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Il Monopoli, i parchi nazionali, la finanziaria e il ridicolo

di Pietro Cambi

Premesso che è partito un confuso vocìo, un convulso almanaccare, un vigoroso distinguo ed un trasversale, universale, anzi:ecumenico "aho ma ccche: siete pazzi?!" la finanziaria di Tremonti continua a stupirci con i suoi tagli, taglietti, taglioni e amputazioni secche.
Il tutto in un difficile barcamenarsi tra colpire i nemici/fannulloni e difendere gli interessi della parte sana della società, anzi della Civiltà italica, ovvero quella degli amici, amichetti ed amiconi, testè riunitisi nel già celebre "patto della prostata ".
Uno di questi tagli, risibile per dimensioni ed efficacia, ma devastante e potenzialmente esiziale per le conseguenze, qualora venisse confermato, è il taglio del 50% dei finanziamenti a disposizione per i parchi nazionali italiani.
Si tratta, in tutto, di poco più di 50 milioni di euro l'anno, prevalentemente utilizzati per le spese di personale, in calo peraltro già da tre o quattro anni. Il taglio farebbe risparmiare 25 milioni di euro. Vi saranno sprechi, assunzioni di cognati degli amici della sorella del cugino, non dico di no. Ma le cifre sono quelle, risibili, che vi ho appena mostrato. I parchi nazionali sono tanti, sono grandi e richiedono una cura ed una sorveglianza assidua.
Oltre a questo, non devo certo tirare fuori le cifre di almeno un paio di ordini di grandezza superiori per convincervi, i parchi nazionali, muovono una importante percentuale del budget del settore turistico del ns. residuale Belpaese.
Tali tagli, quindi, procurerebbero un danno economico di gran lunga superiore al ( molto eventuale) risparmio conseguito.
Pochi politici se ne sono accorti, a parte i verdi, ovviamente, benché la Prestigiacomo, Ministro dell'ambiente, si sia amaramente lamentata.
Negli stessi giorni i Tg nazionali hanno riportato una notizia, invero incredibile.
La scomparsa prematura quanto annunciata di un parco e la sua sostituzione con qualcosa di inacccettabile, il simbolo stesso di quel che non va e non dovrebbe esistere in Italia.
Sto parlando della scomparsa dei nomi tradizionali del Monopoli e della loro sostituzone con i nomi delle città italiane.
In questo contesto per i lussuosi Viale della Vittoria e Parco dei Giardini, oltre che per le altre strade, era stato lanciato un vero e proprio concorso via Web.
Disgraziatamente, riportava in modo compunto il cronista del nazional-tg mentre ascoltavo, letteralmente pietrificato, con lo scolino in una mano e la pentola della pasta nell'altra, ai primi posti in graduatoria non risultavano le grandi città italiane, Milano, Torino o Roma ma, se ben ricordo, Messina, Chieti e Reggio Calabria.
Una scelta selezione di quanto non piace ai nostri fini decisori.
Apriti cielo.
Il sindaco della città che "non sta mai con i mani in man" la ineffabile ( strictu sensu) Moratti, ha elevato, complici le telecamere del già citato Tg nazional-popolare, un appello a votare la sua città, in modo da darle lo spazio che merita nel bellissimo gioco.
Ascoltando il Tg aspettavo che qualcuno comparisse per rivelarci che era uno scherzo, una simpatica burla organizzata per qualche esperimento sociale o magari per attirare l'attenzione su questa o quella iniziativa benefica.
Niente di tutto ciò.
Il sindaco era sinceramente addolorato e preoccupato, l'appello era sincero ed accorato.
Male ovviamente, dedicare anche solo cinque minuti ad una roba del genere vuol dire essere indecorosamente partiti di testa, poche storie.
Come vedete, invece, il fatto che, secondo le sue parole riportare dalla stampa, il sindaco della città dove "si viv la vita" abbia dedicato DUE GIORNI al grave problema, trascurando inezie come l'expo 2015 e le ordinarie stupidaggini di una metropoli da tre milioni di abitanti? Ecco l'esatta dichiarazione:
«Tra ieri e oggi mi sono occupata solo del Monopoli», ha detto il primo cittadino a chi le chiedeva novità sul nodo dell'eventuale acquisto delle aree dove si svolgerà l'Expo 2015. «Milano è al momento fuori dalle 22 città che entreranno nel gioco e quindi faccio un appello ai cittadini milanesi perchè votino la loro città sul sito www.monopolyitalia.it perché Milano sia presente in questo bellissimo gioco»
Probabilmente avrà dedicato un giorno allo studio delle regole e dei report sulla sua importanza nella storia della civiltà occidentale.
Il secondo giorno a lunghe e defatiganti riunioni per mettere a punto e provare il vibrante appello.
Mi chiedo, cosi stando le cose, come faccia ad alzarsi dal letto prima dell'imbrunire.
In ogni caso: di fronte a cotanto attivismo benedetto sia l'ozio, padre di tutti i vizi, meno quello di cui soffrono coloro la cui madre, si disse, è sempre incinta.
(mi ripeto, lo so)

dal sito http://crisis.blogosfere.it/

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