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PROGRAMMA SCOLASTICO PADANO

Di Wil su nonleggerlo.blogspot.com

C'è una "scuola pubblica", ad Adro. Provincia di Brescia. Un istituto marchiato a fuoco. Con il simbolo della Lega Nord. E' già stato detto tanto, ma oggi Nonleggerlo è in grado di ricostruire per voi il primo giorno di scuola di questi alunni. Grazie alle soffiate della mamma di Tonino ("Tonino" è un nome di fantasia), e della moglie del Maestro Pota (il "Maestro Pota" potrebbe anche essere una donna) ora abbiamo abbastanza dati per potervi mostrare in anteprima come si svolgono, a grandi linee, le giornate dei piccoli studenti padani. E' inutile ribadire che non riveleremmo le nostre preziose fonti nemmeno se torturati da Calderoli.

Ore 7.55: tutti dentro, le porte vengono blindate. Un po' come avviene in determinati tipi di società, i bambini vengono sottoposti al rito mattutino dell'Ampolla. Mentre il Preside benedisce l'intera struttura con con qualche schizzo d'acqua rigorosamente prelevata dal sacro fiume Po, la scolaresca recita la preghiera celtica del giorno.

Ore 8.05: si entra in classe. Prima di mettersi sui libri, tutti in piedi. Il poster di Bossi sovrasta la lavagna e non solo, perfino quella croce saldata meticolosamente al muro "perché nessuno si azzardi a toglierla" si trova più giù. Dicevo: ecco il rispettoso saluto al Senatur, tutti in coro: "Grazie Umbert!". Voci ufficiose dicono che il bulletto della classe abbia chiuso la cerimonia con il dito medio poderosamente alzato (o con una sonora pernacchia, ci sono versioni contrastanti), e dopo essere stato richiamato dal Maestro, si sarebbe così giustificato: "Ma se in televisione lo fa sempre anche lui!".

Ore 8.10: finalmente ci si siede. Il Maestro dedica un pensiero per la Ministra Gelmini, che ha in qualche modo difeso Adro ed attaccato i "simboli della sinistra": "La foto del Presidente della Repubblica, la bandiera tricolore e lo studio della Costituzione nemmeno a noi ci piacciono tanto", ammette il Maestro. Poi incomincia la lezione. Si parte con geografia. E' un'Italia un po' particolare, quella disegnata sulla prima pagina del libro. Dimezzata, ecco. "Il Po è il confine meridionale del nostro stato, la Padania", spiega il Maestro. Ciro è un po' dubbioso: "Ma Maestro, mio papà è di Napoli, noi siamo italiani, questa è l'Italia!". "Ancora per poco, Ciro, ancora per poco", lo rassicura il Maestro.

Ore 9.00: storia (del partito) e biografie di uomini illustri. Abbiamo ragione di ritenere che il programma sia cominciato con "Gli anni '90, Pontida e l'adesione di Bobo Maroni", un'infarinatura generale, diciamo. I capitoli "Filosofia spicciola di Gentilini" e "Il reato di istigazione all'odio razziale visto da Borghezio" dovrebbero partire entro qualche settimana.

Ore 10.00: aspettando la ricreazione, in classe si sfoglia La Padania, gentilmente offerta dalla "Roberto Castelli s.p.a.". "Ma perché una volta la Padania scriveva che Berlusconi era un mafioso?", sembra abbia chiesto la piccola Clara. "Subito dietro alla lavagna elettronica, in punizione!", la sfuriata del Maestro. "Ma maestro, è attaccata al muro". "Giusto, allora scrivi 100 volte "La Lega e la Padania sono sempre state amiche del Cavaliere", forza!".

Ore 10.30: arriva la ricreazione, la scuola offre agli alunni una merenda forte e sana, roba per veri padani. Latte di dissidenti Cobas, ad esempio. Le merendine da pucciare - manco a dirlo - sono in pandan con banchi, porte e posaceneri. E la mensa? Menù mono-etnico, anti-islamico e ultra-suinico. La Porcata è servita, anche a tavola.

Ore 11.00: riprende l'attività didattica. Matematica, proiezioni elettorali e santificazione del Porcellum. Agli alunni viene spiegato che la Lega è un partito in forte ascesa, e che se oggi cadesse il Governo, la Lega farebbe un figurone. Ma forse è meglio restare fedeli al Premier, per portare a casa il Federalismo. "Il Federalismo ci farà risparmiare un sacco di soldini, così i vostri genitori potranno comprarvi tante belle cose", spiega il Maestro, "ditelo a casa eh!".

Ore 12.00:
l'ultima ora è la più pesante, la chiamano "scuola tradizionale". In sessantaminuti bisogna recuperare un'intera mattinata, tutta roba classica, geografia, storia, matematica, italiano, un bombardamento intensivo, in modo che dall'esterno tutto sembri normale. Viene persino chiamato un maestro con un titolo di studio appropriato, roba che ad Adro non si usa più nemmeno nelle istituzioni. "E se dovessero chiedervi che simbolo è quello su cui camminate, su cui sedete, su cui mangiate, sui cui bevete e su cui studiate, fate come il Sindaco Lancini (un applauso per il Sindaco Lancini, grazie) dite che non c'entra niente con la Lega, che è il Sole delle Alpi, roba del '600, che sennò qui scoppia uno scandalo".

dal sito http://nonleggerlo.blogspot.com/

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