Povere ragazze italiane
di Gennaro Carotenuto
Nell’Italia del 2010 un’agenzia non ha difficoltà a reclutare 500  giovani italiane, rigorosamente piacenti, ben vestite e alte (dicono)  almeno 170 centimetri, retribuendole 60 Euro (lordi? netti?) per  presentarsi a mezzogiorno e restare disponibili per un tempo presumibile  di sei-otto ore.
Il tema della disponibilità di queste ragazze, che si rendono complici  del governo nell’ignorare le violazioni dei diritti umani in Libia che  non possono far finta di non conoscere, va al di là del ridicolo  teatrino messo in piedi da Silvio Berlusconi per onorare il colonnello  Gheddafi, che si deve essere divertito molto con il suo farsesco sermone  sull’islam con il dettaglio della millantata conversione all’Islam di  tre delle hostess reclutate e del dibattito sulla necessità di tali  prestazioni per favorire le relazioni diplomatiche ed economiche  Italia-Libia.
L’aspetto della disponibilità di queste 500 ragazze (quante altre si  saranno candidate per essere scartate?) presumibilmente di classe media,  sufficientemente raffinate ed educate da essere selezionate, che non  avevano di meglio da fare tanto da essere disposte a perdere un  pomeriggio domenicale per un compenso orario di 7-8 Euro (lordi?), è  l’ennesimo sintomo preoccupante del declino economico ma anche sociale e  culturale del paese.
Sessant’anni fa ci vollero vent’anni di fascismo e una guerra  distruttiva che portò il paese alla fame per rendere migliaia di povere  ragazze italiane disposte a compiacere gli “ospiti” stranieri per un  pezzo di pane. Certo, non siamo per fortuna ancora al livello dei tempi  della guerra, ma trent’anni di guerra della televisione commerciale  contro la cultura e trent’anni di guerra neoliberale contro la dignità  del lavoro non staranno facendo tornare sull’Italia i tempi di  Tammurriata Nera?
 
dal sito http://toscana.indymedia.org/article/10003


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