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Vincitori e vinti d’Italia, oltre le elezioni

di Carlo Cipiciani

Oggi, e non poteva essere diversamente, tutti si dedicano ampiamente a dati, risultati e commenti della sbornia elettorale. Tutti si chiedono chi ha vinto e chi ha perso. Scorrendo giornali e agenzie, la risposta sembra meno nebulosa di quanto non appaia affogando tra percentuali, numero di regioni o comuni conquistati.

Vincono di sicuro i supermanager italiani, e uno su tutti: il Sole 24 ore ha aggiornato il pay watch dei manager delle società italiane quotate, di cui qualche anticipazione era stata data nel week-end. Ed è con gioia che leggiamo che, accanto a Paolo Scaroni, Luca Cordero di Montezemolo, Sergio Marchionne, Cesare Geronzi e Giovanni Puri Negri, entra – anzi, rientra – al sesto posto anche Corrado Passera, amministratore delegato e direttore generale di Intesa Sanpaolo. Nel 2009 ha guadagnato 3,5 milioni al lordo delle tasse, compreso un bonus, il premio correlato ai risultati, di 1,5 milioni di euro. Un aumento del 27% rispetto all’anno predente e senza considerare i “benefici non monetari“, le somme versate a suo favore dalla banca per polizze assicurative e previdenziali o altri “benefit”, che sono altri 311mila euro. Aumento meritato grazie al miglioramento dei risultati del gruppo bancario, il cui utile netto nel 2009 è stato di 2.805 milioni di euro, un +9,9%. La banca è tornata anche a distribuire un dividendo (8 centesimi per ogni azione ordinaria) dopo la magra del 2008, dove – nonostante le difficoltà del gruppo Intesa – Passera aveva ottenuto comunque un bonus di 750mila euro. Lo stipendio del banchiere comasco è tornato così al livello del 2007. Certo in quell’anno i risultati di bilancio, furono  decisamente migliori di quelli 2009: l’utile netto del gruppo fu di 5.811 milioni e il dividendo per le azioni ordinarie di 38 centesimi. Ma chi se ne frega, tanto pagano gli azionisti. Il merito va premiato, o no?
E’ bello sapere che, mentre ci sono centinaia di migliaia di persone che perdono il lavoro, imprenditori costretti a chiudere strangolati dal credit crunch, ci sono persone come Passera, che se la passano bene. Speriamo che questa notizia serva anche a consolare Giuseppina Virgili, una signora di 51 anni di Empoli che a causa di una serie di problemi finanziari non è più in grado di mantenersi e di mantenere la figlia di 20 anni. Come riporta l’Ansa, la signora ha inviato una mail a una decina di grandi ospedali italiani di tutta Italia in cui dice: ”Scrivo per mettere a disposizione i miei organi, compreso il cuore perchè non so più come vivere, né io e nemmeno mia figlia di 20 anni, la quale mette in vendita solo i propri reni”. La donna spiega ai sanitari la sua storia così: ”purtroppo dopo tre anni di calvario, avevamo una piccola ditta, oggi ci troviamo costrette a ciò, per vivere anche se sembra un controsenso. Abbiamo già fatto annunci di questo genere su internet, ma purtroppo ancora non ci ha contattato nessuno e quindi l’idea di rivolgersi agli ospedali. Vendiamo al miglior offerente, così almeno potremmo saldare i nostri debiti e ritrovare un minimo di dignità”.
Cara Giuseppina, in Italia c’è chi vince e c’è chi perde. E non solo quando si tratta di voti e di elezioni.

dal sito http://www.giornalettismo.com

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