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Case, cognati e... fondi neri?

di Debora Billi


Mentre il Paese intero è alle prese con uno scandaletto di proporzioni infime, rispetto agli scandali a cui siamo abituati da decenni, e mentre tale bega -insieme ai processi al premier- riesce per l'ennesima volta a bloccare qualsiasi attività di governo in un momento assai difficile, molti non si capacitano di ciò che sta succedendo. Da settimane autorevoli commentatori di sinistra si chiedono perché, perché in nome del cielo Fini e i finiani vengono ogni giorno attaccati dall'entourage del Berlusca con sistemi da Novella 2000 (Boffo e Marrazzo insegnano), rispondono con atteggiamenti sprezzanti, ma alla fine dichiarano il loro sostegno perpetuo al premier.
Perché non lo fanno cadere? E giù tutti quanti ad analizzare rogiti notarili, governi di paradisi fiscali, vite segrete di cognati viveur, sondaggi, percentuali e ipotetiche alleanze.
Il fatto è che noi italiani, commentatori compresi, siamo abituati a ragionare all'italiana ma non sappiamo farlo fino in fondo. Ci pare assodato che uno favorisca il cognato, faccia contenta la moglie, ma stranamente non ci chiediamo neppure come mai una casa che vale un milione e passa poi sul rogito risulti venduta a trecentomila. Eppure succede ogni giorno, in Italia, ne abbiamo sentito parlare mille volte. Per evasione fiscale, per non far sapere alla ex moglie, per risparmiare su qualche gabella. Nel caso di grandi aziende, o di enti, può accadere allo scopo di costituire fondi neri.
Tra tante ipotesi, nessuno ha ipotizzato quella più logica, quella che avevamo sotto il naso. Oh ingenuità. Poi arriva un giornalista dotato di logica e di occhi per guardare, come Gennaro Carotenuto, e ci offre la spiegazione più semplice e più plausibile per tutta questa cagnara. Leggete il suo articolo: c'è da augurarsi che la discussione del Paese si sposti su un piano diverso che i cognati e le fidanzate.
Cosa ci può essere sotto allora? Sotto c'è la "cartolarizzazione" del patrimonio dei partiti, l'enorme valore economico delle proprietà immobiliari di questi. Spesso servono a tappare i debiti. A volte, soprattutto in casi particolari come quello di immobili all'estero, i soldi servono a costituire fondi neri che costituiscono una fiche politica indispensabile da giocare nella politica moderna. Ecco la verità che probabilmente potrebbe essersi ripetuta per innumerevoli immobili appartenenti a svariati partiti. (...) Se è così, allora, il "trattamento Boffo" per Feltri e Belpietro vuol dire usare solo una parte della storia (vera, falsa, verosimile), il caso Tulliani, contro Fini. Il resto è un segreto ben tenuto e viene conservato per il ricatto: i fondi neri nascosti dietro la vendita dell'appartamento.
E poi, facendo un passo in più, sarebbe interessante sapere chi gestisce oggi quei soldi. I trecentomila originali sono confluiti, insieme ad AN ed ai suoi conti, nel PDL? E il milione di differenza, è confluito anch'esso oppure è stato taciuto al capo per restare nelle disponibilità di correnti politiche sotterranee nello stesso partito? E oltre ad un eventuale ricatto, lo scandalo non sarà forse una vendetta per tutti questi fondi sottratti al pozzo del PDL, e magari usati oggi per fargli la fronda?
Forse dovremmo tutti discutere del fatto che l'Italia sia governata con questi sistemi.

dal sito http://crisis.blogosfere.it/

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