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"Essere di sinistra e votare per questo partito è il massimo livello possibile di irrazionalità e contorsione mentale"

- Veltroni-D’Alema: la farsa continua -
di Paolo De Gregorio, 17settembre 2010

Sarò schematico, rozzo, ignorerò le complessità, la modernità, la dialettica politica, ma sono confortato dal fatto che alla fine ci prendo sempre. Sostengo semplicemente che i padroni, le mafie, gli intrallazzatori, i ladri, gli speculatori, i piduisti, le puttane, il loro partito (il cassonetto delle libertà) ce l’hanno, mentre i lavoratori dipendenti, gli schiavi salariati, i disoccupati, i pensionati al minimo (e al massimo della fame) non ce l’hanno, sono abbandonati a se stessi, ingannati dai preti e dalla Lega Nord, senza speranza di un futuro, se non quello di regredire nei salari e nei diritti, in nome della globalizzazione.
Il maggior partito che li dovrebbe rappresentare, il PD, non è di sinistra, non è niente. E’ un partito che si barcamena al centro, ingessato da 15 anni da una lotta di potere tra Veltroni e D’Alema che bloccano l’emersione di nuovi dirigenti, annettendoli ora all’uno ora all’altro leader.
Essere di sinistra e votare per questo partito è il massimo livello possibile di irrazionalità e contorsione mentale.

Un enorme spazio, una prateria, è a disposizione di chi chiederà alle classi subalterne di abbandonare per sempre questi buffoni e far arrivare il proprio voto ad un movimento che abbia un progetto politico di uscita dalla palude della Casta e del berlusconismo, con una serie di riforme necessarie per tornare in democrazia e riportare le classi subalterne a pesare e ad ottenere risultati concreti.
In un mio precedente articolo ho parlato di questo progetto, della sua necessità per tornare in democrazia ed ora qui lo ripropongo.
Per me essere di sinistra oggi significa abbandonare partiti e partitini, nostalgie, illusioni, ideologia, e muoversi sulle cose tangibili, con regole nuove anticasta, come quella delle due legislature e poi a casa, regola che ci avrebbe liberato già da decenni da personaggi come D’Alema e Veltroni.

Ecco il progetto su cui una nuova entità politica deve chiedere il voto:
-salario sociale per tutti i disoccupati (abolizione degli attuali ammortizzatori sociali). Le risorse vanno trovate combattendo seriamente l’evasione fiscale.

-Nuova legge elettorale: il primo punto deve riguardare il “conflitto di interesse” e la “par condicio”, dove si stabilisce categoricamente che il cittadino proprietario (direttamente o indirettamente) di un solo mezzo di informazione (giornali, riviste, televisioni, radio, case editrici), locale o nazionale, è ineleggibile, in quanto avvantaggiato in modo decisivo rispetto agli avversari.
-Per un Parlamento “pulito”, contro personaggi come Dell’Utri che ha dichiarato di essere entrato in politica per non finire in galera, va abolito ogni tipo di immunità parlamentare, nessun pregiudicato può essere eletto in Parlamento (al pari di quanto già avviene nel pubblico impiego), la magistratura non deve chiedere alcun permesso per inquisire o processare i membri del Parlamento (dal premier all’ultimo deputato) e l’inquisito non può eccepire alcun “legittimo impedimento”, si deve far processare e basta.
-Va ripristinato il voto di preferenza, sia che si adotti il sistema uninominale maggioritario, sia che si scelga il sistema proporzionale alla tedesca.
-Va abolito ogni tipo di finanziamento pubblico ai partiti e alla loro editoria, poiché questi ingenti mezzi danno grande vantaggio a chi è già in politica e rendono difficile l’emergere di nuove aggregazioni politiche.
-La regola “anticasta”: nessuno è rieleggibile dopo due legislature.

-Il duopolio RAI-Mediaset, visto come è stato usato per arrivare e mantenere il potere politico, va ridimensionato, e nessun operatore di comunicazione può possedere più di una rete nazionale. In parole povere la RAI deve vendere due reti e così Mediaset.
-La Rai per di più, avendo dimostrato di non essere servizio pubblico, ma servizio ai partiti, deve essere riformata, abolendo la pubblicità e affidando ai cittadini (canone pagato alla mano) l’elezione del Presidente, con ogni potere, in concomitanza con le elezioni politiche, da scegliere tra personalità assolutamente indipendenti, per la durata di 5 anni, non rieleggibile dopo due mandati, revocabile solo dal Presidente della Repubblica per gravi motivi.

-E’ anche urgente garantire la partecipazione dei cittadini alla formazione delle leggi attraverso l’istituzione del Referendum Propositivo, anche a livello regionale e comunale, dove i cittadini possano far diventare leggi i loro bisogni più acuti, ignorati dal sistema partitocratico.
-Abolizione del “quorum” del 50% di partecipazione ai Referendum (sia propositivi che abrogativi), visto che per le elezioni generali non vi è alcuna norma che invalidi le elezioni se più del 50% degli aventi diritto non va a votare. 


Paolo De Gregorio


dal sito http://www.comedonchisciotte.org

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