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Ultime ore di propaganda elettorale

di Pietro Salvato - giornalettismo.com

Silvio mi scrive, io gli rispondo

“Caro Pietro, ti chiedo di essere al mio fianco in questa decisiva settimana…” Così, comincia la lettera di Silvio Berlusconi che ho ricevuto per posta proprio ieri. Il tono della missiva è colloquiale, amichevole a tratti quasi confidenziale, come si è solito fare tra vecchi amici, insomma. In allegato, poi, ho trovato pure un comodo depliant pieghevole, in carta patinata ripieno di foto, grafici e tabelle. Un gesto gentile quello del nostro premier, al quale ho deciso di replicare, approfittando dell’ospitalità concessami da Giornalettismo.com, pubblicamente.


Caro Silvio, ho deciso di risponderti dandoti del tu, senza inutili formalismi e convenzioni che il tuo ruolo e grado istituzionale pure m’imporrebbero. Ho letto la tua cortese lettera così come la colorata brochure acclusa che gentilmente hai voluto inviarmi. Un atto generoso che, come sappiamo, ha certamente avuto un costo non indifferente. Tra le altre cose, mi hai scritto: “A te il compito di coinvolgere i tuoi amici. Fai loro conoscere quanto abbiamo fatto e quanto ci impegniamo a fare nei prossimi anni, fai loro capire che la scelta di campo di domenica e lunedì riguarda tutti”. Ti ringrazio per la fiducia che hai voluto accordarmi, ti assicuro che nel mio piccolo provo quasi quotidianamente a far conoscere quanto hai fatto e quanto t’impegni a fare.


Proprio per questo carissimo Silvio, devo dire che la tua lettera ricca di spunti e di trame l’ho trovata, in verità, assai povera di contenuti. Continui a ripetere oramai da più di quindici anni sempre le stesse cose. E “la scelta di campo”; e il “bene e il male”, e “l’amore e l’odio”, e “la magistratura militante”. Continui a scrivere che “la sinistra, invece di misurarsi democraticamente col voto, semina menzogne, invidia e odio”. E da cosa la evinci? Dal fatto che esisterebbe (uso il condizionale) “Un’opposizione che sa dire solo dei no”. Silvio, a posta si chiama “o-ppo-si-zio-ne”. Prova a ragione, cribbio! In democrazia, funziona proprio così.


Ma tu niente, imperterrito e sprezzante del ridicolo, due righe sotto scrivi: “La scelta di campo è oggi più che mai tra il Governo del fare e l’opposizione delle critiche a vuoto delle chiacchiere e degli insulti. Una sterile propaganda che non può nulla contro i nostri risultati concreti”. Ho letto con attenzione quello che sostieni di aver fatto, ed ho controllato, quasi con diligenza certosina, questi tuoi “risultati concreti”. Sostieni, ad esempio, di aver risolto l’emergenza dei rifiuti a Napoli quando, non più di una settimana fa, proprio sotto i tuoi occhi rigidi e tirati, è bastato uno sciopero dei lavoratori dei Consorzi di bacino per far riversare migliaia di tonnellate di rifiuti per le strade. Eppure tu e “l’eroe” Bertolaso avete aperto un paio di discariche, persino in un parco naturale (quello del Vesuvio) in deroga a precise normative europee, per farci riversare dentro tutta la “monnezza” possibile ed immaginabile, nella speranza che poi non saturino nel giro di un paio d’anni. Intanto, la differenziata funziona poco e male e nelle periferie sia delle grandi, sia delle piccole città, il degrado è sotto gli occhi di tutti, tranne quelli di alcuni tg… Anche se adesso, grazie a certe tue telefonate, sappiamo “il perché”.


Continui ad intestarti il merito di aver cancellato l’Ici omettendo di dire che il 60% di quel taglio, praticato a cominciare dai redditi più bassi, l’aveva già operato (e coperto) il governo Prodi. Affermi di aver dato una casa a tutti i terremotati de L’Aquila, mentre ancora oggi il centro antico di quella bella quanto martoriata città è inaccessibile, ricoperto da enormi cumuli di macerie e la gran parte della popolazione vive ancora in alberghi o in fabbricati isolati, denominati beffardamente C.A.S.E. posti per di più in località sperdute e disagiate. Confermi di aver disposto su tutto il territorio nazionale la costruzione di ben 10.000 case popolari (questa volta, si spera vere), trascurando il non secondario particolare che in materia decidono, innanzitutto, gli enti locali e che nessuno o quasi vuole accollarsi l’aggravio di un ulteriore cementificazioni selvaggia.


Scusami caro Silvio ma le bugie – proprio non saprei come altro definirle – più grosse te le sei riservate laddove vorresti dimostrare che il tuo governo è stato a fianco delle famiglie, dei lavoratori e dei giovani che, al più, sono stati solo sfiorati dalla perdurante crisi economica. Dichiari di aver predisposto ben “9 miliardi per i lavoratori dipendenti finora senza tutele, la detassazione dei premi di produzione e le buone pratiche per favorire il reimpiego dei lavoratori in cassa integrazione o mobilità”. Silvio, sinceramente, ma ci fai o ci sei? I precari continuano ad essere senza tutele. Il tuo governo non ha nemmeno i fondi necessari per allungare di soli 6 mesi (sei mesi!) la cassa integrazione, e quei famosi 9 miliardi che ti attesti, tu e Tremonti li avete sottratti dai fondi per le Aree sottosviluppate (Fas) e dalla formazione regionale. Nonostante questo, il Debito pubblico è schizzato ai livelli del 1993 (al 116% del Pil). La Spesa pubblica si mangia quasi metà del nostro prodotto interno lordo. La pressione fiscale è aumentata ulteriormente, nonostante gli scudi e i condoni “salva evasori” che hai copiosamente promosso. Nel triennio 2008-2011 saremo gli ultimi in Europa per crescita economica. Questo, mentre l’inflazione, il costo della vita, sale oltre la media europea e la disoccupazione, quella “reale” come conferma Bankitalia, è ben oltre il 10%. Altro che “uscirne prima e meglio degli altri dalla crisi” come sostieni nelle minuziose didascalie delle tue foto spensierate o nelle quotidiane comparsate televisive, in spregio alla “par condicio”.


Machiavelli sosteneva che “Colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare”. Silvio, quindi non temere più di tanto. Queste elezioni, ancora una volta, non saranno un giudizio di Dio. Gli stronzi sono come i funghi, spuntano sempre dove meno te l’aspetti.

Distinti saluti, tuo Pietro.

Post Scriptum. Silvio vorrei chiederti un’ultima cortesia. Potrei sapere dove hai raccolto i miei dati anagrafici? La legge 675/96, quella che tutela la “privacy”, ossia la tutela del trattamento ed utilizzo dei dati personali, di fatto lo vieterebbe. Grazie.

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