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USA. Le città tornano "all'età della pietra".

di Debora Billi

Non avete idea degli insulti che mi sono capitati addosso quando, su Facebook, Informare x Resistere ha pubblicato il mio post sul Sud. Non sto a raccontare, mi limito a dire che mi piacerebbe che coloro che hanno pensato che il post fosse un insieme di insulti e di banali offese al Sud da parte di una leghista, leggessero ciò che sto per raccontare. Forse capirebbero che non si tratta di insulti, ma delle previsioni a cui qui spesso ci dedichiamo. Previsioni su un collasso che si avvicina a grandi passi.
Il reportage è nientemeno che del Wall Street Journal, e titola "La strada verso la rovina: le città smontano le strade". Noi catastrofisti non avremmo saputo far di meglio.
Il succo della storia è che moltissime cittadine della provincia rurale americana non riescono più a mantenere in condizioni buone le proprie strade asfaltate. Si, avete capito bene: non possono più permettersi neppure l'asfalto. I cittadini infuriati lamentano auto distrutte per le buche, talmente profonde che durante gli acquazzoni ospitano le papere a nuotare. Così, le amministrazioni locali hanno deciso di ricorrere ai sistemi drastici e semplicemente smontano le strade, sostituendole con una miscela di ghiaia e vecchio asfalto tritato e riportandole al loro stato di cinquant'anni fa, strade "bianche".
Ecco cosa racconta il Wall Street Journal:
Nel Michigan, circa 38 delle 83 province hanno convertito l'asfalto in strade bianche negli ultimi anni. L'anno scorso, il Sud Dakota ne ha convertito 160 chilometri. Province dell'Alabama e della Pennsylvania hanno cominciato a convertire le loro strade da asfalto a ghiaia (...). Alcune province in Ohio hanno semplicemente deciso di lasciare che le strade asfaltate si distruggano da sole fino a tornare allo stato di strade bianche.
Qualcuno si lamenta della polvere (anche tossica) che si finisce col respirare, ma tutti sono d'accordo che è meglio così, piuttosto che subire nuove tasse per la manutenzione stradale.
Tutto ciò mi ricorda il racconto "The long road down", celeberrimo tra i peakoilers e riassunto qui tempo fa, ed è buffo scoprire che l'asfalto disintegrato e abbandonato era protagonista proprio nell'inquietante finale, attorno al 2150. Invece, ci stiamo arrivando più di cento anni prima...

dal sito http://crisis.blogosfere.it/

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