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Se i bambini diventano spugne marce

Riporto pari pari un corsivo dalla prima pagina del Giornale di Vicenza in cui ho ritrovato tutto il dispiacere e la tristezza provati nel sapere della triste vicenda. Un "Bravo" al giornalista!


di Giancarlo Marinelli


Neppure un mese fa un noto giornalista, sulla falsariga del questionario di Proust mi ha chiesto: "Quand'è stata la volta che ti sei vergognato di essere italiano?". Se la stessa domanda mi venisse rivolta in queste ore, risponderei: "Oggi". Quando ho saputo che a Civitanova Marche un branco di bambini di 10-11 anni ha interrotto i giochi sull'acqua e i castelli di sabbia per prendere a calci e insulti un ambulante bengalese, sotto gli occhi divertiti dei genitori, mi sono detto: "E' finita".
Perchè questi figli sono i terminali inconsapevoli, gli innocenti carnefici, le spugne marce di famiglie che ogni giorno li svezzano con il pane quotidiano del pregiudizio, della sopraffazione, della violenza. Fino a tramutarli in protesi armate che colpiscono al posto e per conto degli adulti. Sapevo che la famiglia italiana è ridotta male: ma speravo che mamme e figlie che vanno a rifarsi il seno insieme, o padri che indicano ai figli quali siano le droghe meno pericolose da usare, fossero casi isolati. Invece di fronte a certi abissi, questa speranza viene meno. E allora anche la vergogna non è più sufficiente.
Giornale di Vicenza, 28/08/2010


Purtroppo, ormai, sono quasi quotidiani i fatti per cui ci si dovrebbe vergognare di essere italiani.
E non posso fare a meno di esprimere tutto il mio disgusto per quei genitori indegni.

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