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Contribuente, alza la voce

Dopo che la Vigilanza Rai ha definitivamente deciso che i talk show politici resteranno sospesi, il direttore generale Mauro Masi, quasi rispondendo ad una nostra obiezione, si è affrettato a precisare che dalla sospensione non originerebbe alcun danno per le casse di Viale Mazzini:

«Formalmente non perdiamo un euro perché gli inserzionisti hanno accettato lo spostamento in altri orari degli spot. E non ci rimettiamo neppure in termini di ascolti, perché l’ascolto si plasma su altre trasmissioni. E sia chiaro, nonostante si siano fatte ironie, gli ascolti Rai non vincono, “stravincono”»
Ma non tutti sembrano d’accordo con la lettura di Masi.
Ad esempio Mario Landolfi, componente pidiellino (tendenza An) della Vigilanza, che ricorre al legalese per precisare che comunque la Rai dispone di un canone, per “ristorare” l’esigenza di avere tribune politiche in luogo di talk show. In attesa di capire il significato dell’avverbio utilizzato da Masi (formalmente), confessiamo tutta la nostra ignoranza in materia e adottiamo un approccio maieutico. Gli inserzionisti hanno accettato lo spostamento in altri orari degli spot, ma a che prezzo? Le fasce orarie sono intercambiabili? Gli inserzionisti pagano lo stesso importo? E che significa “l’ascolto si plasma su altre trasmissioni”? . Qui serve inequivocabilmente la consulenza della nostra esperta preferita.
Quanto allo “stravincere” della Rai sugli ascolti, pare che lo stesso non avvenga sui bilanci. Dopo un rosso consolidato di 7,1 milioni di euro per il bilancio 2008 (a mezzadria con la precedente legislatura), il primo bilancio interamente firmato da Masi presenta un bel rosso di 120 milioni di euro, dopo alcune brillanti iniziative strategiche, come il divorzio satellitare da Sky e la decapitazione della Sipra, che ha lasciato la concessionaria pubblica in stato confusionale a fronte dei brillantissimi risultati di Publitalia, per la quale il crollo della pubblicità indotto dalla crisi non è praticamente esistito. Proseguendo questa tendenza, la Rai dovrà fatalmente ricapitalizzare, e lo farà con l’intervento del proprio azionista, il Tesoro. Cioè dei contribuenti. Pare che il centrodestra stia mettendo una manina nelle tasche dei contribuenti italiani, dopo tutto. O no? Che ne dicono le moltitudini di liberali che popolano l’italica blogosfera?

dal sito http://phastidio.net

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