politicantismo miope di Fini
di Pietro Ancona
Ieri, l'unica persona vera che è intervenuta in Parlamento dicendo delle  cose vere. comprensibili, con un senso, è stato l'Onle Di Pietro, il  quale ha trattato il Primo Ministro per quello che è e per l'enorme  danno che ha procurato all'Italia nel corso di tutti gli anni in cui ha  avuto il potere , invitandolo alle dimissioni.  In Fini e nei finiani ha  prevalso il politicantismo, il calcolo di non provocare lo scioglimento  anticipato delle Camere al quale non si sentono preparati e forse anche  il fatto che non tutti i trentacinque deputati di "futuro e libertà"  erano disponibili a negare la fiducia a Berlusconi. Il discorso  dell'on.le Bocchino è stato semplicemente meschino! Non ha mai parlato  della campagna scandalistica orchestrata ed in corso da mesi contro il  Presidente della Camera e la sua famiglia dai giornali del Presidente  del Consiglio, nè dell'ingaggio di personaggi incaricati di attingere o  creare notizie atte a nuocere. 
I giornalisti della stampa estera  hanno avuto difficoltà a spiegare nei loro servizi il voto di fiducia  dato dai finiani al Presidente del Consiglio. Voto che avrebbe avuto un  senso se ci fossero state le scuse di Berlusconi o quanto meno una  dichiarazione di stima e di fiducia
per il Presidente della Camera.  Non c'è stato niente di tutto questo. Sullo sfondo resta aperta la  squallida storia della casa di Montecarlo che doveva fungere come una  sorta di 
scandalo della collana che squalificò Maria Antonietta ed  accelerò la fine dell'ancien regime. Naturalmente non ha destato alcuna  emozione  l'uso di società off shore per eludere il fisco italiano e  dissimulare le proprietà  al quale un partito politico ha fatto ricorso  per la vendita di un suo bene, nè la denunzia in aula  fatta da Di  Pietro di ben ottantantaquattro società off shore con le quali il  Presidente del Consiglio evade le tasse ed occulta nei paradisi fiscali  le sue immense ricchezze. Il Parlamento sembra mitridatizzato alla  corruzione e niente lo scuote dal suo tirare a campare.
Oggi i  giornali si affannano tutti a pronosticare imminenti elezioni politiche  perchè, fatti i conti, il governo senza i finiani e senza il gruppo di  Lombardo non raggiungerebbe più i fatidici 316 voti. Fini avrebbe fatto  il capolavoro politico di dimostrare a Berlusconi la sua forza, di  essere  essenziale per la sopravvivenza del Governo. La Lega che secondo  i suoi calcoli vincerebbe le elezioni si è affrettata a fare sapere  addirittura attraverso il Ministro degli Interni che a marzo 2011 si  vota. 
Ieri si è scritta una delle pagine più oscure ed inquietanti  della morente democrazia italiana. Il calcolo politico dei politicanti   ha avuto la meglio sul dovere di verità e di giustizia. 
Il  Presidente della Camera avrebbe avuto il dovere di difendere se stesso e  la sua famiglia dagli attacchi del Capo del Governo che, oltretutto, lo  ha invitato ripetutamente a sgombrare, a lasciare l'incarico. Ha dato  invece la sensazione di possedere un enorme apparato digerente,  di  poter ignorare ed inghiottire l'accusa di avere usato per la sua  famiglia un bene del suo Partito, accusa mossagli  da un Presidente del  Consiglio che mentre la maggioranza degli italiani si impoverisce ha  appena acquistato un castello alle porte di Roma e si accinge ad una  ulteriore colonizzazione della Sardegna con l'acquisto di una seconda  enorme villa da affiancare a Villa Certosa. Intanto un panfilo da venti  milioni di euro viene aggiunto da uno dei suoi figli alle altre "barche"  di famiglia.
Ieri Fini avrebbe dato una occasione di recupero alla democrazia italiana , di liberazione
dal  dominio berlusconiano e dal suo enorme conflitto di interessi.  Fini ha  negato questa occasione forse perchè convinto che non tutti i suoi  seguaci lo avrebbero assecondato. 
Del fatto che a conti fatti si  sia dimostrato che è determinante per la sopravvivenza del governo non  credo possa interessare nessuno. Il calcolo di Palazzo ha preso il  sopravvento
sulla etica della politica. Non credo che Fini abbia più nulla da darci. 
Le elezioni anticipate che Fini voleva evitare con il suo furbissimo  glissare su tutta la materia da contendere con Berlusconi ci saranno lo  stesso. Da qui ad allora la democrazia italiana continuerà ad affondare  ed a perdere del tutto l'identità che le era stata data dalla  Costituzione.
dal sito http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/ 


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