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A Napoli l'immondizia riaffiora da sotto il tappeto

di Antonio Leone

L’Immondizia di Napoli , Caserta e provincie inizia ad affiorare dal tappeto come la polvere che vi si nasconde, inizia ad acuirsi e riacutizzarsi l’emergenza rifiuti in tutta la Regione Campania.


Da Caserta a Napoli la protesta dei lavoratori del Consorzio unico di bacino rimasti senza stipendio, ha fatto esplodere di nuovo l’emergenza rifiuti e ieri mattina per le strade di Napoli, nella centralissima via Toledo e via Chiaia, campeggiavano enormi cumuli di rifiuti, così come per le strade di Caserta ed Aversa. Tanto che l’altro ieri Rosy Bindi in un tour elettorale in Campania si è imbattuta nell’Aversano in giganteschi cumuli di rifiuti accatastati lungo le strade, e non si trattava solo di rifiuti di queste settimane, tanto che pare la stessa Bindi li abbia voluti fotografare e filmare con una telecamera, per dimostrare che l’emergenza rifiuti, non sia di fatto mai finita. Ma la cosa più scandalosa, al di là del disservizio endemico provocato dalla mancata raccolta dei rifiuti da parte del Consorzio in conseguenza della vertenza dei lavoratori che aspettano ancora gli stipendi arretrati da alcuni mesi, è il nuovo “carrozzone”, un consorzio unico messo in piedi dopo la crisi della scorsa estate. Un carrozzone che secondo alcuni critici ha prodotto solo sprechi, tanto che il commissario liquidatore, Gianfranco Torturano, ha deciso di vederci chiaro chiedendo formalmente al Direttore del Consorzio una relazione con tutti gli estratti dei conti correnti dal primo gennaio ad oggi.

I casi e i numeri degli sprechi sembrano essere l’ennesimo schiaffo in faccia al popolo Campano, quello onesto ed operoso che è stufo di essere raggirato prima dai responsabili dello sfascio e della crisi della scorsa estate, per poi continuare con le “miracolose” soluzioni promesse da Berlusconi per lo scandalo dei rifiuti a Napoli.

Il dato di fatto attuale è che ci troviamo di fronte ad un Consorzio unico dei rifiuti che è deficitario: guadagna 3.1 milioni al mese, ma ne spende oltre 4 solo per gli stipendi.

Ma al danno si aggiunge anche la beffa dal momento che pare che in appena tre mesi su 1200 dipendenti ne siano stati promossi circa 700 con ulteriori spese e aggravi di bilancio e non solo, e solo per il noleggio degli automezzi per la raccolta dei rifiuti si spendono 6 milioni l’anno quando per acquistarli ne basterebbero solo 4 di milioni. Insomma è l’ennesima sagra degli sprechi, altro che miracoli.

Ci sono discariche piene e/o chiuse, come quella di Lo Ettaro, che tra l’altro è sotto sequestro, nella quale, secondo notizie di stampa, vengono impiegati 19 addetti all’estrazione del percolato, 15 addetti alla sensibilizzazione, 45 alla guardiania e servizi ispettivi, più 10 alla vigilanza. Insomma, un centinaio di persone per una discarica chiusa, moltiplicate per tutte quella presenti in Campania e i conti sono fatti. Allora la questione immondizia inizia a puzzare, tanto che il PD ha chiesto che la “Commissione d’inchiesta torni a Napoli” perché il governo, come per tante altre cose (vedi terremoto dell’Aquila), viene accusato di aver fatto solo speculazioni e show mediatici, perché spenti i riflettori l’inceneritore di Acerra, che si dava praticamente per completato, ha subito un brusco arresto nella costruzione, perché le ditte incaricate protestano per i mancati pagamenti. Insomma, fatto il pieno alle politiche del 2008 il Pdl è in forte crisi di credibilità anche in Campania dove non può più mandare in onda lo spot della “magica” scomparsa dell’immondizia a Napoli, perché come dicevamo all’inizio man mano sta venendo fuori lungo le strade, così come la polvere nascosta sotto il tappeto.

dal sito http://www.giornalisticamente.it/index.php?option=com_content&view=article&id=471:limmondizia-di-napoli&catid=37:cronaca&Itemid=55

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