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Slogan e manifesti: la rabbia degli agenti

Mò se stanno a incazzà pure i poliziotti! A Brunè, ti conviene nasconderti (tanto sei nano, ti dovrebbe riuscire pure bene.....)

da http://www.repubblica.it/

di Alberto Custodero
Gli agenti della guardia di Finanza hanno sfidato il divieto per i militari di manifestare in piazza. E hanno aperto il corteo dei trentamila agenti delle forze dell'ordine che hanno protestato contro la politica dei tagli del governo, sfilando dalla Bocca della Verità - luogo forse non scelto a caso - a Piazza Navona. "Il Cocer dei finanzieri oggi c'è insieme a voi", era lo striscione-provocazione delle Fiamme gialle. Ma la novità della manifestazione - vista la politica dell'attuale governo incentrata sulla sicurezza - era tutta negli striscioni e nei cartelli anti Berlusconi e anti Brunetta, il ministro dell'Innovazione, quest'ultimo, che offese gli agenti dicendo che i poliziotti con la pancia dovevano uscire dagli uffici e scendere nelle strade. "Meglio panzoni che coglioni" era la scritta di risposta, esibita proprio all'altezza della pancia, stampata sulla maglietta indossata da molti agenti. I poliziotti di tutta Italia non perdonano al governo di aver tolto loro, con il pacchetto sicurezza di giugno, il monopolio della sicurezza con l'istituzione delle "ronde" di cittadini. "No ai tagli alla sicurezza, no al contratto truffa, no alle ronde" era la maglietta slogan di altri poliziotti. Ma la protesta più arrabbiata era quella degli agenti di Palermo. Sotto gli uffici del ministero della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione gli agenti antimafia palermitani hanno urlato tutto il loro risentimento nei confronti del ministro Renato Brunetta, non risparmiandogli insulti anche personali sotto lo sguardo attonito dei loro colleghi, i poliziotti di piantone. Gli uomini dell'antimafia siciliana hanno in particolare protestato contro la volontà del Governo, con il ddl intercettazioni, di ridurre la possibilità di usare le intercettazioni come strumento per combattere Cosa Nostra. "Cu un né vistu (chi non è visto), e un né pigghiatu (e non è preso), ora un pò essiri mancu ntercettatu (ora non può essere neppure intercettato)", si leggeva sulla t-shirt di un agente dell'anticrimine. Ma un'altra clamorosa novità è stata la protesta dei poliziotti scesi dalle regioni più leghiste del Nord. Erano infatti i poliziotti del Veneto ad attaccare più pesantemente la politica del ministro dell'Interno legista, quella che Roberto Maroni rivendicò non dal Viminale, ma da Pontida al popolo delle camicie verdi: "Ebbene sì - disse Maroni il 14 giugno a Pontida - vogliamo le ronde". Ecco i cartelli di risposta dei poliziotti friulani. "Bossi comanda, Maroni ubbidisce, Berlusconi subisce, il poliziotto sparisce". Ancora attacchi al governo di centrodestra che - sostengono i sindacati - non ha mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale. "Se con la sinistra non ci si arricchisce, di certo con la destra ci si impoverisce". "Se ti vuoi fare inculare Tremonti e Brunetta dei votare". Non è mancata negli slogan esposti al corteo, l'ironia riferita allo scandalo di Noemi prima, e della D'Addario poi, che ha investito di recente il premier. "Se lo stipendio ai poliziotti aumenterai - esponeva un poliziotto sandwitch - con il mio corpo lussuriare tui potrai". Ma è una bella poliziotta, bionda, giovane, foulard al collo, il cartello con la foto di una modella dallo sguardo provocante, a rivolgersi al Cavaliere "Se Tremonti convincerai, il mio Papi tu sarai". Sullo stesso tema, la grande maschera di cartapesta, stile carnevale di Viareggio, con il faccione di Berlusconi che sorride e la scritta "Papi come ci hai cucinato bene".

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