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Berlusconi: lo scontro si fa sempre più aspro

Eliminato il pericolo di nuove leggi speciali, stando alle dichiarazioni del ministro dell’Interno Maroni, anche in riferimento ai siti web in cui si sono sbizzarriti gli antiberlusconiani si tenta di riportare il dibattito sul rispetto reciproco. Ma è un’impresa quasi improba, in quanto i dipietristi continuano a far suonare i tamburi di guerra. L’ascia di guerra dell’ex pm ha già fatto tanti danni con la cosiddetta stagione di Mani pulite, che portò ad una operazione oscura con la cancellazione di chi come Craxi era finito nel libro nero dell’amministrazione amerikana. Un’operazione mascherata dalla campagna di moralizzazione della politica per colpire il leader socialista che aveva osato affrancarsi dal potere d’Oltreoceano, instaurando stretti rapporti con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. E naturalmente anche con i palestinesi. Ricordiamo certi fatti proprio perché abbiamo il sospetto che anche in questa vicenda di Berlusconi ci sia lo zampino dei poteri yankee. In primo luogo per i rapporti forti con la Russia di Putin che ha portato vantaggi anche sul piano economico ed energetico per via del gas russo. Non vorremmo che anche in questo caso la longa manus dei padroni amerikani intenda colpire l’inquilino di Palazzo Chigi per scelte troppo indipendentiste e non rispondenti ai loro interessi. Perché la campagna in atto contro Berlusconi ha troppi punti oscuri, a cominciare dai gruppi che la portano avanti. Il ruolo di Di Pietro è ancora una volta prevalente e misterioso come negli anni di Tangentopoli. Ecco perché finora non ci siamo lasciati trascinare in questa demonizzazione e delegittimazione del Cavaliere. Il sospetto che ci sia ancora una volta lo zampino degli amerikani che attraverso l’azione di alcuni giudici vogliano impacchettarlo e toglierlo di mezzo è più che mai fondato. Però non possiamo esimerci dal giudicare questi primi 18 mesi del suo governo, dove la sua azione riformatrice è andata avanti con molti balbettii. Ci saremmo aspettati qualche passo in più rispetto ai precedenti governi di centrosinistra troppo succubi dei diktat dei poteri forti nostrani e d’Oltretevere che hanno portato alle devastanti privatizzazioni degli anni ’90. Ma purtroppo finora non è accaduto. Certo il fiato dei magistrati che cercano di metterlo fuori gioco con le inchieste avrà anche influito su questi balbettii della sua azione politica. Ma è indubbio che le tasche dei lavoratori italiani sono sempre più vuote. E anche le speranze di vedere una società migliore stanno svanendo.

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