manco il ricordo, ma perchè Fini s’illude che Casini-Rutelli e lui possano coalizzarsi, prendersi i voti dei delusi democristi impestati di forzaitaliotismo e guadagnarsi il posto al sole. Il mio parere è che Berlusconi, con tutti i media che possiede e i soldi che ha per comprarsi tanta gente, vincerà le elezioni ancora meglio che alle regionali, perchè i leghisti stavolta resteranno col sacco di letame in mano, con tutti gli imprenditori del nord che stanno fallendo e gli artigiani che non lavorano piu’, mentre i parlamentari leghisti ingrassano e piazzano parenti ovunque.

In ogni caso: nè Fini nè Bersani, nè nessuno che fa parte del mondo di questa gentaglia immonda (e ci metto pure Prodi e quell’altro depravato politico di Veltroni) ha una minima idea di cosa poter fare con quest’ Italia che s’impoverisce, che non ha risorse e che adesso i facoltosi padroni hanno anche deprivato dell’economia industriale.
Veramente, nessuno ha spessore politico -di destra o di sinistra che sia- per risollevare le sorti di questo paese che sta dissanguandosi obbligando ad emigrare gran parte di noi.
Nessuno, di quest’accolita di minorati avidi e incompetenti, ha un’idea economica, nessuno è disposto a fare investimenti nel sociale, rilanciando il lavoro come ricchezza primaria per tutti. Nessuno propone un diverso uso del territorio e delle poche risorse di cui disponiamo, che non sia affidarne lo sfruttamento ai privati, spesso amici loro e depravati di soldi come loro.
Uno potrebbe pensare ad un’incentivazione del turismo…in fondo siamo il territorio in cui in poco spazio è conservato tanto di quel passato che a volerselo studiare e incorniciare ed esibire darebbe da vivere a tre generazioni di italiani. E invece una città antica e stupenda come l’Aquila che ha 700 anni si rifiutano di ristrutturarla (prendendo pure a botte quelli che chiedono di farlo).
Abbiamo il territorio della Pianura Padana, seconda area piu’ fertile del mondo dopo l’Ucraina, occupata da capannoni , pure dismessi, discariche e , tra poco, centrali nucleari. Abbiamo il meridione d’Italia con spiagge bellissime deturpate dalla speculazione edilizia e dai rifiuti.
Nessuno vuole partire da qui, nessuno ha idea di come si riorganizza la vita di un territorio e di come si migliora la condizione del popolo. Lo ignorano, perchè non ne sono interessati.
Un partito come il PD che dovrebbe essere alternativo a Berlusconi in realtà ha lo stesso-identico,fotocopiato- spessore di Berlusconi: usano lo stesso linguaggio, rappresentano lo stesso nulla in campo culturale, economico e sociale.
Solo che mentre lui è piu’ facile da sgamare perchè il capitale Fininvest è la motivazione e il fine di tutte le sue azioni “politiche”, gli interessi del PD sono parcellizzati tra amici-parenti-conoscenti-clientes ed è meno facile indagarvi sopra. In Italia non è che “non c’è una destra” o “non c’è una sinistra”. Non ci sono proprio, i politici: solo farabutti che mangiano da lati diversi alla stessa greppia, solo preoccupati di non allontanarsene.
Che il PD sia un partito in tutto e per tutto uguale al PdL -anzi peggio perchè almeno il PdL fa del marketing migliore (dati i mezzi che hanno loro lasciato)- ve lo dice questo video, esatto, quello della contestazione di Bonanni, dove ad un certo punto sono arrivati i celerini in assetto d’attacco, con caschi, manganelli e tutto per disperdere con la forza i contestatori che non erano affatto solo “teste calde” dei centri sociali, ma c’erano tra essi tanti operai fiat che hanno assistito alla vergognosa performance filo-confindustriale di bonanni sulla questione di Pomigliano, dove ci è mancato poco che la CISL (insieme alla UIL) davvero firmasse perchè gli operai cedessero al padronato le figlie adolescenti (come disse l’ottimo Robecchi)

I toni con cui i potenti e i loro lacchè stigmatizzano le contestazioni (Fassino, Letta e tutti i puteolenti ricchissimi capetti del perdente partito) somigliano in tutto e per tutto alle accuse che Berlusconi lancia alla magistratura “politicizzata” che aspetta di chiedergli conto dei suoi illeciti o a quelle che lancia alla stampa che non è di sua proprietà. Somigliano alle fregnacce della Gelmini nei confronti di tutti quelli che contestano le sue lerce iniziative (per creanza non userò il termine “riforma”) volte a distruggere quel che rimaneva della scuola pubblica.
E’ esattamente uguale un Fassino scandalizzato perchè alla festa del PD si va contestando Schifani, a Berlusconi quando a Cinisello Balsamo contesto’ quella parte del pubblico che lo fischiava con miserabli insulti.

Nel senso che alla festa di un partito di opposizione, invitando un personaggio equivoco come Schifani, ci si sarebbe aspettati che fossero partite da loro delle domande sulle accuse di essere “in odore” di mafia. Non è un “avversario politico” Schifani. E’ un presidente del senato che ha scheletri nell’armadio ed al quale in un qualunque paese normale la sua presenza pubblica sarebbe stata influenzata dalla giusta pretesa (da parte della stampa e degli avversari di partito) di rendere pubbliche all’elettorato delle spiegazioni qualsiasi sul suo eventuale coinvolgimento in operazioni e frequentazioni mafiose.

Invece no. L’elettorato, quand’ è giustamente incazzato e cerca di manifestarlo, lo si criminalizza. Lo si stigmatizza, colpevolizza perchè “non sarebbe democratico”. Si impongono alla gente predicozzi paradossali su “quanto siamo democratici noi del potere e quanto non lo siete voi del “popolo” -l’ultimo a fare la morale su questo fu Casini quello che nel partito esalta il ruolo di Cuffaro, sempre alla festa del PD- che sono spesso accompagnati non dall’intervento del servizio d’ordine interno (come all’epoca delle feste de “l’Unità“) ma dal ricorso ai celerini con caschi e manganelli: ottimi argomenti “di rinforzo” alle condanne unanimi e senza appello dei contestatori da parte di questi fantocci del potere.
Insomma, dobbiamo prenderne atto: oggi se in Italia si fischia Dell’Utri (presunto mafioso, ma “di cultura”) che fa del becero marketing sui falsi diari di mussolini, se si contesta Schifani, che con i sospetti che si porta addosso in qualunque altro paese civile si sarebbe già dimesso, se si contesta Bonanni, che non si capisce con che faccia come il culo si presenti a parlare in pubblico, dopo averla messa in culo a milioni di persone, gli squadristi sono quelli che fischiano.
Magari col prossimo governo ci starà pure un “giro di vite repressivo” verso queste manifestazioni di dissenso, per le quali si usa sempre piu’ spesso la locuzione “sembriamo tornati agli anni di piombo”. Una spiegazione similcomplottista di una strategia della tensione “in piccolo” ci sta e quanto bene.
Certo, non siamo i francesi noi. Loro sono scesi in tre milioni in piazza perchè Sarkozy vuole farli andare in pensione a 62 anni (tutti, maschi e femmine). Noi ci siamo fatti privatizzare, decurtare, allontanare la pensione senza dire . Forse i politici italiani sono piu’ furbi: quando parlano di pensioni usano termini come “scalone”, “finestre” e tutto un vocabolario “residenziale” che prelude all’ospizio dei poveri, piu’ che ai palazzi in cui si muove ’sta gentaglia di potere.
Dal canto nostro, c’è da dire che noi italiani (quelli cui mancano 15-20 anni) per non far la figura degli “squadristi” abbiamo accettato una vecchiaia lavorativa e un congedo da morti di fame.
E la storia dell’Europa che impone ai governi di far sì che le donne vadano in pensione a 65 anni? Quante volte l’avete sentita? Ebbene la legge alla fine l’han fatta, qui. In Francia ancora no, perchè, sarà la genetica o l’uso della ghigliottina che han fatto nel XVIII secolo, lì vige ancora il principio pertiniano del “libero fischio in libera piazza” che da noi stanno tentando, tutti, nessuno escluso, di proibire, col consenso delle masse che magari temono, dopo i moniti di Fassino, Casini e Letta, di apparire “squadristi” che è una brutta parola e non sta bene.

dal sito http://www.cloroalclero.com

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