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Meglio comprare che copiare: Volvo ai cinesi

di Marco Sodano

La Quantità s’è comprata la Qualità. Una Volvo cinese? Fino a pochi anni fa non poteva che essere una copia a prezzo stracciato dell’auto svedese sinonimo di sicurezza e affidabilità. Sedili in cotone, particolari in plastica, autoradio travestita da computer di bordo. E invece da ieri le Volvo - quelle originali, radiche e selleria in pelle comprese - sono cinesi e basta, hanno cambiato residenza. Da Göteborg alla provincia di Zhejiang, nel Sud-Est del Paese del Dragone. Arriveranno le fabbriche cinesi, arriveranno i rivenditori cinesi, ma il senso dell’affare è un altro. Li Shofu - il miliardario che ha comprato con la sua Geely il marchio da Ford spendendo 1,8 miliardi di dollari - non l’ha fatto per cinesizzare la Volvo ma per volvizzare la sua cinesissima industria.


Primi al mondo nelle produzioni di quantità, gli industriali cinesi non intendono aspettare che i loro ingegneri siano abbastanza bravi per progettare una Volvo. Hanno fretta di imparare a fare auto buone come quelle europee e americane per venderle agli europei e agli americani, e - già che ci sono - vogliono una testa di ponte in Occidente. Più che un produttore di auto Li Shofu ha comperato una scatola di idee e una vetrina nel salotto buono delle quattro ruote: disegni, capacità e prodotti che in Cina non ci sono ancora. Ora potrà smontarli, copiarli e rimontarli a suo piacimento. La Volvo resterà la Volvo. Cambieranno, e in fretta, le fabbriche cinesi.

dal sito http://www.lastampa.it/

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