Pages

Fiom. Una sconfitta che vale più di una vittoria?

di Gianluca Bifolchi


Forse faccio un torto a Landini e alla Fiom, e qualcuno di loro se la potrebbe anche prendere, ma io credo che abbiano molti motivi per essere contenti di questa “sconfitta”. Un sindacato che in isolamento quasi totale rispetto alla classe dirigente del paese puntava al 30% ottiene il 45% in una consultazione dove votano il 96% delle maestranze. Marchionne ha sparato le sue cartucce ricattatorie e ora è costretto a dare seguito ai suoi impegni. Gli altri sindacati sono delegittimati davanti ai lavoratori e all’opinione pubblica perché appaiono come coloro che, se siglano un contratto senza la Fiom, devono appoggiarsi al voto determinante dei colletti bianchi per spuntarla. Gli operai sono con la Fiom, e questo vale anche per molti che hanno votato sì.
Dunque lo stabilimento di Mirafiori non chiude e la Fiom appare promossa come la forza sindacale egemone nel comparto metalmeccanico.
Sarebbe stata meglio una vittoria? Francamente non capisco in che modo i lavoratori e la Fiom avrebbero potuto ricavarne vantaggi maggiori, a meno che qualcuno non credesse che Marchionne stesse bluffando (possibilità che menziono per beneficio di inventario, e alla quale non ho elementi da portare a sostegno).
Io stapperei lo spumante. Anzi lo faccio proprio.

dal sito http://subecumene.wordpress.com/

btemplates

0 commenti:

Posta un commento