La soap opera di Montecarlo nel tunnel
di Alessandro Robecchi
La bella E. sta con il volitivo GF., che ha appena  messo in crisi il partito – e in forse il governo – del bacucco SB. La  loro storia d’amore è però incrinata dalle maldicenze e della  rivelazioni del maligno VF., direttore del giornale di SB, che scova una  casa a Montecarlo, dove vive il fratello di E. e che sarebbe  appartenuta al partito di GF., e poi in qualche modo irregolarmente  alienata. Mentre si indaga sulla casa che fu forse del partito di GF.,  ricompare il vecchio fidanzato di E., tale G., fuggiasco a Santo Domingo  per questioni giudiziarie, il quale rivendica il patrimonio di E.  dicendo che è roba sua e la vuole indietro. E. si difende dicendo di  aver vinto a totocalcio, G. dice che al totocalcio vinse lui e le regalò  un miliardo (parliamo di lire, la soap si svolge a cavallo del  millennio). La povera E. è sconvolta per l’attacco alla privacy, sua e  dei suoi fratelli, che avrebbero però avuto qualche aiutino da parte di  GF., il nuovo fidanzato, per fare certi lavoretti di dubbia qualità (e  indubbio insuccesso) alla televisione di stato. A sollevare tutto il  vespaio, naturalmente, i giornali del vecchio SB, specie il temibile  direttore esperto in dossier VF., che fino a poco fa strepitava per  difendere la privacy del suo padrone SB, impegnato a fare il cascamorto,  anche a pagamento, con ragazze che potevano essergli nipoti. Ora ha  cambiato idea e picchia su GF., sulla sua compagna E. e su tutti gli  altri, primari, comprimari, comparse e pure gente che passa di lì per  caso. Come finirà? Chi lo sa. In milioni assistono attoniti alla soap  opera del regime: disoccupati, cassintegrati, maestre dismesse,  professori prepensionati, operai in mobilità, giovani precari,  licenziati di ogni specie, neo poveri, ceti ex-medi, pensionati con la  minima, invalidi senza più accompagno, ricercatori senza speranza. Lungi  da noi inneggiare alla violenza (orrore!), ma quando il pubblico  annoiato comincerà a brandire i forconi, a preparare pece e piume e  tirare sassi sulle capocce degli attori, vedremo forse la fine del  tunnel. 
dal sito http://www.alessandrorobecchi.it/ 


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