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Ma siamo sicuri che questa nostra società sia "il meglio" che si poteva fare?

Se sei fortunato riesci a passare gli anni della spensierata giovinezza senza traumi. Poi gli studi e magari ti porti a casa un diploma.

Poi se sei fortunato ti trovi un lavoro, e se hai la fortuna di riuscire a mantenerlo, dopo una quarantina d'anni di "ora et labora" arrivi alla tanto agognata meta della pensione.

A questo punto, se sei abbastanza fortunato da avere buona salute e una pensione che ti permetta di vivere dignitosamente, puoi cominciare a pensare di goderti un pò la vita.

Il problema sono tutti quei se e tutta quella fortuna: ci vuole un "gran culo" per riuscire ad azzeccarli tutti!

Io che sono arrivato più o meno a metà del percorso ritengo di essere stato fortunato.
Il problema è che, visti i tempi che corrono, la salita anzichè ammorbidirsi si fa sempre più ripida, e bisogna dinuovo fare ricorso alla fortuna per non rotolare giù.

C'è da dire anche che l'Italia è un paese "meritocratico", e per la maggior parte di quelli che hanno il "merito" di nascere figli di un politico, di un banchiere, o di uno dei tanti, troppi, privilegiati che infestano il paese, non serve la fortuna, non serve nemmeno faticare lungo la salita: per loro c'è già pronto un comodo ascensore per arrivare in cima.

Eh si, amici miei, mai parole furono più azzeccate di questi celebri versi del mitico Tonino Carotone:

è un mondo difficile
che vita intensa
felicità a momenti
e futuro incerto.

Tanta fortuna a tutti!

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