"Andiamo bene. E' l'Italia quella che va male!"

Così  mi ha scritto l'amico Lino Giusti.

Mi ha fatto pensare agli italiani.

Per come la vedo io, la situazione si può riassumere in poche, ben definite categorie.

C'è una piccola fetta di italiani che si rendono ben conto che la situazione è "triste", non solo dal punto di vista economico, ma sopratutto da quello sociale e culturale, e tentano, con i mezzi a disposizione, di fare qualcosa per migliorarla, o quantomeno oppongono resistenza.

Poi c'è una bella fetta di italiani che, pur rendendosi conto della "tristezza" della situazione, si sentono impotenti, troppo forte è il blocco che detiene il potere nel paese. Questa categoria si può dividere in due sottocategorie: ci sono quelli che vivono questa loro impotenza con frustrazione e quelli che in qualche maniera se ne fanno una ragione e vanno avanti per la loro strada, più o meno tranquilli.

La terza categoria è costituita da una piccolissima parte di italiani, sanno benissimo che la situazione è pessima, ma gli va bene così. Occupano normalmente i posti di comando, e la situazione consente loro di continuare a farsi indisturbati i propri interessi. Anche questa si può dividere in due sottocategorie: ci sono quelli che dicono che va male e quelli che invece dicono che va bene, a seconda delle proprie convenienze.

C'è infine l'ultima categoria, un'altra bella fetta di italiani che, distratti dalle più svariate facezie, definirei la categoria dei rintronati.

Pure loro sono di due tipologie: quelli che non gliene frega un cazzo, e quelli che pensano che vada tutto bene, e vivono tutti felici e contenti.

Ci sarebbe ancora un discreto numero di gruppi e gruppetti, un pò più sfumati e indefiniti, da collocare in mezzo alle categorie sopracitate, ma il discorso si farebbe molto più lungo, e volevo cercare di essere abbastanza sintetico.

Questo è quello che vedo io, se volete aggiungere qualcosa, siete i benvenuti!