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Serafina Latartara

di Barbara Cloro

Chi è Serafina Latartara? Boh! direte voi. Un’illustre sconosciuta…ma in un periodo come il nostro, in cui trionfano i prepotenti, gli spocchiosi, i mafiosi, gli impuniti, i laidi, i mentitori e i servi dei signori della guerra, un nome come quello di Serafina Latartara merita di essere conosciuto, perchè la colpa del disordine sociale ed economico non è dei farabutti che hanno in mano le fila, ma di chi è loro complice, non capendo nè reagendo alle malefatte piu’ evidenti e continuando a perpetuare il potere di ’sta brutta gente .

C’è un paesino in provincia di Brindisi, in Puglia per intenderciFrancavilla Fontana, dove ci stava un immigrato nigeriano che faceva il mendicante, Osas Friday. Un giorno gli si avvicina tal Benedetto Proto, consigliere comunale PdL e lo redarguisce. Gli intima di allontanarsi da centro storico e di sparire perchè dà fastidio ai passanti.
Il mendicante non si sa se avesse intenzione di obbedire, fatto sta che dopo il brutto incontro Osas entra in una panetteria per farsi cambiare dei soldi. La panettiera è proprio Serafina Latartara. Quando esce dal negozio il Proto gli va incontro sulla sua strada, stavolta accompagnato dai vigili urbani ai quali Proto ha ordinato di arrestare Osas per “resistenza a pubblico ufficiale (Friday è stato anche accusato di aver aggredito uno dei vigili), minaccia a mano armata, porto illegittimo di armi, rifiuto di fornire le generalità, lesioni personali aggravate”. Una roba da galera (in Nigeria o qui) con chiave buttata via.
Serafina però chiede di essere ascoltata al processo e così è: la sua testimonianza è a favore di Osas Friday facendo sì che i giudici lo assolvessero da tutto: coi suoi occhi aveva visto che nessuna delle accuse fatte da Proto e dai vigili all’africano aveva un riscontro nei fatti a cui lei aveva assistito coi suoi occhi: “Ho seguito tutta la scena, il ragazzo non aveva nessun coltello – dichiara Latartara – ha svuotato le tasche nel mio negozio dove gli ho cambiato gli spiccioli e regalato una focaccia, come faccio ogni giorno”.
Mi auguro che Osas abbia avuto anche un risarcimento per evitare di vedersi notificare una querela per calunnia e sono altresì contenta che questo consigliere comunale, contrariamente agli usi italici, abbia rassegnato le dimissioni. Passerà alla storia come l’(ex) assessore infame e vigliacco.
Un plauso invece alla retta Serafina, una delle poche connazionali di cui mi sento orgogliosa...

dal sito http://www.cloroalclero.com

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