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Intimidazione governativa: canale 5 pedina il giudice della sentenza Mondadori

Ecco qua un'altra delle illuminate iniziative per cui sarà ricordato il nostro grande premier, il più "glande" degli ultimi 150 anni! L' aveva detto lui che avrebbe sguinzagliato la manovalanza per screditare il magistrato complottista! Purtroppo per lui il risultato è stato abbastanza ridicolo. Non c'è che dire, metodi da navigato dittatore sudamericano. E che dire di quei giornalisti al soldo del vecchio gerarca, ma ce l'avete un vago ricordo di cosa significa la parola dignità?

Scritto da
Diego Tomasoni

Ciò che sto per raccontarvi probabilmente lo avrete già appreso dal sito di Repubblica, da qualche mese risvegliato dal suo letargo, o sulle pagine di qualche giornale non allineato all’attuale esecutivo. Non è una questione politica quella che vado a sottoporvi, ma un grave fatto di “intimidazione mediatica” e arrivismo giornalistico. E’ passata da poche settimane la sentenza sul lodo Mondadori che ha visto la condanna del gruppo Fininvest, obbligata a risarcire la Cir di De Benedetti con una somma record di circa 750 milioni di euro. La vicenda, già trattata anche da questo blog, è solo la causa che ha scatenato questo grave fatto che segue.

Alle ore 10:04 di ieri, in una trasmissione dedicata alle news e agli approfondimenti su canale 5, “Mattino 5“, improvvisamente il conduttore Claudio Branchino ha annunciato ai telespettatori di avere uno scoop sensazionale da proporre: un video sui presunti comportamenti “stravaganti” del giudice civile milanese Raimondo Mesiano. Quest’uomo -- non a caso -- è il giudice che ha condannato la Fininvest per la sentenza di cui sopra. Ecco dunque che è partito il filmato “incriminante”. Pochi minuti di un servizio nel quale il giudice viene immortalato mentre esce di casa, fa una passeggiata e va dal barbiere.

L’inviata, per aumentare la drammaticità delle immagini, commenta le scene che si susseguono: «Nel suo weekend, lontano dalle scartoffie del tribunale e dagli impegni istituzionali, sveste la toga e si cala nei panni del comune cittadino. Certo, non un cittadino qualunque. Alle sue stravaganze in realtà siamo ormai abituati». Il filmato prosegue con il giudice davanti alla negozio del barbiere. La giornalista continua imperterrita nel commentare le scene: «è impaziente e non riesce a stare fermo. Avanti e indietro. Si ferma, aspira la sua sigaretta e poi ancora avanti e indietro». Scena drammatica. Un comportamento pericoloso, non c’è che dire. Poi le inquadrature si soffermano sul giudice seduto su una panchina: «Camicia, pantalone blu, mocassino bianco e calzino turchese. Di quelli che in tribunale non è proprio il caso di sfoggiare».

Mi sono perso qualcosa negli ultimi giorni? Canale 5 è diventato uno studio investigativo? Il senso di questo servizio -- qualora ne avesse uno -- quale sarebbe? Mettere in luce la presunta instabilità mentale di un cittadino che va a farsi la barba? Forse è l’inizio di una serie televisiva moderna, intitolata “pedina il giudice“. Storie di ordinaria follia in coda dal barbiere. Entusiasmo alle stelle.

La verità purtroppo è molto meno fantasiosa. Con questa sceneggiata è stato messo in luce il pensiero dei vertici Mediaset, e quindi del loro datore di lavoro, il Premier Berlusconi. Il messaggio è forte e chiaro: «la vita privata di chi indaga o mette i bastoni tra le ruote alla Fininvest finisce in pasto alla Tv». Sono sicuro che dozzine di politici si strapperanno i capelli e difenderanno la privacy violata del giudice. Ne sono sicurissimo.

http://www.dirittodicritica.com/2009/10/16/intimidazione-governativa-per-mezzo-di-canale-5/#more-2889

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