L'immatricolazione del "DEFAULT"
su diciamolatutta.tv
Nonostante le tante chiacchiere e le finte arrabbiature, Termini Imerese  è praticamente morta,  chiuderà di certo e diventerà una cattedrale nel  deserto, luogo di sepoltura per acquile e sciacalli. Le cavolate che  raccontano su eventuali produttori interessati e le parole varie sono  assurdità enormi. Qualcuno avrebbe scommesso sul contrario? Centinaia di  famiglie rimarranno senza lavoro e pertanto senza certezze per il  futuro. Anche Pomigliano al 90% farà òa stessa fine,, nonostante  Marchionne abbia detto che a Pomigliano dovranno cominciare le  lavorazioni sulla nuova Panda, molti rimangono dubbiosi e scettici sulle  dichiarazioni dello stesso Marchionne che ha inciuciato selvaggiamente  con i sindacati, quei sindacati guidati da personaggi "straricchi" e sui  quali nessuno indaga. Intanto Marchionni replica: "la speranza è che vi  siano le certezze di un aiuto da parte del governo, perchè  l'investimento per tenere in piedi Pomigliano in quanto è comunque da  ristrutturalizzare, sono notevoli, e senza aiuti concreti difficilmente  riuscieremo a farcela da soli". Sono 70 anni che la FIAT succhia soldi dallo stato, quando c'era la lira  gli si regalavano decine di miliardi di lire per rimanere in funzione,  da quando c'è l'Euro gli si regalano decine di milioni di euro per  continuare ad esistere, la minaccia o il ricatto chiamiamolo come  vogliamo, è sempre lo stesso da decenni. "O mi date i soldi o portiamo  l'azienda all'estero". Adesso siamo al colmo! Vogliono ugualmente i  soldi e hanno già portato di fatto l'azienda all'estero. Trasloco  attuato con i sindacati in qualità di autisti. Ora, a prescindere dal fatto che si tratta di estorsione e truffa bella e  buona, a prescindere dal fatto che piano piano e nemmeno tanto piano  stanno portando un pezzo alla volta tutto all'estero in ogni caso, ci  sarebbero tutti i crismi per "costringere" la FIAT a rimanere in Italia e  riportare in Italia tutte le produzioni estere, compreso gli indotti e  gli altri marchi appartenenti alla casa automobilistica. Come? Molto  semplice, facciamo due conti su quanto gli abbiamo "prestato" NOI  cittaditni ITALIANI con le nostre tasse da 70 anni ad oggi, ecco, in  quanto lo stato siamo noi cittadini e il prestito lo abbiamo fatto noi, è  giunto il momento di farci restituire l'intera somma compreso di  interessi maturati, a questo punto Marchionne può portare via le  produzioni, nel Congo Belga se gli conviene, può anche costruire  macchine da cucire a marchio FIAT o farsi ingroppare da un addrizzatore  di banane, l'importante è che versi allo stato 10 miliardi di Euro  all'anno per i prossimi 20 anni, soldi necessari a rimborsare le  famiglie che rimarranno senza lavoro, e anche a riportare un pò di  ordine alle aziende più piccole che rimarranno in Italia e che  proveranno ad andare avanti, chi con 2 chi con 10 chi con 100 operai, e  che non ricattano nessuno. Marchionne non vuole restituire il prestito? Ma gli conviene? Crediamo  di no, e se è un buon contabile come sostiene di essere, sarà meglio che  cominci a fare i conti non solo con l'oste al proprio tavolo, ma con  tutti coloro che erano invitati alla festa, coloro che nonostante la  promessa che avrebbero mangiato tranquillamente, si trovano digiuni e  affamati, e per di più stanno scoprendo che a loro spetta pagare il  conto per intero. Marchionne! Fai il bravo, non siamo mica gli Americani.
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