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O’ paese do sole, do mare e della Brambilla

Ma chi è che ha meno appeal, l'Italia o la Brambilla?

O sono gli italiani che hanno perso il loro tradizionale fascino??

Aggiungo anche che il calo del turismo in Italia ha un fondamento patologico, dal momento che spesso costa meno, anche per noi in italiani, andare in vacanza all'estero. Evidentemente in tempi di vacche grasse in molti ne hanno approfittato, ne hanno goduto, e adesso ne pagano le conseguenze. E' questa la normalità in Italia, c'è sempre qualcuno che tira la corda, e tira, tira, finchè la corda si spezza ....

Italiani popolo da mungere!!


Calano gli arrivi turistici nel nostro Paese. L’Italia perde quota nel borsino turistico internazionale, ma per la Ministra è tutto ok. Anzi, va al Tg4 e ci mette pure al primo posto al mondo

normal opinioni ferrara O paese do sole, do mare e della Brambilla“Chisto è o’ Paese do Sole, chisto è o’ Paese do mare“, recita uno dei classici del repertorio della canzone napoletana. Il turismo, del resto, è da sempre uno dei gangli vitali della nostra economia. Lo stesso Silvio Berlusconi, qualche tempo fa, ospite al Parlamento europeo, ebbe a proferire la seguente rivelazione: “In Italia abbiamo il mare, abbiamo il sole, abbiamo i monumenti“. Oggi, aggiungiamo noi, abbiamo pure il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla. La ministra, va detto subito, nel suo lavoro ci mette impegno. Forse, fin troppo, poiché facendo un po’ di controlli abbiamo scoperto che, pur di portare acqua al suo mulino, al fine di magnificare il suo sedicente “straordinario lavoro” ha, come dire, un tantino esagerato in propaganda e proclami arrivando a falsificare palesemente la realtà.

FACCE RIDE – In particolare, la ministra Brambilla ha sostenuto al Tg4 di Emilio Fede [ Video ] che: “Il lavoro che è stato fatto e la grande immagine che il nostro paese ha in tutto il mondo e che mantiene e conserva, fanno sì che l’Italia continui ad essere la prima destinazione ricercata dai turisti di tutto il mondo. Un viaggio in Italia è il sogno di ogni persona“. E’ davvero così? E allora come mai tutti i vari indicatori e le indagini di mercato indicano che l’Italia arretra? Anzi, in molti casi, il nostro paese viene addirittura scavalcato, ogni anno che passa, da nuove mete turistiche. Evidentemente, il resto del mondo cambia, va avanti, risponde meglio di noi ai necessari cambiamenti. Piuttosto, l’impressione è che noi, un po’ alla volta, ci stiamo proprio fermando. Non solo, chi invece dovrebbe promuovere e avvalorare politiche efficaci di riqualificazione del nostro “settore turistico” sembra, invece, mettere la testa sotto la sabbia, magari, proprio per non vedere gli altri che ci sorpassano. Certo è tempo di crisi. In giro circolano pochi soldi e per di più sempre – e solo – nelle stesse tasche. E’ evidente, quindi, una ripercussione anche sull’intero settore turistico. Ma c’è anche dell’altro. Ci sono, per esempio, i ritardi “strutturali” della nostra stessa economia. La frammentazione del settore in troppe piccole e piccolissime imprese che, di fatto, non riescono a reggere una competizione sempre più globale. C’è poi un clamoroso ritardo tecnologico, basti pensare a quanto e male sia sfruttata la “rete“. Infine, c’è l’incapacità di coordinare politiche e soluzioni efficaci sia a livello “pubblico” sia a livello privato di tutta quella serie d’attività e di investimenti indispensabili per garantire uno sviluppo integrato di questo fondamentale capitolo che, da solo, costituisce una voce importantissima del nostro Prodotto interno lordo. In poche parole, c’è, , con buona pace della ministra MVB, una palese ed evidente incapacità di promozione e coordinamento dello stesso governo.

I NUMERI, QUELLI VERI – In un’intervista pubblicata, manco a dirlo su Il Giornale, il presidente della Enit Italia, Matteo Marzotto, affermava che “si30 O paese do sole, do mare e della Brambilla incominciano a vedere i segni di una lenta ripresa nel turismo, che purtroppo non si concretizzerà prima del 2011“. I segni di ripresa, secondo Marzotto, sarebbero stati evidenti già nel 2009. Eppure, per i diversi operatori del settore, a cominciare dagli agenti di viaggio e dagli stessi albergatori: “I numeri che parlano di un aumento delle prenotazioni rispetto al 2009 non hanno senso, sono cifre drogate, numeri vuoti, che non rispecchiano il momento drammatico che sta vivendo la nostra categoria. Le prenotazioni ci sono, ma sono poche e a prezzi così bassi che i margini di guadagno sono minimi. Ormai la stragrande maggioranza dei turisti viaggia solo con last minute ed offerte varie, alla ricerca di un saldo sulle vacanze che non sembra conoscere fine“. Del resto, la stessa Enit segnala un “forte calo degli arrivi di stranieri in Italia“. Se da un lato c’è stato un certo “ritorno dei tedeschi e degli austriaci”, una sostanziale conferma delle presenze di spagnoli, francesi ed inglesi, dall’altro si è avuto un brusco calo negli arrivi dalla Russia (-15-20%), dall’Ungheria (causa perdita potere d’acquisto), dalla Repubblica Ceca (-10%), fino alla Polonia che fa registrare un decremento addirittura del 45% nelle prenotazioni rispetto al 2008. Non solo, a mettere a dura prova il mantenimento della posizione del nostro Paese come meta preferita delle vacanze, c’è stato il forte calo di arrivi dagli USA, quantificato in -12%, a causa del cambio sfavorevole, seguiti dal Canada, dal Brasile, e dal Giappone: quest’ultimo, ha fatto segnare un decremento tra il 15 e il 20%. Secondo il World Tourism Barometer International, l’anno passato fra le destinazioni più visitate, la Francia si è confermata prima e terza per entrate, seguita dagli Usa secondi per arrivi e primi per entrate, a completare il podio la Spagna: terza per arrivi ma seconda per entrate, mentre la Cina è quarta per arrivi ma quinta per entrate, ed infine l’Italia è quinta per arrivi ma quarta per entrate. Inutile dire che, visto il nostro immenso potenziale, si dovrebbe fare meglio, molto meglio.

cinzia renzi presidente fiavet lazio O paese do sole, do mare e della BrambillaUNA SMENTITA CLAMOROSA - Questi dati smentiscono, quindi, clamorosamente le dichiarazioni ottimistiche (e false) della ministra Brambilla propagandate, come si vede, con molta leggerezza nello studio televisivo di Emilio Fede. L’Italia è già da doversi anni quinta nella classifica dei paesi con più turisti stranieri e, come detto, risulta essere al quarto posto per ricavi dal turismo internazionale. Peraltro, secondo il recente rapporto del World Economic Forum il nostro Paese, viceversa, si trova al ventottesimo posto per competitività dell’industria turistica ed addirittura ultimi nell’Europa a 15. “La crisi nel turismo c’è e le agenzie di viaggio la toccano con mano tutti i giorni“: A dirlo è il presidente del Fiavet, l’associazione di categoria, Cinzia Renzi, che fornisce un quadro preoccupante dell’attuale situazione del comparto turistico nazionale. Secondo i dati dell’Osservatorio delle agenzie di viaggio italiane, “le agenzie di viaggi hanno visto diminuire i ricavi del 20%, a causa della forte contrazione del livello medio di spesa degli italiani, che viaggiano meno – accorciando il periodo di vacanza – e troppo spesso si affidano alla “roulette russa” delle offerte last minute. Crisi ancora peggiore per il settore del turismo incoming, dove si sfiora il -15% di arrivi di turisti stranieri. “Quello che preoccupa – prosegue la Renzi - è che proprio in questi giorni si stanno diffondendo con sempre maggiore frequenza notizie negative per il nostro settore che non lasciano intravedere una ripresa significativa nel breve periodo: la IATA, ad esempio, ha prospettato una diminuzione di circa 180 milioni di passeggeri aerei per il solo 2009.”

Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/46499/o-paese-sole-mare-della-brambilla/

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