L'On. Squacqueronio nel paese che va a puttane
di Lameduck
“Paoloooo! hai visto che pezzo di fica dietro di te? Perché non allunghi la mano e non le tocchi il culo?” (Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri.)
Sarà  stata senz'altro una maldicenza quella dell'onorevolessa che ha  accusato certe colleghe di essersi vendute per uno scranno in  Parlamento. Sta di fatto che il perfido transfuga dal PDL Paolo Guzzanti  dice che avrebbe voluto intitolare il suo prossimo libro sulla  mignottocrazia, termine con il quale definisce la gestione berlusconiana  della cosa pubblica come fosse un casino senza l'accento finale, "La sera andavamo a ministre".
Aggiunge  però il fulvocrinito antiberlusconiano di ritorno che sulla  irreprensibilità della Prestigiacomo, che è appunto  ministra, è  disposto a mettere la mano sul fuoco. Quindi, come nei migliori gialli,  il cerchio degli indiziati, anzi delle indiziate, si restringe e non  bisogna andare a cercare per forza personagge con calze a rete, chiome  antinebbia e minigonne giropassera, perchè magari, come si sussurra da  tempo, le più zoccole sono quelle in filo di perle, camicetta col fiocco  e crocifisso sul Golgota siliconato. Le classiche acque chete che  scassano i ponti.
Tanto per gettare benzina sul fuoco, l'onorevole ("'ndranghete!",  direbbe Totò) Squacqueronio, del PDL, ha risposto alla collega che se  qualcuna o qualcuno (uhm, interessante) si prostituisce per ottenere un  posto in Parlamento non c'è niente di male e non dovrebbe certo  dimettersi per quello.
Ricordatevi, en passant, che sono gli stessi  che, solo qualche mese fa, capitanati da una ministra molto  chiacchierata, volevano fare le retate di clienti e prostitute low cost  per le strade. E sempre gli stessi il cui putiniere capo è abituato a  portarsi a letto, invece dello scaldino, due escort per volta.  Ovviamente non è lui che le paga, se le trova lì e nessuno sa chi le ha  pagate. Come certi appartamenti. Offre la ditta. Sta tutto pagato.
Non  so voi ma io ho avuto l'impressione che Squacqueronio, quando parlava  ieri sera da Mentana, tutto sudato, di compravendita di canali  anatomici, stesse riferendosi a sé. Una sorta di Puttan Pride celebrato  in diretta.
"Alla fine è sempre il popolo che giudica", ha chiosato  Scilinguagnolo. Attento onorevole. A volte il popolo giudica e capita  che qualche testa rotoli nel cesto. Non stuzzicare il popolo che dorme.
Intanto,  al grido "il vostro culo per il mio regno", il putiniere nano non sa  come fare per mandare definitivamente a puttane il paese che gli è stato  sciaguratamente affidato.  E' tutto in vendita, tutto all'asta,  l'Italia intera, dignità compresa, su Ebay. Base d'asta, 1 centesimo.
Magari fosse solo questione di buchi. Il mercimonio è soprattutto morale, ed è totale.
"Mi  vendo", cantava tanti anni fa Renato Zero. Se continua così potrebbe  diventare il nuovo inno nazionale. Altro che Nabucco. Magari ce lo canta  Stracquadanio.
dal sito http://ilblogdilameduck.blogspot.com/ 


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