Brucia risorse, cresce il PIL.
di Debora Billi
Francamente, un pochino già avevamo il sospetto che quelle che qui si chiamano "grandi opere" fossero solo un sistema per buttare soldi e risorse. Ma per sbatterci in faccia la loro assoluta inutilità ci volevano i cinesi, che non cercano di nascondere la realtà dietro chiacchiere televisive e specchietti per le allodole. Serve PIL? Ecco il PIL.
Come riporta Zerohedge:
Vi siete mai chiesti come fa la Cina a centrare, anno dopo anno e con estrema precisione, l'obiettivo di una crescita del PIL dell' 8,0001%? Semplice: non smettendo mai di costruire. E ciò significa demolire edifici vuoti persino prima che siano completati, e ricostruirli. Sciacquare, ripetere.
Sembra proprio che le cose vadano così. ChinaHush riporta una serie di esempi, tra cui hotel 4 stelle con 10 anni di vita buttati giù per essere trasformati in 5 stelle, centri sportivi nuovi e funzionanti fatti saltare per ricostruire un museo, ponti panoramici destinati a durare 100 anni e tirati giù dopo appena un decennio, e così via. E non si parla di palazzine a quattro piani, ma di mostruosi grattacieli.
Nella sua ricerca del motore perpetuo per la bolla immobiliare, il politbureau cinese è incappato nell'equivalente cementiero dello Shangri-La.
Ecco come si fa, tante volte ve lo foste chiesti, a consumare ogni anno il 40% della produzione mondiale di cemento e acciaio. Mentre 4 sciocchi come noi se ne stanno qui a contare quante risorse restano, il mondo continua a bruciare materie prime inutilmente solo per mantenere in nutrizione artificiale i fatidici numeretti dell'intoccabile crescita.
dal sito http://petrolio.blogosfere.it/
0 commenti:
Posta un commento