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Onorevole Stracquadanio, ora Tu Ti Dimetti.

di Wil, da nonleggerlo.blogspot


Niente fronzoli, niente preamboli, niente "Onorevole", niente "All'Attenzione". Ora Tu, Giorgio Clelio Stracquadanio, prendi le tue cose e ti dimetti. Ora Tu, Giorgio Clelio Stracquadanio, lasci immediatamente la Camera dei Deputati. Il Parlamento della Repubblica Italiana non è cosa per te, non lo è mai stata.

Perché l'hai fatto sul serio. Per Gianfranco Fini, ora acerrimo nemico del tuo Padrone, hai ipotizzato il "Trattamento Boffo", ed io mi sono stropicciato gli occhi leggendo quella frase, che non poteva essere vera, non poteva, parole incompatibili con il ruolo da te ricoperto, seppur cooptato e non eletto, di massimo rappresentante del popolo italiano. Perché il Trattamento Boffo sigifica una cosa sola: delegittimazione brutale e sistematica dell'avversario mediante l'utilizzo di menzogne, o peggio, di documenti falsi, meglio se attinenti la sfera sessuale dell'individuo. Istigazione a delinquere, non ne siamo poi così lontani. Vittorio Feltri è stato sospeso dall'Ordine dei Giornalisti per quelle infamie, punizione avvenuta però mesi e mesi dopo la resa di Boffo, che preferì farsi da parte, pur di mettere fine a tutta quella violenza. La sua intollerabile colpa fu quella di aprire il quotidiano da lui diretto - lo stesso Avvenire che oggi prende le sue difese - ad alcune voci critiche nei confronti del Premier. Era il periodo di Puttane e Papponi, in quel di Villa Certosa, e non tutta la Chiesa, non tutti i Credenti, non tutti i Media Vaticani potevano ignorarlo.

Ora: l'articolo 54 della Costituzione pende sulla tua carica, in attesa di mozzarla, per te, che lo stipendio da Parlamentare non ti basta mica, per te, che l'Aquila era già bella che morta prima del terremoto, per te, che sei disposto all'utilizzo di qualsiasi arma, lecita o illecita, pur di sbarazzarti del nemico. Ora Tu te ne vai, caro Giorgio.

 

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