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Il flop delle ronde e alcune riflessioni sull'universo padano

Non so quanti di voi l'hanno sentito, ma in questi giorni sono stati resi ufficiali gli ultimi dati sull'argomento Ronde, quelle padane s'intende. Ebbene, a pochi mesi dalla "legalizzazione", il fenomeno Ronde si è rivelato un enorme flop, com'era facilmente prevedibile. A quanto pare le richieste di iscrizione alla lista ufficiale sono state pochissime: una arriva dalla zona di Treviso (ovvio, no?), una da Milano (direi normale), e ben 3 sono arrivate da Roma (ma và??).
Queste le richieste ufficiali. Poi chissà, può essere che sul territorio altri gruppi si siano organizzati in maniera, diciamo così, un pò più "clandestina". Per quel che mi riguarda posso solo dire che nella zona in cui vivo, seppur padanizzata, e pure pedemontana, delle famigerate ronde non c'è traccia.
Ma allora, direte voi, perchè fino a 3 mesi fa c'è stato tutto quel ciarlare e stracciarsi le vesti in parlamento, con una Lega rocciosa e fermamente decisa a portare avanti il progetto ronde, pur andando contro al (buon) senso di buona parte degli italiani e sopratutto contro l'opinione delle forze dell'ordine? La prima parola che mi viene in mente è PROPAGANDA, pure a semplice, il mangime ufficiale della campagna politica padana. Del resto, personaggi come Bossi, Calderoli, Borghezio, mettiamoci pure il giovane Salvini (quello dei cori razzisti su Youtube), l'intellighenzia padana, nel tempo ci hanno abituato a questo tipo di exploit mediatici.
Vi chiedete mai perchè, nonostante una dirigenza che a volte potrebbe sembrare inadeguata anche per una pro-loco paesana, la lega riesce ancora a mietere un così enorme consenso nel centro-nord Italia? Io una risposta ce l'avrei, ma è meglio se la tengo per me.
Quello che mi domando spesso, invece, è cosa potrebbe succedere se alla dirigenza del partito leghista ci fossero dei personaggi seri, politicamente validi, intelligenti, moderni. Io sono convinto che in caso di elezioni qui al nord realizzerebbero percentuali di consenso da paura, da dittatura sudamericana, e i vari silvio, casini e bersani avrebbero certamente vita dura. A quel punto si parlerebbe apertamente di secessione, altro che federalismo fiscale! Il fatto è che che al nord la gente fa sempre più fatica ad accettare quel senso di illegalità diffusa che si respira al sud, e che i media ci rappresentano quasi quotidianamente. Non che i padani siano tutti esempio di onestà e rettitudine, anzi, però il rispetto delle regole rimane ancora un valore per la maggioranza (anche se l'azione di demolizione di un certo "berlusconismo" comincia a dare i suoi frutti!). Adesso ci si è messa di mezzo pure la crisi economica, e la gente, che fino a oggi ha potuto godere i privilegi di un certo benessere economico, comincia a scorgere la necessità di un ridimensionamento del proprio stile di vita, e di conseguenza diventa sempre più difficile riuscire a digerire gli argomenti con cui la politica giustifica il fiume di denaro che dalle tasche del contribuente padano prende la strada verso sud.
Meditate gente....

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