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Il nuovo meme

Scene di ordinaria legge finanziaria. Il governo pone la fiducia, il presidente della Camera critica la decisione, ritenendo che in questo modo l’aula venga mortificata, e che i tempi avrebbero consentito di discutere e votare gli emendamenti, anche perché “non vi era stato da parte dell’opposizione nessun atteggiamento ostruzionistico”. Sono antichi riti, che si rinnovano ogni anno di ogni legislatura, con pressoché ogni presidente della Camera o del Senato. Questa volta è diverso, pare.
Se le motivazioni di Calderoli, Cota e Cicchitto, accantonato il galateo istituzionale, si possono ampiamente comprendere (la fiducia è valutazione politica, quindi spetta all’esecutivo), la reazione di Sandro Bondi è più bizzarra:
«La decisione e la valutazione espressa dal presidente della Camera sono destinate a non aiutare l’apertura di un clima politico nuovo di cui l’Italia ha bisogno, anzi rischiano di rinfocolare immediatamente le polemiche»
Quindi scusate, come funziona? Se qualcuno dissente da governo e maggioranza viene arruolato di forza tra le fila degli incitatori all’odio e dei mandanti degli psicolabili lanciatori di souvenir? Se Bondi si sforzasse di mondarsi delle sue incrostazioni comuniste, potrebbe fattivamente partecipare alla costruzione di quel “clima nuovo” cui tutti aspiriamo. Ma forse è chiedere troppo.

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