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Riserve di petrolio esagerate di un terzo (e balle sul clima?)

di Debora Billi

Qualcuno mi scrive per farmi notare questa assoluta novità, peraltro ripresa da questo articolo del Telegraph. Secondo uno studio dell'Università di Oxford, oggi molto pubblicizzato in UK, le riserve petrolifere mondiali sarebbe state appositamente esagerate di oltre un terzo, mentre il sorpasso della domanda sull'offerta sarebbe prossimo, nel 2014. La ricerca sostiene che la riserva convenzionale non è di circa 1200 miliardi di barili, bensì di 900 miliardi. La scoperta sta facendo un bel po' di rumore un Inghilterra (mentre qui da noi, beata ignoranza, La Repubblica è appena uscita con un articolo sulla "fine del peak oil" e le riserve che sarebbero fantastiliardi di barili - chissà chi sono le loro fonti).


Certi vedono un nesso tra questa notizia e l'evento che ieri abbiamo segnalato anche qui, ovvero il summit sul peak del governo inglese. I più furbacchioni stabiliscono invece un collegamento con le imminenti elezioni in Gran Bretagna, dove l'eco dello scandalo sul "climategate" ancora non si è spento. Su TOD, la teoria dibattuta è la seguente: tutta la faccenda del clima è sempre stata in realtà una copertura per la molto più spaventevole realtà del peak, onde prendere provvedimenti senza creare panico, ma il climategate sta vanificando le politiche sul risparmio energetico e le energie alternative. Allora, per poter continuare su questa strada, si porta finalmente allo scoperto la crisi energetica.

Ricordo, come forse sa chi segue Petrolio da anni, che anch'io ho sempre avuto sentore che il clima fosse in realtà una bella scusa per correre ai ripari sull'esaurimento delle risorse energetiche. Non che non ci sia un problema climatico, per non parlare dell'inquinamento, ma tutta questa corsa generale alle auto elettriche, alle pale eoliche e alle centrali nucleari mi ha sempre poco convinto. Sarò malfidata, ma ho sempre fatto assai fatica ad immaginare i governi che non ci dormono la notte per il clima.

Viceversa la prospettiva del il greggio che scarseggia, del restringersi dei Paesi (tutti cattivoni) da cui è possibile acquistarlo, e di Cina e India che aumentano esponenzialmente il consumo è qualcosa a cui i nostri politici non possono restare insensibili. In fondo, sul consumo di petrolio si basa l'economia da quasi cento anni.

dal sito http://petrolio.blogosfere.it/2010/03/riserve-di-petrolio-esagerate-di-un-terzo-e-balle-sul-clima.html

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