Ufficio di ricollocamento
di Alessandro Robecchi
La fuga di una quarantina di finiani dal Centro di Identificazione ed  Espulsione di palazzo Grazioli pone fine alla prima repubblica e mezzo,  che i soliti esagerati hanno sempre chiamato seconda repubblica. Ciò  apre nuove prospettive politiche al momento misteriose, che possono  andare dalle elezioni anticipate a un governo di larghe intese, fino a  un suicidio di massa modello Guyana. Comunque evolva la situazione, una  cosa è certa: si apre un enorme mercato per la nostra Agenzia di  Ricollocamento, il primo social network per richiedenti asilo in fuga  dal Berlusconistan. Con breve preavviso e pagamento anticipato (solo  contanti, no assegni circolari a sua insaputa) forniamo nuove identità,  passaporti, certificati di buona condotta, riposizionamenti  professionali. Il direttore di Tg vuole convincere tutti di non essere  stato un megafono di Silvio? Nessun problema, noi possiamo aiutarlo a  espatriare con una falsa identità. I nostri servizi cancellano  perfettamente ogni passato imbarazzante, cinegiornali, dichiarazioni di  fedeltà, prove d’amore, piaggerie, servilismi, voti di fiducia e persino  certe rubrichette su Panorama. Nei casi più gravi possiamo organizzare  periodi di quarantena, o addirittura conversioni miracolose. Qualche  gerarca potrà, con documenti da noi predisposti, rivendicare di aver  salvato degli oppositori dal licenziamento o da qualche editto bulgaro.  Ad altri potremo fornire false prove in modo che possano inalberarsi e  dichiarare: “Berlusconi? Mai conosciuto!”. Abbiamo aperto da qualche  giorno e già c’è la fila fuori. Certo, ci sono casi irrisolvibili,  situazioni in cui non basta cancellare un po’ di materiale d’archivio.  Ma grazie alla convenzione con alcuni dentisti, impiantiamo capsule di  cianuro nei molari, in modo che i fedelissimi possano interrompere in  ogni momento la permanenza nel bunker di Arcore. Insomma, lo facciamo  per senso di pacificazione nazionale. E naturalmente per soldi, perché  Silvio ci ha pur sempre insegnato qualcosa.
dal sito http://www.alessandrorobecchi.it/ 


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