Feltri, perché “Israele ha fatto bene a sparare”?
Il fetore di merda e morte proveniente dalla redazione del giornale si fa sempre più insopportabile!
E poi tante certezze. Dall’editoriale di Feltri:
- “Gli amici dei palestinesi non avevano il permesso di approdare in territorio israeliano, quindi non dovevano trovarsi in quel punto del mare” (ma la ricostruzione del Corriere sostiene la flotta fosse in acque internazionali, trovandosi a 120 chilometri dalle coste israeliane – quando il limite delle acque territoriali è di sole 12 miglia)
- “è evidente che progettassero una azione di forza” (evidente in forza di quali prove?)
- “non hanno tollerato le ispezioni e ciò ha provocato la sparatoria” (dunque Feltri ammette implicitamente di aver sposato la versione dei soldati israeliani, dato che gli attivisti sostengono che questi ultimi abbiano iniziato a sparare non appena calatisi sull’imbarcazione dagli elicotteri)
Altre certezze anche da Fiamma Nirenstein, che parla di una “verità capovolta”, di un “diabolico rovesciamento” dei fatti:
- il carico era “sconosciuto” (ma come, e i controlli delle autorità turche alla partenza?)
- anche se avesse contenuto aiuti umanitari, Gaza non ne aveva bisogno: “Non era la fame dunque che metteva vento nelle vele delle navi provenienti da Cipro con l’aiuto turco”. E giù a snocciolare valori assoluti (91 camion di farina, 33 di carne…), che senza rapportarsi ai fabbisogni (e dunque se non espressi in termini relativi) non significano assolutamente nulla per il lettore.
- “di certo i soldati non hanno sparato per primi, è proibito dal codice militare israeliano, non è uso di quei soldati”.
Secondo Feltri ci sono abbastanza dati per giustificare moralmente la strage. Tuttavia è doveroso chiedergli: perché “Israele ha fatto bene a sparare”? Perché tra i pacifisti c’erano simpatizzanti di Hamas? Perché qualcuno di loro – ammesso che sia vero – ha (re)agito impugnando bastoni e coltelli? Perché – ammesso che sia vero – la flottiglia aveva violato i confini territoriali israeliani? Oppure perché il carico che trasportava conteneva – anche qui, ammesso che sia vero – anche materiale “sconosciuto”?
Ecco, chiedo a Feltri: quale tra queste motivazioni giustifica una strage? La sua professione e la sua coscienza impongono una risposta. Soprattutto ora che Israele dichiara che abborderà altre imbarcazioni, se dovessero riprovare a raggiungere Gaza. Che ne dici, Feltri: faranno bene a sparare di nuovo?
dal sito http://ilnichilista.wordpress.com
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