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Una delle tante facce odiose del potere

Mi da veramente fastidio, per non dire che mi fa girare i coglioni, sentire come certo ambiente politico e giornalistico mainstream sta tentando di sputtanare la protesta studentesca di questi ultimi giorni. Li definiscono nullafacenti, fannulloni, sbandati, oppure "i soliti 4 provocatori isolati"...... immagino l'incazzatura di quei ragazzi a sentirsi liquidare in questa maniera, ci fossi anch'io mi girerebbero veramente le balle!!
Poi se ne viene fuori quel poveraccio di Fede, per dire che sarebbe giusto menarli, e che con il tentativo di assalto al senato "hanno violato il tempio della costituzione"!! Ma per piacere, ma se il suo adoratissimo silvio ci si pulirebbe il didietro con la costituzione, come ha fatto capire in più di un'occasione.
Ma quale violazione del tempio della costituzione??? il Senato è stato da tempo definitivamente lordato, e la camera lo stesso, da quando è diventata normale la presenza di plurindagati, condannati e prescritti,  da quando gente come il signor dell'utri, condannato per mafia in appello, può permettersi di starsene lì a pararsi le chiappe e a decidere per le sorti del paese.
Continuate così, continuate a far finta di non vedere l'incazzatura della nazione, magari potreste continuare a farla franca, ma fossi in voi un pò comincerei a preoccuparmi .....


Proteste studenti. Camusso e Hack: “andate avanti” 
di Gliitaliani.it
 
Se qualcuno pensava che il movimento degli studenti che è esploso in questi giorni fosse isolato, marginale, senza seguito si dovrà ricredere. Perché cominciano a essere sempre più dirette le dichiarazioni di sostegno dopo le prime timidezze dopo il blitz al Senato di due giorni fa.
Che la maggioranza di governo proprio non riesca a percepire la complessità di quello che sta avvenendo nelle piazze di tutto il Paese lo testimoniano anche le dichiarazioni, esilaranti, di alcuni autorevoli esponenti del centro destra. “Francamente, non ho capito cosa vogliono gli studenti che stanno protestando e cosa stanno difendendo” ha dichiarato alla stampa oggi il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. «Mi sembra – ha aggiunto Cota parlando a Novara, dove partecipa alla presentazione del bilancio sociale di Finpiemonte Partecipazioni – che vogliano difendere l’università dei baroni, quel sistema che non dà loro alcuna prospettiva. C’è davvero qualcosa che non mi torna. E poi devo dire che non riconosco gli studenti piemontesi in quei ragazzi che sfondano le porte. Non li rappresentano». O non li rappresenta lui?
Di tutt’altro tono invece le prese di posizione di due donne, autorevoli rappresentanti del mondo del lavoro e della cultura.
Cominciamo dalla Cgil, in piazza domani a Roma. Rispondendo alle domande degli ascoltatori di RadioArticolo1, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha confermato che il sindacato è al fianco degli studenti nelle loro proteste contro il ddl Gelmini. E proprio su una battuta del ministro dell’Istruzione, secondo la quale gli studenti stanno difendendo “i baroni” universitari, il segretario della Cgil ha replicato: “A Gelmini vorrei dire che chi sta facendo accordi con i baroni è lei”, quando “distrugge le speranze dei ricercatori, mentre si dovrebbe fare il contrario”.
“Si possono raccontare favole, ma gli studenti acculturati non ci credono”, ha aggiunto Camusso ricordando che si dovrebbe “decidere quanto Pil dedicare alla ricerca”. Secondo Camusso, il governo ha tagliato l’istruzione e la ricerca e ora cerca di affossare l’Università, e per questo “mi hanno inorridito le dichiarazioni del ministro Gelmini”.
«Finalmente si fanno sentire». Così invece ai microfoni di Cnrmedia l’astrofisica Margherita Hack davanti commentando  proteste studentesche contro la riforma Gelmini. «Una rivolta di tutto il mondo studentesco, dei docenti, dei ricercatori, era necessaria si sta distruggendo un bene fondamentale per il futuro del paese. Solo un governo di ignoranti può pretendere di agire in questo modo. Gli studenti non manifestano a favore dei baroni, come dice la Gelmini, ma a favore di se stessi, dell’università». E aggiunge: «L’università non è un covo di gente messa in cattedra per favoritismi. Certo, ci sono episodi di questo tipo, ma sono episodi. In cattedra c’è molta gente valida. E lo prova il fatto che quando i nostri giovani emigrano, all’estero fanno fortuna e si trovano bene. Il che dimostra che la preparazione delle nostre università è buona». «Di questa riforma – continua la Hack – mi preoccupa enormemente il fatto che si voglia fare dei ricercatori dei precari a vita. Già son pagati male, se poi gli tolgono il contratto indeterminato è la fine. Grave poi il fatto di voler burocratizzare i ricercatori, di mettere i privati nei consigli di amministrazione. L’università si deve occupare di ricerca pura. Non si deve trattare come un’azienda. Come diceva Calamandrei, è un ente costituzionale e come tale va trattato. Agli studenti voglio dire: andate avanti».

dal sito http://www.gliitaliani.it

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