Grazie per essere morto per la patria.
di Rita Pani
Il  tizio del consiglio ha ringraziato il Tenente Romani per quello che ha  fatto; per essere quindi morto, e morto per la patria. Essendo un morto  di Roma, possiamo presumere che sia morto per la Patria del sud, e  infatti domani, in occasione dei funerali solenni, il capo dello stato  (quello del sud) ha annullato il previsto concerto al Teatro dell’Opera,  in conclusione dei festeggiamenti di Roma Capitale (del sud).
Già,  perché al termine dei lavori della Camera di ieri, è stato approvato il  decreto per Roma Capitale, che farà della città eterna un nuovo  salvadanaio ad uso e consumo di un sindaco inetto, capace di far peggio  persino di Veltroni. Per giustificare al suo popolo di legaioli, la  collusione mafiosa alla quale è dedito, quel che resta di bossi ha  rilasciato una dichiarazione politica di grande spessore, che immagino  sarà riportata su tutti i libri di storia del prossimo millennio:  “Abbiamo votato perché alemanno piangeva, ma ora si faccia anche la  capitale del nord.”
No,  non è una cazzata. È una cosa serissima, che serve sempre per dar  mangime al popolo padano. La capitale del nord serve per portare al nord  i ministeri, che da sempre, afferma quel che resta di bossi,  equivalgono ad una marea infinita di posti di lavoro. “Lavoro” è una  parola magica in padania. Il legaiolo non sospetterebbe nemmeno a quale  grado della scala Mercalli sia paragonabile questa idiozia, e tanto meno  è capace di immaginare quali parenti e affini andrebbero ad occuparli  quei posti “di lavoro”. Il legaiolo non crede nemmeno che cota, dopo  aver truccato le elezioni abbia cannibalizzato i posti di lavoro  spettanti al popolo, per regalarli ai parenti e agli amici. La lega è il  partito dello stato del nord, che si differenzia dallo stato del sud,  perché paga le tasse, perché lavora, perché rifiuta l’islamico, perché  si prepara a regalare una bibbia ad ogni studente padano, che va in una  scuola disseminata da simboli padani, perché brucia i negri, e perché  ha ministri che portano a spasso i maiali laddove ci si impegna a non far sorgere mai una moschea.
Grazie  quindi per essere morto per la Patria. È morto, il tenente Romani  mentre arrestava terroristi, ovviamente, e ovviamente la verità non la  sapremo mai, se non quella che è palese agli occhi di tutti, ovvero che  ancora siamo impegnati in una guerra che non ci possiamo permettere, né  per Costituzione, né per economia, e solo perché servi degli americani o  governati da una destra fascista che da anni covava e desiderava di  poter finalmente giocare a risiko con la pelle degli altri.
Sono  ormai 30 i caduti in guerra di pace, in un paese occupato che oggi va  alle elezioni sotto le bombe della democrazia che gli abbiamo insegnato.  
30  eroi tornati in Patria avvolti dal tricolore. La bandiera che oggi nel  nord è vessillo di eversione, e sbandierando il quale si rischia persino  di essere schedati dalla polizia. Quella del nord.
… Se facessero pace col cervello …


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