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L’Italia vista da mille chilometri

di Fabio - voglioresistere


L’Italia vista da mille chilometri è un paese in agonia che va verso la fine con una marcia lenta ma inesorabile. I suicidi di imprenditori e lavoratori in cassa d’integrazione hanno preso il sopravvento sull’istinto di sopravvivenza che dovrebbe dare una spinta vitale verso un cambiamento ormai insperato. I motivi che hanno portato a questa crisi sono molteplici ma fondamentalmente credo sia stata la completa incapacità della classe politica e manageriale che ha governato il paese negli ultimi decenni mischiata alla mancanza di senso civile dei cittadini in generale.
L’Italia vista da mille chilometri è il paese delle solite facce che da dieci, venti, trenta e quarant’anni governano il paese. Quella di oggi è la loro Italia, quella che sta andando a pezzi è il risultato delle loro decisioni. I politici di ieri e di oggi (che poi sono sempre gli stessi) non hanno mai avuto alcuna visione globale e lungimirante del paese. Hanno passato la maggior parte del loro tempo a ingrassarsi come maiali. Non c’è stata alcuna riforma che abbia avuto come fine quello di far evolvere e sviluppare il paese quando c’era la possibilità. Le riforme fatte negli ultimi decenni sono state toppe per chiudere buchi e favori affinché i maiali non rimanessero senza cibo sotto i denti.
L’Italia vista da mille chilometri è il paese della classe manageriale più pagata al mondo con i risultati probabilmente più pessimi. Aziende come Telecom e Olivetti oggi contano poco o nulla mentre una volta erano all’avanguardia nei loro settori. Sono state spolpate, i maiali si sono ingrassati anche qui e quando finivano con un pasto, subito andavano a fare a brandelli la prossima preda. La produzione viene costantemente delocalizzata anche quando l’azienda non è in perdita. Il made in Italy tra qualche decennio non esisterà più perché essere arrivati a certi livelli di qualità, tecnologia e creatività è il frutto di un’evoluzione centenaria che viene stroncata con la delocalizzazione.
L’Italia vista da mille chilometri è il paese della mafia. Il partito che governa il paese nasconde le proprie radici nelle stragi del ’92 e del ’93. Molti politici protagonisti di quegli anni ricordano e poi scordano, tacciono poi parlano e poi ritrattano. Qualcuno decise che le bombe sarebbero servite per aprire la strada a una nuova entità esterna che ormai in molti, tranne il Tg1, identificano con Forza Italia, con il suo fondatore Marcello dell’Utri e Silvio Berlusconi.
L’Italia vista da mille chilometri è il paese della corruzione e dell’evasione fiscale. Non ci sono altri paesi europei che hanno un livello di evasione fiscale più alto dell’Italia. Dallo scontrino non fatto al panificio fino alle più grandi evasioni milionarie, il seme è sempre lo stesso: l’assenza di un normale senso civile e comunitario. Eppure è semplice capire che evadere equivale a togliere risorse allo Stato, alla comunità, a tutti gli altri cittadini. Nel 2009 sono state tolte risorse allo Stato per 369 miliardi di euro come conseguenza dell’evasione fiscale e 60 miliardi di euro come costo della corruzione. La Lega crede che la soluzione per risolvere l’evasione fiscale sia quella di controllare i venditori ambulanti irregolari: lo creda lei, di certo noi non siamo così cretini da berci l’ennesima trovata razzista.
L’Italia vista da mille chilometri è il paese pieno di risorse non sfruttate o sfruttate illegalmente; il paese dalle incredibili possibilità lasciate morire; il paese dove il terreno è fertile per far crescere progetti importanti ma poi l’ambiente circostante li soffoca sul nascere.
L’Italia è il mio paese in cui non mi riconosco e per questo motivo ho deciso che è meglio vederla da mille chilometri. Se ci fosse solo un seme di speranza affinché le cose cambino, tornerei o forse non l’avrei mai lasciata. Purtroppo il peggio deve ancora arrivare.

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