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Ruby, il bel paese e la storia infinita

di Solitario

Tutti gli ingredienti per diventare una nuova star nazionale.
Ruby Rubacuori fra poco scriverà un libro, venderà milioni di copie perché tanti sono gli imbecilli che Mediaset ha rincretinito. L’editore e la parte imprenditoriale del libro saranno affidati probabilmente ancora a Mediaset o a Mondadori. La prefazione la scriverà qualche idolo come Corona o Lele Mora, la presentazione invece avrà luogo in Parlamento come quella dei “saggi” di Vespa. Sarà quindi invitata come ospite, non più come prostituta, in tutte quelle trasmissioni che da trent’anni invadono le famiglie italiane creando danni irreversibili alla salute mentale. C’è una statistica in realtà, che conferma come palinsesti del tipo “Il grande fratello” o tutte quelle isole di artisti morti da un pezzo e resuscitati per l’occasione, pagati profumatamente tra l’altro, alterano in maniera grave la crescita dell’intelligenza.
Ritornando a Ruby, pare cha sappia mantenere bene il microfono, quindi quasi certamente parteciperà come cantante – e non più come xxx – a trasmissioni canore. Sanremo ad esempio, probabilmente presentato da quel Carlo Conti che fa di tutto alla Rai, (Sanremo ancora no!) manca che gestisca anche la ditta di pulizie. Ruby quindi, vincerà Sanremo poiché i coglioni che la designeranno saranno milioni. Infatti, tanti sono quelli che guardano ancora questa specie di festival, che costa quanto la paga annuale di tutti gli operai della Fiat e che proclama raccomandati dalla De Filippi (peccato per la quasi omonimia con Eduardo e famiglia). Questi nuovi idoli strimpellano canzonette innocue per qualche settimana e poi via, e come degli UFO, li avvisteremo fra una decina d’anni su qualche isola sperduta. Ruby farà strada sarà pronta per essere lanciata in politica, come tante altre che per “folklore” devono cenare, spogliarsi, ballare e cantare (non capisco come fanno con Apicella) in ville sfavillanti. La frittata, amici, è fatta. Questa triste storia per l’ennesima volta finisce senza che alcuno se ne renda conto, troppo impegnato magari a guardare “Quarto Grado” o a piangere l’ennesima tragedia familiare in “La vita in diretta” di Sposini.

dal sito http://www.reset-italia.net

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