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Macelleria sociale

di Anna Chiara Di Cagno

Siamo un non-paese,una finta nazione,una pseudo-società e a ricordarcelo,senza rendersene conto,è chi ne approfitta per le sue sparate (appunto,il partito dell’amore).Abbiamo distrutto un paio di generazioni,costringendole a campare senza prospettive a casa delle loro famiglie,ma non vogliamo cambiare una virgola del sistema economico e politico che ha prodotto questo scempio.

Quindi?Fomentazione del conflitto generazionale,in questo caso,della guerra tra poveri in un altro,insulti e minacce verbali una volta agli uni(bamboccioni, fannulloni),una volta agli altri(stavolta,i pensionati,ieri la sinistra che,parole sue,del ministro del partito dell’amore,dovrebbe andare a morire ammazzata).E il popolo,spettatore affamato,che reagisce come il cane di Pavlov:abbaia una volta contro uno,una volta contro l’altro.

Mi chiedo:quanti sono coloro i quali si rendono conto che queste sparate accoppiano capre e cavoli,distraggono dai problemi che pretendono di affrontare e fanno male alla società?Abbiamo affidato i destini di milioni di persone a prestigiatori e imbonitori,ce ne accorgeremo tardi,del tempo perso appresso a queste sparate.Brunetta parla tanto per parlare e ottenere visibilità da parte dei media.I giovani non vogliono l’elemosina da parte di un governo che un giorno dice una cosa ed il giono dopo se la rimangia,vogliono lavoro,ma lavoro vero e non poche ore al giorno e per qualche mese e poi a spasso.Un lavoro che offra dignità nel vivere,che dia la possibilità di programmare il proprio futuro,di poter avere una casa ed una famiglia.

Le risorse ci sono,basterebbe far pagare le tasse a tutti e combattere seriamente e una volte per tutte la piaga dell’evasione,cosa che il governo Berlusconi si guarda bene di fare perchè è consapevole che una buona parte del suo elettorato è composta da evasori grandi e piccoli che,stimolati anche dalle affermazioni di Berlusconi,non vogliono pagare il dovuto per sostenere le spese dello Stato.

Altre fonti di spreco del denaro pubblico si possono individuare con facilità come per esempio le spese per gli enti inutili,per la pletora di parlamentari compresa una drastica riduzione dello stipendio.Brunetta lo sa ma anche lui fa parte della casta e non ha nessuna intenzione di rinunciare alla abbuffata,come dimostra il fatto che vuole contemporaneamente fare il sindaco di una grande città senza abbandonare la poltrona da parlamentare interpretando forzatamente a suo favore una legge che lo vieta.Meglio allora spolpare i pensionati,tanto sono vecchi ed hanno poche esigenze.Ma fino a quando dovremo sopportare uno così?

Non bisogna essere dei maghi della finanza per sapere che i genitori, in buona parte, già oggi stanno aiutando i figli ad uscire di casa e a mantenersi, contribuendo a pagare affitti stratosferici che certo un lavoro precario non può garantire (perchè esiste il lavoro precario a 1000 euro al mese anche dopo 3,4,5,6,7 anni di precariato, altro che favola che dopo 2 anni la maggioranza dei precari viene stabilizzata). E il ministro cosa pensa, di togliere ai genitori pensionati per dare ai loro figli? Ma si vergogni, pensi piuttosto a tassare le rendite e le grandi ricchezze, a colpire gli evasori, altro che scudo fiscale. I un paese in cui il 10% della popolazione possiede il 55% della ricchezza, non dovrebbe essere difficile. Più equità Brunetta, meno elemosina e meno guerra tra poveri.

Ha del genio l’aspirante Ministro-Sindaco, non c’è che dire! Dapprima ipotizza una legge che costringa i “bamboccioni” a uscire di casa. Poi parzialmente si ravvede, rammentandosi egli che il governo “iberale” di cui fa parte non deve/non può intervenire nei comportamenti individuali: e allora ridimensiona il tutto a mera “provocazione”, se non altro per vedere le reazioni o il dibattito che induce. Poi gli viene la grande idea: 500 euro al mese a chi esce di casa! Da reperire dove? Ma è semplice, suvvia! agendo ancora sulle pensioni di anzianità, secondo il motto “Meno ai padri, più ai figli!”.

Idea geniale, davvero, dato che già avendo il governo Berlusconi (come del resto quelli che lo hanno precededuto) inferto qualche colpo al principio dei diritti acquisiti, si può ben rincarare la dose: non sarà qualche astrattezza giuridica a impedire il nobile scopo di liberare i giovani dall’oppressione genitoriale! Rimane un (piccolo) quesito, anzi due (il secondo davvero irrilevante).

Il primo è: il Ministro conosce il costo medio dell’affitto di un minilocale? Il secondo è se il Ministro-Economista si renda conto che, in una economia stagnante, o peggio per un po’ ancora decrescente, l’allungamento dell’età pensionabile rallenterà ancor più l’ingresso nel mondo del lavoro di quei giovani che egli, giustamente, vuole “liberare”. Poiché il Ministro queste cose le conosce benissimo, non resta che dire che egli ha ancora una volta perso l’occasione per tacersi… Oh, povera Venezia!

dal sito http://www.kliggmagazine.com

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